Le terre adriatiche perdute dell’Italia dopo il secondo conflitto mondiale e l’esodo dei giuliano dalmati. Il Villaggio Giuliano-dalmata di Roma un esempio di integrazione

In occasione della Giornata del Ricordo l’ISUC, in collaborazione con la Società di Studi Fiumani, ha preso l’iniziativa di coinvolgere gli studenti delle scuole medie superiori in una riflessione di ampio respiro sulle vicende che portarono, negli anni 1943-1954, all’esodo massiccio degli italiani dall’Istria, da Fiume e da Zara, ossia dai territori ceduti dall’Italia alla Jugoslavia col Trattato di pace del 10 febbraio 1947.
Scopo dell’iniziativa, che non dovrebbe esaurirsi in una giornata soltanto, ma svilupparsi come un progetto di studio organico e prolungato nel tempo, è far conoscere la storia delle popolazioni che hanno abitato l’Istria, Fiume e la Dalmazia prima dell’esodo e la complessità dei loro rapporti in relazione alle diverse e spesso contrastanti direttrici geopolitiche operanti in quest’area. Il Quaderno intende presentare, innanzi tutto ai docenti, alcuni materiali di base per un possibile successivo approfondimento con gruppi di lavoro costituiti nelle classi.
La seconda parte comprende un Laboratorio sui documenti che consente a studentesse e studenti dell’istruzione secondaria di ricostruire le vicende del Quartiere Giuliano-dalmata di Roma e dei suoi abitanti, incrociando la frequentazione del luogo con documentazione scritta e visiva, oltre che con frammenti storiografici. Esperienza utile in questo contesto costituisce inoltre la visita all’Archivio Museo storico di Fiume, che ha sede all’interno del Quartiere.