Liste d’attesa: “Nessuna soluzione con la delega in bianco al privato convenzionato”
Meloni (Pd): “Assunzioni veloci, aumento degli stipendi di medici e personale sanitario per evitare la fuga e arginare la mobilità passiva: questi devono essere gli ingredienti di un serio piano di abbattimento delle liste d’attesa”
(Acs) Perugia, 27 settembre 2023 – “Assunzioni veloci, aumento degli stipendi di medici e personale sanitario per evitare la fuga e arginare la mobilità passiva. Questi devono essere gli ingredienti di un serio piano di abbattimento delle liste d’attesa, che rispetti il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione e che questo centrodestra sembra aver dimenticato”. Così la capogruppo del Partito democratico, Simona Meloni, in relazione “alle notizie acquisite dopo il vertice di monitoraggio della situazione, svoltosi ieri a Palazzo Donini. Un incontro nel quale diventa evidente che la delega in bianco firmata al privato convenzionato è un costo inutile e dannoso”.
“I numeri resi noti ieri – commenta Meloni – non evidenziano affatto un andamento positivo del problema, che sembra incancrenirsi, tanto che tra agosto e settembre si è passati da 28mila nuove prestazioni di metà agosto alle 38mila di questi giorni. Ecco quindi che, anche attraverso un attento ascolto ai problemi degli umbri, che il centrodestra sembra aver scordato di fare, si capisce che la strada della scelta del privato convenzionato abbia avviato un circolo vizioso per il quale a pagare sono sempre i cittadini più deboli. Se infatti il pubblico – osserva -, come indicato dalle nostre leggi regionali, sarebbe obbligato alla presa in carico, il privato pur convenzionato non procede in questo senso, non provvedendo neanche a predisporre impegnative e appuntamenti di controllo. Avviene il rimando al medico di famiglia, grazie al quale il processo si riattiva. Un evidenze spreco, dunque, di energia e soldi, ammesso e non concesso che possa avvenire che, uscito dal privato convenzionato, ci si fermi nella stessa struttura per prenotare gli esami specialistici”.
“Serve dunque aprire una seria riflessione e una operazione trasparenza – avverte Meloni – per capire quanto costa alle casse pubbliche questa operazione. Non è col dare più soldi ai convenzionati che si risolverà la situazione, ma è urgente aumentare il personale e, in caso, pagare di più i nostri professionisti per evitare l'uscita verso le altre regioni. Questo – conclude - ci renderebbe più attrattivi e ci farebbe recuperare sulla mobilità passiva, impegno che la Presidente si era presa già un anno fa e che, anche in questo caso, sembra aver dimenticato”. RED/as