Regione Umbria - Assemblea legislativa


“Tutelare qualità, sicurezza e regolarità degli appalti pubblici”

In sintesi

Il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd) annuncia il deposito di una proposta di legge che interviene sugli appalti pubblici: “una leva fondamentale per sostenere l'economia, dare opportunità alle imprese, mantenere e creare buona occupazione”

(Acs) Perugia, 20 luglio 2023 - “Gli appalti pubblici svolgono un ruolo strategico in quanto rappresentano una leva fondamentale per sostenere l'economia, dare opportunità alle imprese, mantenere e creare buona occupazione. Per questo è necessario introdurre alcune indispensabili modifiche alla ormai datata legge regionale in materia, per adeguarla, nei suoi aspetti fondamentali, al mutato quadro normativo nazionale”. Così il consigliere regionale Fabio Paparelli (PD), che in una nota annuncia il deposito di una proposta di legge che integra e modifica in molteplici punti la legge regionale n.3/2010.

“Nello specifico - ricorda Paparelli - il nuovo testo è il frutto di un confronto articolato con il mondo dell’università, delle imprese, dei professionisti e del terzo settore ed è stato già stato sottoscritto dai consiglieri del Gruppo PD Simona Meloni, Michele Bettarelli e Tommaso Bori oltre che da Vincenzo Bianconi e Donatella Porzi (Gruppo Misto)”.

“E’ un contributo che mettiamo a disposizione di tutti coloro che ne condividono lo spirito e sul quale promuoveremo un’ampia partecipazione - aggiunge - dato che mira a fare leva soprattutto su: qualità del lavoro e la valorizzazione della buona impresa negli appalti di lavori, forniture e servizi; contrasto ai fenomeni di illegalità e di concorrenza sleale negli appalti, anche prevedendo che il documento unico di regolarità contributiva sia comprensivo della verifica della congruità dell'incidenza della manodopera relativamente al cantiere relativo all'esecuzione dell'appalto; tutela della stabilità occupazionale del personale impegnato nei vari contratti d'appalto di servizi, individuando misure dirette a favorire il riassorbimento di detto personale impiegato dall'appaltatore uscente; agevolazione della partecipazione alle gare delle micro e piccole imprese, prevedendo l'inserimento di specifici criteri premianti nella valutazione delle offerte, nonché rafforzamento dell'onere motivazionale a carico delle stazioni appaltanti del territorio regionale nel caso in cui non si proceda alla suddivisione in lotti negli affidamenti di importo superiore alla soglia comunitaria; previsione di specifiche disposizioni che garantiscano la sicurezza e la regolarità del lavoro svolto negli appalti”.

“Sarà inoltre di grande importanza – aggiunge il consigliere – dare attuazione delle direttive europee sugli appalti pubblici con la previsione di un sistema più strutturato e qualificato di stazioni appaltanti pubbliche, mediante la promozione di una stazione unica appaltante in ambito provinciale che aiuterebbe notevolmente i comuni del territorio nella gestione degli appalti pubblici. Sfavorire le gare di appalto al massimo ribasso che portano sempre le imprese a fare sconti elevatissimi in tal modo agevolando situazioni di mancato rispetto dei diritti di tutela dei lavoratori (sicurezza, lavoro nero, precariato,...) e inducendo al subappalto della maggior parte delle lavorazioni, riducendo anche, per motivi di costi, l’impegno per il coordinamento dei numerosi subappaltatori, il tutto a discapito della qualità dell’opera. Prevedere l’inserimento delle clausole sociali nei contratti di appalto, quali disposizioni che impongono a un datore di lavoro il rispetto di determinati standard di protezione sociale e del lavoro come condizione per svolgere attività economiche in appalto o in concessione o per accedere a benefici di legge e agevolazioni finanziarie”.

“Il disegno di legge – conclude - punta inoltre ad adeguare la legge 3 al decreto legislativo n.117/2017, che ha prodotto una revisione organica della disciplina speciale e delle altre disposizioni vigenti relative agli enti del Terzo settore mediante la redazione di un apposito codice che ha riunificato all'interno di un unico quadro normativo volontariato, promozione sociale e impresa sociale. Spetterà dunque alla Regione supportare e favorire processi di strutturazione del volontariato individuale verso più adeguate forme solidaristiche organizzate. L’Umbria deve promuovere e sostenere gli enti del terzo settore e le altre formazioni sociali, definendo le modalità del loro coinvolgimento attivo nell'esercizio delle funzioni regionali di programmazione, indirizzo e coordinamento e nella realizzazione di specifici progetti, di servizio o di intervento, finalizzati a soddisfare bisogni della comunità regionale. In particolare, si intende rendere sistematica, disciplinandone l'ambito di applicazione e le modalità operative, la collaborazione tra pubbliche amministrazioni e gli enti del terzo settore, prevedendone la regolamentazione con specifico riferimento agli istituti della co-programmazione e della co-progettazione con l'obiettivo di sostenere le attività degli enti del terzo settore, promuovendo lo sviluppo e il consolidamento della rappresentanza di settore e valorizzando il ruolo di questi soggetti come agenti attivi di sviluppo e coesione sociale delle comunità locali”. RED/mp


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