Regione Umbria - Assemblea legislativa


QT 4 -  “Estensione del protocollo Dama agli ospedali umbri”

In sintesi

A Meloni (Pd), risponde assessore Coletto: “ampliamento del progetto Dama, ma particolare attenzione anche ad altri importanti protocolli”

(Acs) Perugia, 22 novembre 2022 - L’Assemblea legislativa dell'Umbria, nella odierna seduta di Question time, ha discusso l’interrogazione a risposta immediata “Estensione del protocollo Dama (Disabled advanced medical assistance) all'azienda ospedaliera di Perugia e alle altre strutture ospedaliere della regione”, a firma Simona Meloni (Pd).

Illustrando l’atto ispettivo, Meloni ha evidenziato che si tratta di “un valido modello di accoglienza e di presa in carico dei disabili, in tutta l’Umbria, a partire dall’Azienda ospedaliera di Perugia, con l’obiettivo di offrire su tutto il territorio regionale un efficace strumento di accoglienza e presa in carico delle persone con disabilità e delle loro famiglie che si approcciano ai servizi sanitari regionali. Il progetto Dama (Disabled Advanced Medical Assistance) è stato promosso e sostenuto dall’Osservatorio nazionale autismo e dall’Istituto Superiore di Sanità e punta a realizzare un modello di accoglienza e di assistenza medica rivolta alle persone con disabilità grave, in particolare con disabilità di tipo intellettivo, comunicativo e neuromotorio, garantendo un innovativo modello di presa in carico del paziente in base ai bisogni di salute emergenti e una risposta assistenziale integrata e adeguata agli interventi clinici, diagnostici e terapeutici da realizzare. Sono previsti anche dei day hospital e dei percorsi ambulatoriali in spazi riservati e delle sedute operatorie a loro dedicate e la creazione di un database con i dati dei pazienti, per progettare i percorsi futuri. In Umbria il primo punto che fa riferimento al progetto Dama è il Cad umbro (Centro di accoglienza disabilità), nato nel febbraio 2018 presso l’azienda ospedaliera di Terni. Il punto umbro è nato accogliendo persone con disabilità motoria, per poi estendere la sua attività, dal luglio 2018, alle persone con disabilità complessa intellettiva o relazionale. I pazienti presi in carico dal Cad umbro sono più di 200, di questi 200 proprio nei primi 18 mesi di attività e provenienti anche da fuori regione. La presenza di una sola struttura come questa in tutta l’Umbria fa sì che numerose persone del perugino di trovino costrette a rinunciare al percorso Dama a causa della notevole distanza”.

L’assessore Luca Coletto che “l’ospedale di Terni, dove dal 2018 è stato messo in pratica il metodo Dama, ha attivato un’equipe multidisciplinare che si fa carico di facilitare l’accesso ai servizi sanitari alla struttura per i pazienti con disabilità grave e prende in carico le persone con disabilità cognitiva complessa. La presa in carico viene anche garantita da un servizio telefonico di primo accesso ed un punto di accoglienza in ospedale. Vengono garantiti diversi livelli di assistenza sia per l’accesso programmato che per il percorso Dama con accesso in emergenza-urgenza. La Direzione regionale e le Aziende sanitarie umbre hanno di recente presentato il progetto ‘Quality of life’ per le persone con disturbi dello spettro autistico di età tra i sette e ventuno anni, in risposta ad un apposito bando. L’obiettivo è quello di incrementare la condivisione di percorsi codificati e di delineare con chiarezza misure e modalità idonee ad affrontare la transazione dall’età adulta e la presa in carico da parte dei servizi preposti. Proprio per la valutazione positiva, per i risultati apprezzabili ottenuti dall’Azienda ospedaliera di Terni si è voluto inserire tra gli obiettivi del progetto la costruzione di un’equipe per l’organizzazione e la realizzazione di percorsi ospedalieri di prevenzione, diagnosi e cura per le necessità sanitarie delle persone con gravi disabilità o disturbi del neurosviluppo basati sul modello organizzativo Dama. Il progetto è stato approvato e finanziato. Sono anche previsti corsi formativi, sul modello Dama, da offrire a tutti i professionisti sanitari coinvolti nelle Aziende ospedaliere e non solo, quindi territoriali di tutta l’Umbria. Si terrà ovviamente conto di tutti i migliori protocolli, delle strutture presenti in Umbria per garantire sempre migliori prestazioni di qualità rispetto allo spettro autistico e la disabilità in generale. Quindi oltre al metodo Dama andremo a cogliere anche altri importanti protocolli che fanno parte delle prestazioni di eccellenza. È implicito che le attività messe in campo e favorite dalla realizzazione di progettualità specifiche dovranno poi essere messe a regime ed inserite nel contesto lavorativo, assistenziale ed ordinario del nostro servizio sanitario regionale. Si incrementerà dunque il progetto Dama, ma si coglieranno anche tutte le prestazioni che nascono da altri protocolli di eccellenza che possono essere completamente applicati a tutte le altre strutture sanitarie regionali”.

Nella replica, Meloni ha detto di aver colto “la volontà di raccogliere la nostra richiesta. Bene l’attenzione su altri protocolli, ma è comunque importante non allontanarsi dal progetto Dama. Importante anche la previsione di percorsi formativi, ma va fatto in tutto il territorio. Rilevanti saranno le tempistiche di attuazione ed un cronoprogramma da rispettare”. AS/

 


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