Disturbi alimentari. Situazione delle carceri
I lavori della Terza commissione dell’Assemblea legislativa
(Acs) Perugia, 24 febbraio 2023 - La Terza commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Eleonora Pace, si è riunita a Palazzo Cesaroni per discutere proposte di legge e atti di indirizzo.
“Disposizioni relative alla presa in carico delle persone con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione o del comportamento alimentare”, a firma Fioroni, Nicchi, Carissimi, Pastorelli (Lega), Peppucci (FI). La prima firmataria ha spiegato che le osservazioni emerse dalle audizioni e dal confronto con gli uffici dell’Assemblea sono state in buona parte recepite, per quanto compatibili con una legge regionale. Il maxi emendamento predisposto, che andrà a modificare il Testo unico sulla sanità, è stato approvato a maggioranza, con l’astensione delle opposizioni.
La Proposta di risoluzione della Commissione sulla “situazione delle carceri in Umbria” è stata approvata all’unanimità e verrà presentata in Aula dalla presidente Pace. L’atto di indirizzo, frutto di un lungo confronto tra i commissari, impegna la Giunta regionale a: sollecitare l’Amministrazione Centrale Penitenziaria affinché provveda ad integrare le dotazioni organiche delle unità di polizia penitenziaria, del personale amministrativo ed educativo, anche alla luce del recente incremento dei fondi statali destinati al potenziamento del personale; attivarsi presso il Governo affinché attui le direttive della Convenzione di Strasburgo siglata nel 1983 che prevede il trasferimento senza previo consenso dei detenuti affinché scontino la pena nel loro Paese di origine; attivarsi altresì presso il Governo affinché sia previsto il trasferimento immediato dei detenuti problematici; a sollecitare il Governo a istituire nuovamente il provveditorato dell’amministrazione penitenziaria dell’Umbria, autonomo da quello della Toscana; sollecitare il Governo affinché valuti il riconoscimento dell’autonomia decisionale del Comandante della Polizia Penitenziaria delle strutture carcerarie negli interventi di tutela della sicurezza dei detenuti e degli agenti; sollecitare il Governo affinché fornisca gli strumenti adeguati alla tutela degli agenti e alla sicurezza dei detenuti”.
L’atto di indirizzo prevede inoltre che l’Esecutivo di Palazzo Donini ai attivi per: “ripristinare la presenza del personale infermieristico e dei medici di guardia previsto dalle dotazioni organiche e dagli accordi con le ASL umbre, nonché la collaborazione con i medici specialistici a cui è stato interrotto il servizio; riqualificare l’offerta sanitaria psichiatrica in carcere, favorendo un adeguato modello di presa in carico socio-sanitaria, trasformando l’articolazione di osservazione specialistica di Spoleto in articolazione permanente di degenza, affinché gli ospiti possano partecipare alle ordinarie attività trattamentali e terapeutiche; realizzare nel più breve tempo possibile una Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza nel territorio regionale (REMS), integrata con l’offerta assistenziale dei Centri di Salute mentale territoriali; definire un piano di prevenzione delle malattie infettive trasmissibili che consenta all’Amministrazione penitenziaria di programmare l’adeguamento degli spazi lavorativi e di convivenza; promuovere l’offerta formativa e di sostegno all’inserimento lavorativo rivolti alle persone detenute o che accedono a misure alternative alla detenzione; potenziare nelle strutture carcerarie la fornitura dei libri di testo e degli strumenti didattici, anche quelli informatici consentiti, d’intesa con l’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria (ADiSU), a beneficio dei detenuti e del personale della Polizia Penitenziaria; sostenere percorsi e progetti di trattamento e reinserimento sociale orientati all’espressività artistica e culturale, anche attraverso la promozione di eventi dedicati; sollecitare l’Amministrazione Centrale Penitenziaria, attraverso il Ministero della Giustizia, affinché vengano contenute le carcerazioni negli istituti regionali, già di molto superiori alla reale capienza; sollecitare l’Amministrazione Centrale Penitenziaria al fine di procedere nel più breve tempo possibile agli adeguamenti infrastrutturali e tecnologici delle strutture carcerarie”. MP/