Regione Umbria - Assemblea legislativa


Riforma dello Statuto regionale

In sintesi

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità le modifiche allo Statuto predisposte dalla Commissione riforme. La procedura di revisione statutaria potrà concludersi solo dopo un ulteriore voto del testo da parte dell’Aula di Palazzo Cesaroni, da effettuarsi con un intervallo non minore di due mesi.

(Acs) Perugia, 27 giugno 2023 – La prima parte della revisione dello Statuto regionale si è conclusa con la seduta odierna dell’Aula di Palazzo Cesaroni e l’approvazione con voto unanime dei presenti del provvedimento di modifica predisposto dalla Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari. La procedura potrà concludersi compiutamente solo dopo la seconda lettura, con un ulteriore voto del testo da parte dell’Assemblea legislativa, da effettuarsi con un intervallo non minore di due mesi.

IL DIBATTITO

Negli interventi che hanno preceduto il voto, i componenti della Commissione speciale hanno riconosciuto il lavoro svolto dal presidente Daniele Carissimi (Lega) e l’approccio costruttivo e positivo seguito nel lavoro di riforma della Carta regionale. Valutazioni condivise anche dal  presidente dell’Assemblea, Marco Squarta, secondo cui “anche questa volta il senso della misura ha prevalso, nella consapevolezza che lo Statuto deve rappresentare tutti. Abbiamo posto le basi per regole nuove valide per tutta la nostra comunità. Di fronte ad un interesse superiore ha prevalso il buonsenso”. 

Una valutazione non del tutto condivisa dai firmatari di alcuni emendamenti che sono stati bocciati dall’Aula (relativi all’inserimento di riferimenti ai Santi Francesco, Valentino, Chiara e Benedetto, alla collaborazione con le università, all’emergenza climatica) inducendo Valerio Mancini e Manuela Puletti (Lega) a non partecipare al voto. Il terzo firmatario, Marco Castellari, è invece rimasto in Aula, esprimendo parere favorevole al nuovo testo dello Statuto.

LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE CARISSIMI

Prima del voto, il presidente della Commissione per le riforme statutarie e regolamentari ha illustrato la proposta spiegando che essa è stata “pensata e scritta nella prospettiva che tutti i cittadini possano in essa riconoscersi, per superare le inadeguatezze e i ritardi normativi che condizionano ancor oggi il miglior funzionamento delle istituzioni regionali. Per guardare all’identità e alla tradizione della nostra Regione ma anche reinventarsi al passo con i tempi, proiettando ed accompagnando la comunità del nostro territorio nel futuro attraverso il riconoscimento dei cambiamenti sociali, economici, ambientali e climatici che negli ultimi anni hanno interessato l’Umbria, così come l’Italia, l’Europa e il mondo intero. Sono state approvate soluzioni per temi di frontiera come la crisi climatica e il diritto alla connettività. Introdotte avanguardie procedimentali come l’istruttoria pubblica ma anche la riedizione più moderna di principi fondanti come l’effettività della parità di genere, l’incentivo alla natalità e la tutela delle pari condizioni di vita nelle aree interne, senza dimenticare di onorare e rivendicare la riconoscibilità dell’identità umbra fatta di tradizioni, borghi e cultura storica, turistica, religiosa ed enogastronomica.

