Qt 2 “Chiarimenti circa l’interruzione del trasporto di una paziente verso l‘ospedale di Perugia"
Pastorelli (Lega) interroga assessore Coletto: “Usl Umbria 1 Azienda ospedaliera di Perugia analizzeranno meglio l’accaduto con adeguati approfondimenti rispetto a tutti i passaggi della questione”
(Acs) Perugia, 7 febbraio 2023 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina l’interrogazione a risposta immediata del consigliere regionale Stefano Pastorelli (Lega) che chiede alla Giunta circa “l’interruzione del trasporto di una paziente verso i ‘ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia".
Illustrando l’atto ispettivo in Aula, Pastorelli ha sottolineato la necessità di “fare chiarezza circa quanto accaduto in merito al caso specifico, appurando eventuali responsabilità da parte degli operatori della centrale operativa che hanno richiesto l’interruzione del trasporto ed eventualmente oneri a carico degli stessi operatori dell’ambulanza intervenuta, per il trattamento indecoroso riservato alla paziente. Appare necessario attivarsi affinché vengano assunti i dovuti provvedimenti disciplinari nei confronti di coloro che risulteranno avere responsabilità”.
Ricostruendo quanto avvenuto, Pastorelli ha riportato “la recente notizia riportata dagli organi di stampa con riguardo alla paziente di 64 anni di Piegaro, che nel fine settimana, dopo aver accusato seri malori, è stata portata in ospedale a Castiglione del Lago, ove dopo essere stata sottoposta a tac ed elettrocardiogramma, le è stata prescritta una visita d’urgenza presso il reparto otorino di Perugia. A seguito del persistere dei forti dolori nei giorni seguenti, i familiari della donna hanno ritenuto necessario contattare il 118 per trasportarla d’urgenza in ospedale e a tal punto sembrerebbe, da quanto ricostruito dal loro racconto, che su indicazione degli operatori parasanitari sia stato optato l’ospedale di Perugia, per maggiore disponibilità di personale ed attrezzature.
La figlia della paziente ha riferito ai carabinieri della stazione di Tavernelle che, a metà del tragitto, l’ambulanza intervenuta ha arrestato la propria corsa in quanto il trasporto non sarebbe stato autorizzato dalla centrale operativa, se non a carico della paziente stessa. Con modalità incresciose e allo stesso tempo pericolose la paziente è stata letteralmente ‘scaricata’ dal mezzo di soccorso, nel parcheggio di una stazione di servizio situata lungo Via Pievaiola, ove le è stato sfilato l’ago dal braccio, tolto il collarino e le è stato fatto firmare un foglio di dimissioni volontarie, nonostante quest’ultima palesasse segni evidenti di non lucidità. Vista la grave situazione della paziente, marito e figlia hanno deciso di proseguire il tragitto verso l’ospedale Santa Maria della Misericordia, a mezzo proprio. Lì la 64enne ha riportato un arresto cardiaco di 25 secondi, che ha richiesto un intervento d’urgenza al cuore per l’impianto di un pacemaker”.
L’assessore Luca Coletto ha relazionato circa quanto riportato dalle schede relative al servizio, specificando che anche in precedenza erano state prestate cure, alla paziente in questione, dai medici del pronto soccorso di Castiglione del Lago che “non evidenziavano patologie di rilievo e veniva quindi dimessa, Successivamente, il 21 gennaio scorso, a causa del ripresentarsi della sintomatologia, veniva chiamato il servizio di emergenza 118 che, giunto a domicilio, ha valutato la paziente riscontrando, oltre alla sintomatologia accusata, anche trauma cranico minore da caduta, per cui veniva posizionato il collare, accesso venoso e presa dei parametri vitali. Veniva classificata come codice verde iniziando il trasporto verso il pronto soccorso di Perugia. Durante il trasferimento, la centrale operativa di emergenza contattava l’equipaggio per dare indicazioni di accesso non al Pronto soccorso del capoluogo, ma a quello di Castiglione del Lago per continuità di cure. Quindi l’equipaggio del 118 prendeva atto della diversa decisione comunicandola sia alla persona interessata che ai familiari al seguito, i quali non accettavano tale decisione rifiutando il trasporto nonostante l’infermiere le avesse fornito informazioni sui rischi di tale decisione. I familiari decidevano quindi di condurre la paziente all’ospedale di Perugia con propri mezzi. Al pronto soccorso dell’ospedale di Perugia veniva accettata e assistita. È stata quindi sottoposta ad ulteriori accertamenti. Il giorno successivo è stato deciso il ricovero in cardiologia per applicazione di pacemaker. Quindi si può affermare che in nessun modo la paziente è stata obbligata a scendere dall’ambulanza, ma è stata decisione autonoma supportata dai familiari. Da rimarcare comunque che la scelta decisionale sulla destinazione del paziente è appannaggio della centrale operativa che valuta sulla base di molteplici fattori clinici e situazionali. Comunque, sia l’Usl Umbria 1 che l’Azienda ospedaliera di Perugia analizzeranno meglio l’accaduto con adeguati approfondimenti rispetto a tutti passaggi della questione, in modo tale che tali eventi non si ripetano. Certo è che se verranno riscontrate responsabilità si procederà di conseguenza”.
Pastorelli, nella replica ha ringraziato l’assessore “per la puntuale risposta. Parliamo di situazioni in cui la linea è davvero sottile, quindi ringraziamo il cielo per quanto poteva accadere e non è accaduto. È chiaro che la scelta del pronto soccorso è appannaggio della centrale operativa del 118, ma è altrettanto evidente che a volte il buon senso andrebbe utilizzato in ogni campo”. AS/