Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 2 - “Doppia riapertura bando di nomina dell'amministratore unico di Umbria tpl e mobilità spa”

In sintesi

I consiglieri regionali De Luca (M5S), Meloni, Bori, Paparelli e Bettarelli (Pd) hanno presentato l’interrogazione a risposta immediata relativa alle modalità della procedura. La presidente Tesei ha risposto che “Umbria mobilità è il braccio operativo della Regione nella gestione del trasporto pubblico locale. Tutte le procedure e i parametri di sono stati rispettati, seguendo norme, statuti e regolamenti”

(Acs) Perugia, 11 luglio 2023 - L’interrogazione a risposta immediata sui “Chiarimenti della Giunta regionale circa criteri e motivazioni della doppia riapertura dei termini dell'avviso pubblico e della nomina dell'amministratore unico di Umbria tpl e mobilità spa”, firmata dai consiglieri Thomas De Luca (M5S), Simona Meloni, Tommaso Bori, Fabio Paparelli e Michele Bettarelli (Pd) è stata discussa oggi nell’ambito della seduta di Question time dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.

Illustrando l’atto ispettivo, De Luca ha spiegato che “il 17 gennaio 2023 è stato pubblicato l’avviso per l’acquisizione di proposte di candidatura per la nomina dell’Amministratore unico di ‘Umbria TPL e Mobilità spa’ a cui hanno risposto 8 candidati. Il 3 maggio la Giunta regionale ha ritenuto opportuno riaprire i termini fino al 18 maggio 2023, senza ottenere ulteriori candidature. Il 9 giugno la Giunta ha riaperto nuovamente i termini per ulteriori 10 giorni, al termine dei quali i candidati totali sono risultati essere 14. Il 23 giugno l’assemblea dei soci di Umbria Mobilità, società partecipata regionale che ha assunto le funzioni di Agenzia unica per la mobilità e il trasporto pubblico locale, riunitasi a Palazzo Donini, ha nominato, senza l’unanimità dei voti, la nuova amministratrice unica, già dirigente regionale, indicata dalla Giunta regionale fra 14 candidati e che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio 2024.

La Giunta regionale ha deliberato alle 9 e 30 del mattino del 23 giugno mentre l’assemblea dei soci di Umbria Mobilità si è svolta solo poche ore dopo. La Regione Umbria è socia di minoranza di Umbria tpl e mobilità con il 27,68% delle quote mentre il socio di maggioranza relativa risulta essere la Provincia di Perugia con il 28,85%. La Regione Umbria non ha consultato il socio di maggioranza relativa né nessuno degli altri soci prima dell’emanazione dei due avvisi pubblici per il reclutamento dell’amministratore unico.

Nell’avviso pubblico per la nomina dell’Amministratore sono stati inseriti tra i requisiti specifici solamente ‘il possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia stabiliti dalla normativa sulle società pubbliche, con riguardo all’incarico da assumere’ e non sono state individuate una serie di caratteristiche che tale figura avrebbe dovuto avere sia in termini di comprovate doti manageriali che di esperienza nel settore dei trasporti che sarebbero state fondamentali in un momento in cui la società è pronta a svolgere la delicata fase della gara regionale per l’affidamento del trasporto pubblico locale, soggiacente ad un piano di risanamento con creditori principali gli istituti bancari, rivestendo in contemporanea il cruciale ruolo di ‘Agenzia unica per la Mobilità ed il trasporto pubblico locale’. Figure con indiscusse competenze nel settore specifico che alla fine sono state scartate. Tuttavia si è ritenuto necessario riaprire il bando due volte scegliendo infine una figura la cui istanza è pervenuta al protocollo regionale in data 15/06/2023 trascurando il fatto che alla prima scadenza del bando erano arrivate alcune domande di altissimo profilo, tra cui quella dell’Amministratore in carica.

È senz’altro fonte di forte dubbio che, viste le tempistiche stringenti con cui si sono succeduti i fatti, sia la Giunta regionale che i soci di Umbria Mobilità abbiano potuto valutare le candidature pervenute e/o proposte con l’analisi e l’attenzione necessarie. In questo modo non si è data neanche l’opportunità agli altri enti soci di produrre le necessarie deliberazioni per deleghe o procure ad hoc ai soggetti in rappresentanza degli enti soci. Non si comprende come si sia reso necessario riaprire due volte il bando (motivando solo con la necessità di avere più scelta possibile) e individuare alla fine come candidato per un ruolo in questo momento così cruciale per l’azienda una persona priva di specifiche esperienze curriculari nel settore dei trasporti nonostante nella stessa relazione al bilancio si evince come, al di là del permanere di criticità strutturali, di fatto gran parte degli obiettivi aziendali siano stati raggiunti dall’Amministratore in carica.