Non abbiamo operato in modo autoreferenziale, ma abbiamo provveduto continuamente a coinvolgere molteplici esponenti della società civile, delle Accademie e delle istituzioni, i presidenti delle passate Commissioni Statuto, i referenti degli enti e le partecipate regionali, al fine di giungere alla proposta di modifiche quanto più possibile puntuali e condivise. Per questo abbiamo organizzato quattro convegni con i più autorevoli accademici italiani del diritto costituzionale, amministrativo e regionale, consentendo alla Commissione di condividere e analizzare le possibili prospettive di riforma. Il lavoro su tale bozza è proseguito tra maggio e ottobre 2022 con una fase di ascolto del territorio a cui è stata presentata la prima versione e poi attraverso incontri svoltisi a Città di Castello, Spoleto, Foligno, Castiglione del Lago, Norcia, Todi, Orvieto, Terni e Perugia. Audizioni che hanno permesso alla Commissione di confrontarsi con i sindaci, gli amministratori locali, funzionari di enti pubblici e i rappresentanti delle organizzazioni sociali, economiche e culturali umbre. Abbiamo lavorato per predisporre un testo che deve abbracciare indiscutibilmente tutti, ricercando senza soluzione di continuità e senza eccezioni la miglior sintesi tra le diverse anime e proposizioni, nell’unica prospettiva di consegnare agli umbri principi, valori e regole valide per il presente e per il futuro, indipendentemente da chi governa e governerà, a prescindere da ogni differenza e distinzione. Intervenendo sui principi generali che costituiscono le fondamenta della Regione Umbria, la Commissione Statuto ha inteso promuovere il riconoscimento e la valorizzazione delle identità culturali, delle specificità linguistiche e delle tradizioni storico-locali e religiose che caratterizzano e simboleggiano il territorio regionale. Tra i valori fondanti è stata inserita la cultura del lavoro e dell’impresa quali fattori abilitanti e imprescindibili per lo sviluppo economico e sociale della Regione, ed è stata sottolineata l’importanza della loro connessione con il mondo della scuola e della formazione. Viene attribuito alla Regione il compito di valorizzare il ruolo degli Istituti Tecnologici Superiori per l’istruzione terziaria non accademica al fine di favorire lo sviluppo delle attività formative rispondenti alle esigenze del sistema economico territoriale e consolidare il nostro tessuto imprenditoriale e l’integrazione tra formazione e lavoro.

È stato rafforzato il principio di uguaglianza con riferimento al rispetto dei diritti delle persone con disabilità e quelle svantaggiate, attraverso misure che favoriscano l'autonomia, la libertà di accesso, l'inclusione sociale e la piena partecipazione di tali soggetti alla vita della comunità regionale, anche per il tramite di misure che agevolino la realizzazione di progetti di vita indipendente, la cittadinanza attiva e il pieno inserimento nelle attività professionali e produttive. È stata rimarcata l’importanza di una visione sistemica e di un modello di rete capillare di erogazione dei servizi sanitari e il valore, nella tutela della salute pubblica, dei servizi sociali e di assistenza, oltre al rafforzamento delle norme a tutela della famiglia, dedicando particolare attenzione ai minori, agli anziani, alle giovani coppie e ai nuclei familiari socialmente svantaggiati nonché alla natalità.

Spazio e attenzione sono poi stati dedicati alla stesura di articoli che attribuissero idoneo rilievo e rafforzamento dei principi posti a presidio dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio, della cultura, del turismo e dell’agricoltura, quali presupposti imprescindibili e tra loro concatenati per lo sviluppo sostenibile di una società e di un’economia in salute, ponendo in particolare l’accento sul tema della crisi climatica, per la prima volta codificata in uno Statuto regionale. Viene introdotta una norma dedicata alla tutela dei consumatori, impegnando la Regione a favorire la correttezza dell'informazione, la sicurezza e la qualità dei prodotti, la tracciabilità, salubrità, funzionalità e durabilità, valorizzando e promuovendo i comportamenti e le scelte di consumo a basso impatto ambientale. Si è messo per iscritto il valore collettivo dell’ambiente quale bene da tutelare e proteggere in tutte le sue espressioni affinché ogni individuo abbia diritto a vivere in un ambiente salubre e ad essere informato sulle condizioni e qualità dell’ambiente, sui rischi per la salute e sulla conseguente sostenibilità derivanti dall’esercizio di attività economiche o dall’esecuzione di opere pubbliche o private e, in generale, su ogni situazione di pericolo che possa derivare da attività impattanti sul territorio.

Tra i compiti della Regione, fanno quindi ingresso quello di promuovere la riduzione, il riciclo e il recupero dei rifiuti e il contenimento dei rumori e delle emissioni inquinanti e di assicurare una qualificazione degli insediamenti umani, produttivi e delle infrastrutture in armonia con la tutela dell'ambiente e la valorizzazione del territorio, prestando particolare attenzione al contrasto del fenomeno dello spopolamento delle aree interne e alla rivitalizzazione e alla progettazione integrata, sostenibile e sistemica delle città, dei centri storici e soprattutto dei piccoli borghi, risorsa inestimabile per l’Umbria.

