“La propaganda trionfalistica della Giunta Tesei va in pezzi di fronte alla dura realtà dei dati economici umbri”
Nota dei consiglieri Fabio Paparelli (portavoce della minoranza), Tommaso Bori, Michele Bettarelli e Simona Meloni (PD) e Thomas De Luca (M5S)
(Acs) Perugia, 15 marzo 2024 - “Senza una chiara politica industriale, senza una strategia di rilancio dell’export, senza un’idea sul modello di sviluppo, ma, soprattutto, in mancanza di una regia regionale sulla progettazione dei fondi europei, l'Umbria continua a perdere posizioni per colpa della Giunta Tesei”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta i consiglieri Fabio Paparelli (portavoce della minoranza), Tommaso Bori, Michele Bettarelli e Simona Meloni (PD) e Thomas De Luca (M5S).
“Nel giorno in cui sono stati resi noti i dati che attestano l’ulteriore contrazione del Pil umbro – sottolineano i consiglieri - ormai prossimo allo zero (ovvero lo 0,14 previsto per il 2024 e lo 0,78 nel triennio 2023-2025 a fronte di una crescita nazionale del 2,38), sulla flessione dell’export e sul calo dei consumi delle famiglie, la presidente Tesei sbandiera un timido aumento dell’occupazione come se questo bastasse a risollevare le sorti di una regione che viene data come maglia nera del centro Italia, per altro senza contare che diminuiscono gli occupabili anche in virtù del calo demografico. La Giunta regionale fa perdere all'Umbria il treno delle regioni più dinamiche dell’Italia di mezzo, come Toscana e Lazio. Condividiamo le stesse difficoltà dell'altra regione governata dalle destre, le Marche, con l’aggravante di avere meno investimenti e una crescita, sul triennio, data per oltre un terzo inferiore a quella nazionale, per lo più caricata sulle spalle delle famiglie umbre”.
“Le risorse europee del recovery fund - aggiungono - non sono state utilizzate per modificare le strutture produttive locali, cercando di aumentarne la produttività e la competitività. Emblema di questo fallimento sono la vertenza ex Merloni, totalmente abbandonata, l’area di crisi complessa Terni-Narni, cancellata, e il fantomatico accordo di programma sulle acciaierie di Terni che dovrebbe riguardare anche l’intera conca ternana coinvolgendo anche altri soggetti operanti nel settore dell’energia green come Enel. Niente neppure sul fronte delle infrastrutture”.
“Lo sviluppo - aggiungono - sarebbe dovuto passare attraverso l’utilizzo sinergico di tutte le misure a disposizione, a partire da quelle europee (Pnrr, Fondi di Coesione, dalle risorse disponibili nel settennato di fondi comunitari che stentano ancora a decollare), da un investimento strategico sulle infrastrutture di ricerca e dai centri di competenza e di alta formazione, nella consapevolezza che sono questi i veri fattori attrattivi di attività economiche ad alta intensità di conoscenza, ben più delle consuete leve che fanno riferimento agli strumenti di incentivazione economica, disponibili dappertutto e, in molte realtà, in misura ben più consistente che in Umbria. Ecco, dunque, che i gloriosi annunci della presidente Tesei, che solo poche settimane fa brindava ai risultati della sua amministrazione - concludono i consiglieri della minoranza - si infrangono su una realtà che li risveglia dalla loro ubriacatura propagandistica, inanellando una serie di risultati negativi confermati dagli ultimi report sullo stato di salute dell’economia regionale”. RED/mp