Chiediamo quindi di sapere per quale motivo non sia stata la società Umbria Tpl e Mobilità spa a svolgere la procedura di selezione per l’acquisizione delle proposte di candidatura al fine della nomina dell’amministratore unico ma tale procedura sia stata invece posta in essere dalla Regione Umbria, sostituendosi senza alcuna comunicazione verso gli altri soci, considerato che le tempistiche dei fatti, come rilevato nelle premesse, non abbiano dato l’opportunità di un’attenta e approfondita valutazione delle candidature pervenute”.

La presidente Donatella Tesei ha risposto dicendosi “sorpresa e sconcertata per questa interrogazione. Ci sono norme e regolamenti che andrebbero conosciuti. Questa attenzione sulla nomina dell’amministratore appare mostrare una volontà di interferire sulle nomine, di nuovo. 

Gli elementi essenziali dell’atto amministrativo sono codificati e noti, tra questi non c’è l’orario di adozione dell’atto amministrativo. La Regione è socia di Umbria tpl con una quota di minoranza ma per la nomina di un organo societario è necessaria la maggioranza dei voti assembleari. Non esiste un ruolo del socio di maggioranza nella scelta. Esiste il ruolo costituente e preminente della Regione in Umbria mobilità perché essa è una agenzia regionale di cui abbiamo deciso di dotarci per la gestione del trasporto pubblico. Ad essa abbiamo trasferito l’esercizio delle funzioni sotto il nostro indirizzo, oltre alle necessarie risorse finanziarie del fondo nazionale trasporti, corrispondendo 1,5 milioni annui per sostenerne l’operatività. La Regione non è solo socia, è dante causa di Umbria mobilità. Sostenete che gli altri enti soci non hanno espresso il proprio voto con una procura ma forse ignorate come funziona l’assemblea dei soci, dove il presidente è il garante delle procedure ed ha dichiarato aperta la seduta, verificando il rispetto dello Statuto e dichiarando validi i poteri degli interventi. Sostenete che nell’avviso pubblico mancassero indicazioni sull’esperienza del candidato, mentre i parametri indicati sono quelli previsti dalla legge. La Regione ha rispettato statuto e legge regionale, se avessimo inserito ulteriori requisiti essi sarebbero stati discrezionali e fuori dalla norma. Le opinioni da voi espresse nell’atto ispettivo sono prive di valore giuridico rispetto alla norma, che prevale. In effetti il bando è stato aperto due volte, forse preferivate quelli aperti una sola volta a cavallo delle festività, impedendo pubblicità e ampia partecipazione. Sono state adottate tutte le procedure di trasparenza per ampliare il numero dei partecipanti. Il fatto di aver svolto un precedente incarico in Umbria tpl non può rappresentare l’elemento dirimente, altrimenti sarebbe inutile svolgere la selezione. La Regione Umbria è sempre inappuntabile e nell’assemblea dei soci fa la propria proposta e su di essa si costruiscono le maggioranze assembleari. Il comunicato dell’assesore Melasecche esprimeva semplicemente il concetto dell’indirizzo politico dell’Ente sull’agenzia, e non devono essere decontestualizzate. Le società partecipate sono, con questa amministrazione, un esempio di trasparenza e buona gestione. Con questa interrogazione non avete reso un buon servizio al precedente amministratore, che peraltro avevo proposto io. Non avete reso merito nemmeno al nuovo amministratore, che dovrà proseguire nel risanamento di un'agenzia che avete lasciato sull’orlo del fallimento, con una montagna di debiti che abbiamo colmato quasi del tutto. L’agenzia dovrà ancora affrontare sfide enormi e non è con queste iniziative che la aiuterete”.

De Luca ha replicato che “la presidente rivendica di aver rispettato i requisiti minimi di legge. Questo non è certo un risultato politico. Le opposizioni hanno il diritto di esprimere valutazioni su certe scelte, come quelle operate con il bando in questione. Su nessuna delle questioni poste è stata data una risposta”. MP


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