Tra le disposizioni di maggior rilievo va segnalato il diritto alla connettività, che la Commissione ha riconosciuto quale condizione per il pieno sviluppo individuale e sociale delle persone come uno degli strumenti capace di rimuovere gli ostacoli di ordine economico, culturale e sociale che impediscono il pieno esercizio dei diritti degli individui all’interno della comunità. La proposta di legge contiene poi una serie di modifiche alle disposizioni statutarie in materia di partecipazione, volte a rendere quanto più ampio ed effettivo possibile il coinvolgimento dei cittadini, del mondo associativo e accademico, delle parti interessate e di tutti i soggetti appartenenti alla società civile, nonché degli Enti locali, nelle decisioni politiche della Regione. Viene creata l’istruttoria pubblica, grazie alla quale verrà garantita una preventiva partecipazione attiva dei cittadini in procedimenti amministrativi di interesse generale a determinate condizioni.

La Commissione ha rafforzato il ruolo del Consiglio delle Autonomie locali, nella sua funzione di parte attiva nelle competenze regionali relative alla formazione, esecuzione e attuazione degli atti dell’Unione europea, relativamente alle materie attinenti all'organizzazione territoriale locale, alle competenze e alle attribuzioni degli Enti locali o che comportino entrate e spese per gli Enti stessi, in attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale e leale collaborazione. Viene introdotta la possibilità per le Commissioni consiliari di assumere, in alcuni casi, poteri deliberanti per poter garantire una partecipazione tempestiva dell’Assemblea legislativa alla formazione degli atti dell’Unione.

La Commissione ha apportato al testo una serie di modifiche e integrazioni per chiarire ruolo, competenze, attribuzioni e poteri degli organi della regione. Chiarite l’estensione e la portata delle prerogative del Comitato per il controllo e la valutazione (elevato ad organo di rilievo Statutario) e delle Commissioni permanenti”.

INTERVENTI

Andrea Fora (Patto civico): “Stiamo votando modifiche statutarie che non andranno a vantaggio di questa o di una futura maggioranza ma di tutta la comunità regionale. Lo Statuto mira al bene complessivo dei cittadini e proprio per questo è state seguito un grande percorso di condivisione e coinvolgimento. Le politiche che antepongono il bene dei cittadini all’ideologia permettono di perseguire obiettivi importanti senza strumentalizzare le singole posizioni. Sono particolarmente soddisfatto del riconoscimento dell’equo accesso alla formazione e al lavoro a tutte le persone fragili. Positivo anche il richiamo al sostegno alla natalità per combattere l’invecchiamento di questa regione. Stiamo disegnando una regione più equa, innovativa, inclusiva, accessibile ed europea”.

Thomas De Luca (M5S): “Lo Statuto dell’Umbria è la rappresentazione dell’intera comunità umbra. È stato un percorso di ascolto senza riserve. Possiamo essere orgogliosi del lavoro che è stato fatto, che ci pone come avanguardie a livello europeo. Trovo di particolare rilievo il riferimento alle aree interne, che caratterizzano la nostra regione e la nostra storia; il richiamo alla concreta tutela dell’ambiente; il riconoscimento del progetto di vita; il riconoscimento del diritto alla connettività. Il nostro Statuto è il primo esempio di costituzionalismo climatico in Europa”.

Fabio Paparelli (Pd): “Questo è un momento di democrazia importante che dimostra una visione dinamica dello Statuto, che si adegua all’evoluzione della società e dell’economia. Il lavoro della Commissione raggiunge oggi un traguardo importante anche se andrà completato con l’adeguamento del Regolamento, della struttura istituzionale e della legge elettorale. Importante puntare sulla connettività, anche per lo sviluppo delle aree interne, a cui dovranno fare seguito interventi infrastrutturali conseguenti. Fondamentale il riconoscimento dell’importanza della questione climatica e di come affrontarla concretamente. Abbiamo introdotto l’Umbria della qualità, della parità effettiva, della partecipazione”.

