Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 5 – “Quali risorse per le apparecchiature sanitarie per medici di medicina generale e pediatri?”

In sintesi

All’interrogazione di Donatella Porzi (Gruppo misto), l’assessore Luca Coletto risponde: “il tavolo tecnico ministero della Salute-Regioni non è stato ancora costituito e dunque non sono stati formulati indirizzi per la formulazione dei progetti”

(Acs) Perugia, 30 maggio 2023 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Donatella Porzi (Gruppo misto) relativa alle “azioni intraprese per l’attuazione del Decreto del Ministero relativo al riparto delle risorse per il fabbisogno di apparecchiature sanitarie di supporto ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta”.

Illustrando l’atto ispettivo, Porzi ha domandato se “la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) e la Federazione Italiana dei Medici Pediatri (FIMP), entrambi presenti nel territorio regionale, sono state contattate e coinvolte e quali misure ha adottato la Regione per l’attuazione del decreto ministeriale e, nel caso non siano state attivate le procedure, se intende attivare gli organismi di valutazione e controllo al fine di chiarire tutte le eventuali responsabilità e la valutazione dell’eventuale danno economico arrecato alla Regione Umbria. Nel decreto – come ha spiegato Porzi - per l’Umbria è stata prevista una quota di finanziamento di grande rilievo, pari a 3 milioni 504mila euro volta a far fronte al fabbisogno di apparecchiature sanitarie finalizzate a garantire l’espletamento delle prestazioni di competenza dei MMG e dei PLS al fine di migliorare il processo di presa in carico dei pazienti. Concretamente la possibilità di acquistare strumentazioni per ecografie, spirometrie, elettrocardiogrammi e/o altre indagini diagnostiche (di primo livello) presso le Case di Comunità Hub (come quelle già considerate in esercizio come: Città della Pieve, Gubbio e Trevi) le case di Comunità Spoke, gli spoke rappresentati dagli stessi studi dei MMG e PLS ed infine presso le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT). L’argomento riveste, tra l’altro, un ruolo di primissimo piano, stante le criticità attuali in merito al problema delle liste di attesa per le visite specialistiche, ancorché per la riduzione degli accessi ai pronti soccorsi. Le Regioni avrebbero dovuto presentare al Ministero della salute, entro novanta giorni dal completamento dei lavori del tavolo tecnico, quindi entro il 28 marzo 2023, un piano pluriennale dei fabbisogni per l'utilizzo anche parziale delle risorse assegnate. Il piano pluriennale dei fabbisogni, tra le numerose questioni, prevedeva anche che le regioni, sulla base degli obiettivi di salute definiti dalla propria programmazione, dei modelli organizzativi regionali e di quanto previsto dall'Accordo Collettivo Nazionale (ACN) dovevano procedere alla stipula di Accordi Integrativi Regionali con i MMG ed i PLS. Nessun atto normativo o di indirizzo è stato ad oggi assunto, né attuato da parte della Regione Umbria in materia del presente decreto. La mancata programmazione, il mancato o insufficiente controllo gestionale in atto, l’assoluta superficialità e mancanza di visione politica della Giunta sta generando enormi ripercussioni negative sulla qualità delle prestazioni sanitarie erogate in regime pubblico con liste di attesa interminabili e i Lea scarsamente garantiti. L’enorme buco di bilancio della sanità della Regione Umbria, di esclusiva responsabilità della Giunta Tesei, ha comportato un depotenziamento dei presidi ospedalieri, l’abbandono frettoloso di numerosi dirigenti apicali dimostratisi incapaci di affrontare le nuove sfide generate dalla pandemia da Covid-19. Si sta assistendo alla fuga delle migliori professionalità degli operatori sanitari dal servizio pubblico universalistico verso il settore privato o verso altre Regioni che garantiscono retribuzioni superiori e progressioni di carriere più efficienti. I recenti benchmark pubblicati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas) inchiodano la Regione Umbria nella parte bassa della classifica nazionale e certificano il crollo verticale della qualità delle prestazioni erogate con il conseguente enorme aumento della modalità passiva”.

L’assessore Coletto ha risposto che “il tavolo tecnico Ministero-Regioni non è stato costituito e dunque non sono stati formulati indirizzi per la stesura dei progetti. L’Umbria ha partecipato, il 12 maggio, all’incontro con le altre Regioni per la predisposizione di un documento da proporre al tavolo in via di costituzione. Quando il Tavolo tecnico definirà le modalità di rilevazione delle attività e le specifiche tecniche delle apparecchiature e gli altri parametri, i sindacati dei medici saranno conseguentemente coinvolte. Già nel 2020 fu definito un piano regionale di distruzione di queste apparecchiature, che sarà oggetto di attuazione. Non è vero che non sono stati assunti atti. C’è stata molta attenzione da parte nostra per questi argomenti. Rispetto al buco di bilancio, per mettere in equilibrio il 2019, amministrato dalla Giunta precedente, sono stati necessari 100 milioni di fondi regionali”.

Porzi ha replicato definendo “curiosa questa risposta. Il decreto prevede che il Tavolo doveva essere costituito da tempo e mi stupisce che non ci sia stato un ruolo pro-attivo e una sollecitazione verso il Governo. Si potevano coinvolgere le federazioni dei medici per avvantaggiare il lavoro. Si potevano già destinare fondi ai pediatri per ridurre le liste di attesa, che complessivamente vedono 76 mila prestazioni in sospeso”. MP/


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