Regione Umbria - Assemblea legislativa

Alle elezioni del 27 maggio 1956 si presenta come capolista della formazione che ha come simbolo uno scudo crociato con la scritta “Libertas” e, sullo sfondo, tre spighe di grano. Viene eletto sindaco con 14 voti favorevoli espressi dai 19 presenti (gli altri 5 sono astenuti o nulli, mentre un consigliere era assente).
È ancora capolista dello scudo crociato anche alle elezioni del 6 novembre 1960 e viene eletto sindaco al primo turno con 15 voti espressi dai 16 presenti. La stessa maggioranza, all’unanimità, respinge l’ipotesi di ineleggibilità del sindaco prospettata dalla minoranza per esercitare lui l’attività farmacista proprio a Castel Viscardo, dal momento che il Comune non ha in essere alcun contratto con la sua farmacia, che il sindaco ha rinunciato all’indennità concessa dalla legge alle farmacie rurali e vende a prezzo di costo i medicinali ai poveri.
Non completa il secondo mandato perché trasferisce la sua attività a Foligno e si dimette. Viene così chiamato a ricoprire la carica di sindaco il consigliere Adamo Chiasso.
Pochi anni dopo il dottor Messini torna però a candidarsi a Castel Viscardo e lo fa alla guida di una lista che porta il suo nome e ha come simbolo la riproduzione di uno stabilimento cooperativo con la scritta “Cooperazione e progresso”, lista che si contrappone a quella del “Generale Giuseppe Cimicchi”, che ha come simbolo uno scudo crociato con la scritta “Libertas”. Vinte le elezioni del 7 giugno 1970, viene eletto dal consiglio comunale il 24 con 11 voti e 1 scheda bianca. Alle successive elezioni del 14-15 giugno 1975 questa seconda lista veniva ancora sconfitta da quella del “Dottor Messini”, che si presenta con il simbolo di tre spighe di grano entro un cerchio.
Completata la seconda consiliatura, nel 1980 viene eletto sindaco Mario Mari.