Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 8 “Sostenere le attività produttive regionali favorendo la transizione energetica”

In sintesi

Interrogazione di Paola Fioroni e Stefano Pastorelli (Lega), l’assessore Michele Fioroni risponde: “previsti bandi per transizione digitale ed energetica. Supporto agli investimenti anche con un programma biennale degli interventi che agevoli la programmazione delle imprese”

(Acs) Perugia, 28 febbraio 2023 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata “Misure che la regione intende adottare per favorire il sostegno delle attività produttive regionali nel 2023/2024, e per supportare l’innovazione digitale e tecnologica favorendo la transizione energetica”, presentata dai consiglieri regionali Paola Fioroni e Stefano Pastorelli (Lega).

Illustrando l’atto ispettivo, Fioroni ha chiesto di chiarire “quali misure sono state o verranno adottate che per favorire il sostegno delle attività produttive nel 2023 e 2024, con l'obiettivo di consolidarne la crescita sul mercato domestico di rilanciare la competitività delle imprese sui mercati esteri. Come si intende supportare l'innovazione e digitalizzazione al fine di guidare le imprese umbre nella transizione energetica ed accompagnarle nel percorso di crescita sostenibile attraverso innovazione digitale e tecnologica. Lo scenario economico italiano e di conseguenza quello regionale continua – ha spiegato Paola Fioroni - ad essere dominato dalle tensioni geopolitiche, dall’aumento dei tassi d’interesse e purtroppo da una prospettiva di un rallentamento della crescita economica per il 2023. A questo occorre aggiungere che il tasso d'inflazione in tutta l'area euro è ancora ad un livello inaccettabile, e che anche in Italia l’inflazione resta su livelli molto elevati, seppure in leggera flessione ma solo perché i prezzi energetici stanno scendendo. Questo scenario è fotografato anche nella nota mensile novembre/dicembre 2022 pubblicata dall’ISTAT che aveva evidenziato un calo della produzione industriale nazionale. La settimana passata ISTAT ha comunicato che l’indice dei prezzi al consumo a gennaio è aumentato rispetto al mese precedente dello 0,1% mentre su base annua l’incremento è del 10%, contro l’11,6% di dicembre. Tale flessione non ci deve trarre in inganno; il dato infatti più significativo, e preoccupante, è che la componente di fondo dell’indice dei prezzi sul consumo, ovvero quella calcolata escludendo i beni e i servizi che sono soggetti a oscillazioni molto ampie come appunto i servizi energetici, a gennaio è salita dal 5,8% al 6%, perché perdurano le tensioni sui prezzi al consumo di diverse categorie di prodotti, quali gli alimentari lavorati e i servizi dell’abitazione. In buona sostanza l’inflazione complessiva cala ma non quanto dovrebbe, e la sua componente di fondo è aumentata. Questa dinamica dei prezzi rimane più sostenuta rispetto alla crescita dei redditi da lavoro dipendente, causando una perdita rilevante del potere d’acquisto in particolar modo per i lavoratori dipendenti nell’ordine dei 14 punti percentuali in tre anni. Occorre ricordare che sia Banca d'Italia che l'Istat hanno certificato che per l'Umbria il 2021 è stato un anno di grande recupero sul fronte economico e che nella graduatoria definitiva delle regioni in base al PIL, l'Istat ha posto l'Umbria al quinto posto a pari merito con il Piemonte con un aumento del 7,1%, un dato superiore dello 0,4% alla media nazionale che è del 6,7%. La stessa Banca d’Italia ha poi confermato che i primi nove mesi del 2022 sono stati ancora all'insegna del rilancio dell'economia regionale con l’attività economica umbra ha continuato a crescere in misura sostenuta e con una crescita del PIL dell’Umbria che è cresciuto del 5,5 per cento nel primo semestre dell’anno. Grazie a questa amministrazione, quindi, l’Umbria ha fatto bene, molto bene ma nello scenario economico descritto quest’anno dovremo essere ancora più bravi. PROMETEIA prevede per il 2023 un tasso di crescita del PIL pari allo 0,4%, segnalando come l’Umbria tra le regioni italiane che presentano la più forte revisione in senso positivo sia del preconsuntivo 2022 (dal 3,1% al 3,9%) che delle previsioni per il 2023. In questo scenario macro-economico complicato, la pubblica amministrazione può e deve rappresentare un fattore di sostegno ed accelerazione delle attività produttive, anche attraverso la tempestiva e strategica definizione dei bandi regionali dei prossimi due anni a valere sui fondi strutturali 2021/2027”.

L’assessore Michele Fioroni ha risposto che “nulla viene per caso. In una stagione storica critica come quella della pandemia siamo stati in grado di mettere in campo un mix equilibrato di interventi, senza limitarci alle azioni di sostegno. Abbiamo sostenuto gli investimenti, per tutto il tessuto produttivo. Non abbiamo dato finanziamenti a pioggia ma clusterizzato le risorse, favorendo gli investimenti in digitale delle piccole imprese. Ci siamo impegnati, con le associazioni di categoria, entro il mese di marzo, a fornire una programmazione certa delle misure che metteremo in campo per la transizione digitale e per quella energetica. Abbiamo un bando da 26 milioni di euro per la produzione di energia fotovoltaica per l’autoconsumo. Supporteremo gli investimenti digitali, sostenendo l’aspetto finanziario per fare fronte alla nuova stretta creditizia che è alle porte. Rimane troppo bassa la propensione a registrare brevetti, abbiamo messo in campo strumenti di supporto per chi vuole fare impresa. Abbiamo sostenuto l’incremento dell’export ed ottenuto ottimi risultati, anche attraverso il master attivato con la Luiss e l’istituzione dell’Osservatorio regionale sul lavoro. Andremo in continuità con la novità di presentare un programma biennale che faciliti gli investimenti delle imprese”. MP/

 


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