“Statuto regionale dell’Umbria 1971-2021, mezzo secolo di democrazia”
Presentato a Palazzo Cesaroni il volume che contiene la nuova Carta statutaria della Regione Umbria. I saluti dei due presidenti Squarta (Assemblea legislativa) e Tesei (Giunta regionale), la soddisfazione del presidente e del vice presidente della Commissione consiliare per le ‘Riforme statutarie e regolamentari’, Carissimi e Fora
(Acs) Perugia, 26 gennaio 2024 – “La centralità della persona e del cittadino rappresenta una priorità assoluta e questo è presente in ogni pagina del nuovo Statuto regionale sul quale è stato necessario intervenire dopo 18 anni dall’ultima modifica. È stato reso più attuale e moderno, pensato per rispondere alle nuove esigenze della comunità regionale”. È questo il concetto condiviso e ribadito sostanzialmente negli interventi che si sono succeduti nel pomeriggio di oggi, a Palazzo Cesaroni, nel corso della presentazione del volume ‘Statuto regionale dell’Umbria 1971-2021, mezzo secolo di democrazia’ su cui ha lavorato la Commissione consiliare per le Riforme statutarie e regolamentari.
Nella splendida e rinnovata Sala Brugnoli è stato il presidente dell’Assemblea legislativa Marco Squarta ad aprire la cerimonia. “Oggi – ha detto – mi sento ancor più orgoglioso di essere il presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria poiché, proprio in questa legislatura si è arrivati alla stesura di un nuovo Statuto, un documento complesso ed impegnativo arrivato a conclusione di un lungo percorso partecipato, fatto di confronti anche con importantissimi esperti giuridici, molti dei quali ci onorano oggi della loro presenza. È stato fatto un lavoro straordinario che si è compiuto con un voto unanime dell’Aula e questo rappresenta un dato fondamentale. Molti i temi importanti toccati, dalla tutela della salute all’ambiente, ai diritti sociali delle persone. Per la nostra regione è stata una bella pagina politica che è andata oltre alle appartenenza guardando solo e soltanto al bene dei cittadini”.
La presidente della Giunta regionale, Donatella Tesei ha definito di “grandissima importanza e rilevanza” l’approvazione unanime del nuovo Statuto. “Un lavoro – ha detto – che la Commissione ha portato avanti in maniera approfondita e partecipata. È la Carta che guiderà l’agire futuro dell’Assemblea e della Giunta. La lettura che emerge è il percorso verso quella sostenibilità che per l’Umbria rappresenta un elemento identificativo e che mi piace declinare a 360 gradi perché tutte le nostre azioni devono essere equilibrate per garantire la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Ma insieme a questo è necessaria anche una sostenibilità sociale ed economica. A questa nuova Carta dobbiamo tutti fare sempre riferimento per le nostre politiche, ad ogni livello”.
Il presidente della Commissione ‘Statuto’, Daniele Carissimi ha sottolineato la sua soddisfazione perché “oggi – ha detto – diamo compimento ad un importantissimo percorso che ha impegnato gli ultimi tre anni del nostro lavoro, all’interno del quale abbiamo sviluppato una importante riforma. In termini di grandi novità possiamo dire dei molti nuovi istituti, come il diritto alla connessione internet, la crisi climatica, mettendo mani a parti delle nostre istituzioni che di fatto non funzionavano più in maniera adeguata. È stato un bellissimo lavoro, concertato e svolto tutto all’unanimità in un gruppo di lavori che ha dato voce a tutte le parti politiche che si sono mosse all’unisono. Ampi ringraziamenti vanno agli uffici legislativi della nostra Assemblea legislativa. Oggi celebriamo la pubblicazione del nostro nuovo Statuto e questo è stato possibile anche grazie a tutti gli accademici che ci hanno supportato ed aiutato per comprendere quali fossero i punti di forza e debolezza della nostra Carta statutaria”.
Il vicepresidente della Commissione, Andrea Fora si è detto pienamente soddisfatto perché “Il lavoro compiuto ha portato ad un nuovo Statuto regionale che disegna un futuro importante. Con oggi si inaugura una storia nuova. La nostra Carta costituzionale prova a costruire una visione di prospettiva per l’intera regione nell’ambito dei processi di riforma a livello europeo, ma anche in ambito di autonomia differenziata che vedrà scomporre e ricomporre il disegno delle Regioni. Il nostro intento è stato ed è quello di consegnare agli umbri una Carta più inclusiva, che rispetti i diritti delle persone fragili, che guardi alla biodiversità, che recuperi e rilanci le innovazioni che in questo secolo saranno in grado di accompagnare l’Umbria verso una prospettiva di sviluppo inclusiva e sostenibile per tutti i cittadini".
I lavori sono stati coordinati da Simone Budelli (Università degli studi di Perugia), curatore del volume: “Questo Statuto – ha detto - contiene democrazia, libertà, dignità della persona umana e su questi valori noi caratterizziamo tutta la nostra comunità. Noi siamo umbri perché ci riconosciamo in questi valori, e quindi lo statuto rappresenta la nostra carta di identità. Lavorare, conoscere, far conoscere i valori dentro lo statuto è parte essenziale per creare la nostra comunità. Senza dignità non c’è libertà, non c’è democrazia, non c’è tutto quello che in questi 50 anni ci è stato donato e che noi dobbiamo mantenere. Sono stati ritoccati, aggiornandoli, i valori che sono quelli di sempre, ma aggiornati al tempo di oggi. La presentazione di oggi ha un valore particolare, perché domani è la Giornata della Memoria e della democrazia”.
Nelle relazioni degli Accademici invitati e presenti alla cerimonia, ognuno ha toccato i temi di propria pertinenza riguardo le riforme apportate. Dai contributi di Emanuele Rossi (Scuola Universitaria Superiore ‘Sant’Anna’ di Pisa), Raffaele Bifulco (Università Luiss ‘Guido Carli’ di Roma), Renato Balduzzi (Università Cattolica di Milano) e Mario Gorlani (Università degli studi di Brescia) sono emerse considerazioni di elogio e condivisione rispetto a modifiche e integrazioni di alcuni articoli dello Statuto. Tra le considerazioni emerse quella riguardante il fatto che, ad oggi, lo Statuto della Regione Umbria rappresenta il più recente a livello nazionale, e che la Regione Umbria, attraverso questa riforma, ha scelto responsabilmente di rafforzare la sua identità ed il legame con il territorio e la comunità. AS/