Vincenzo Bianconi (Gruppo misto): “Ringrazio il presidente della Commissione, Carissimi per la determinazione messa in campo nel lungo percorso, condiviso, che ha portato alla realizzazione di un documento utile alla nostra comunità regionale. Il metodo di confronto utilizzato ha fatto la differenza in funzione dell’obiettivo, che era quello di predisporre uno Statuto regionale che fosse di tutti gli umbri. Importantissima è stata l’ampia fase di partecipazione con l’ascolto di soggetti con altissime competenze in materia, ma anche di amministratori locali e rappresentanti dei diritti collettivi. Non sono certamente mancati momenti di tensione ed a volte ho anche dubitato sulla possibilità di trovare soluzioni condivise alle quali siamo invece giunti con umiltà e determinazione. C’è stato un approccio diverso anche all’interno di chi come noi rappresenta la minoranza che ha portato a scrivere insieme le cose più giuste per gli umbri. Si tratta di un documento di altissimo valore e alla fine del percorso siamo tutti diventati ancor più pienamente consiglieri regionali e persone migliori. È stato raggiunto l’obiettivo di creare uguaglianza fra le persone, ma anche fra i territori perché non è giusto che esistano umbri di serie A e di serie Z. Ad ogni area è stata riservata la stessa importanza ed uguale dignità. Il mio più ampio apprezzamento per il metodo con cui il Presidente ha condotto i lavori della Commissione”.

Valerio Mancini (Lega): “Bene l’illustrazione del presidente Carissimi rispetto al lavoro svolto, ma è importante fare una valutazione politica sul documento. In passato, rispetto alle modifiche da apportare alla Carta statutaria regionale sono state fatte battaglie in cui non è emersa la condivisione di oggi. Nel mio partito, rispetto a questo documento non è stata fatta alcuna valutazione politica. Insieme ad altri consiglieri della Lega abbiamo proposto alcuni emendamenti con un grande valore identitario, storico e culturale. È stato accolto, e ne siamo felici, quello concernente la promozione di misure per favorire la natalità. Ma non lo sono stati altri di grandissima rilevanza, come quello del riferimento ai santi Francesco (patrono d’Italia) e Benedetto (patrono d’Europa). Su questo è mancata memoria e coerenza visto che esponenti importanti del centro destra, ma non solo, sin dal 2005 chiedevano il riferimento ad uno spiritualismo universale. La contraddizione è la loro non menzione nello Statuto della Regione Umbria. In una mozione approvata nel 2015 con un voto bipartisan si chiedeva questo riferimento. In Commissione sono stati respinti altri due nostri emendamenti che continueremo tuttavia a presentare in quest’Aula, anche prima del voto in seconda lettura, che riguardano l’abolizione dell’articolo relativo al riconoscimento della crisi climatica, perché si tratta di un tema che va affrontato con molta prudenza, perché promuovere un ambientalismo esasperato rischia di mettere in ginocchio molti settori produttivi della nostra regione; l’altro emendamento prevede la valorizzazione di tutte le Università che intendano promuovere la formazione nel territorio regionale”. 


 

Stefano Pastorelli (Lega): “Molti sono i Santi che caratterizzano le città dell’Umbria. Lo Statuto riguarda tutta la comunità regionale, anche quelli che la pensano diversamente da noi. Questo lavoro è stato fatto con serietà e impegno dal presidente Carissimi e dai componenti della Commissione. Tutti sapevamo quali erano i contenuti della riforma e ci sono stati 3 anni e mezzo per confrontarsi sui contenuti. Non ci possono essere estemporanei tentativi di stravolgere il testo. I ruoli vanno rispettati. Non accogliamo questi emendamenti”.

Eleonora Pace (FdI): “Abbiamo scelto di seguire un metodo nuovo, puntando su partecipazione e condivisione. Confrontandoci in modo serio con la minoranza con l’obiettivo di portare in Aula un testo condiviso. La possibilità di presentare modifiche c’è sempre stata ma è stata colta solo oggi, qui in Aula. Rispetto al passato c’è stata una diversa volontà di confronto e un diverso approccio”.

DICHIARAZIONI DI VOTO

Valerio Mancini (Lega): “Non voterò contro lo Statuto, per rispetto del lavoro svolto dai miei colleghi, non tutti dei quali però sembrano dimostrare lo stesso rispetto per me. Non parteciperò al voto”.

Daniele Carissimi (Lega): “Credo che sia Mancini e chi si sottrae a questo evento storico a perdere un’occasione importante”.

Marco Squarta (presidente Assemblea): “Anche questa volta il senso della misura ha prevalso, nella consapevolezza che lo Statuto deve rappresentare tutti. Abbiamo posto le basi per regole nuovi valide per tutta la nostra comunità. Di fronte ad un interesse superiore ha prevalso il buonsenso”. MP/AS

 


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