Giometti Paolo
Guida ancora una maggioranza social-comunista, ma il 7 giugno 1962 il consiglio comunale ne accetta le dimissioni perché nominato dirigente del Pci nella zona di Marsciano (dove si trasferisce).
Durante la sua sindaca tura viene restituito alle clarisse il monastero di Santa Lucia e avviati i lavori per il campo sportivo.
Le funzioni di primo cittadino vengono svolte dall’assessore anziano Pilade Del Buono fino all’elezione a sindaco di Gino Bombagli.
Nel 1964 viene eletto nel consiglio provinciale di Perugia e nel 1965 si trasferisce a Perugia.
È stato presidente dell’ATAM e membro del Coreco.
Dopo la “svolta” della Bolognina aderisce al Partito della rifondazione comunista.
Il nuovo sindaco illustra i più importanti problemi cittadini, in “Pieve nostra”, I, 1, capodanno 1961, http://www.corrierepievese.it/wp-content/uploads/2015/11/1961-1-intervista-Giometti.jpg (consultato il 17 luglio 2021).
“Pieve Nostra” 1962. Bombagli sindaco…, 7 dicembre 2015, https://www.corrierepievese.it/pieve-nostra-1962-bombagli-sindaco-senso-unico-per-il-casalino-la-festa-del-pievese-lontano-filiberto-cappannini/ (consultato il 17 luglio 2021).
Umbria. I sindaci. Gli stemmi, introduzione di Enrico Sciamanna, Petra, Bastia Umbra 2002, p. 86.
Tra Comuni e Stato. Storia della Provincia di Perugia e dei suoi amministratori dall’Unità a oggi, a cura di Mario Tosti, Quattroemme, Perugia 2009, p. 251.
Maria Luisa Meo, Città della Pieve 1944-1980. Cultura, politica, società, Fabrizio Fabbri, Perugia 2016, pp. 55-56, 128-130.