Regione Umbria - Assemblea legislativa


“SCONGIURARE LA CHIUSURA DEI CENTRI SUL 'DOPO DI NOI', RIPRISTINARE INSERIMENTO ANZIANI NELLE RSA, SUPERARE I RITARDI NEI RISTORI” - INTERROGAZIONE DI BORI (PD)

In sintesi

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(Acs) Perugia, 17 novembre 2022 - “Scongiurare la chiusura dei centri che operano sul 'Dopo di Noi' e il concreto di rischio che vengano sospesi i pagamenti delle rette spettanti ai Comuni e alle Asl, andando a modificare quanto prima il regolamento regionale che li esclude, di fatto, dal percorso di accreditamento previsto dalla Regione”. E’ quanto chiede alla Giunta di Palazzo Donini Tommaso Bori (Pd - vice presidente della Commissione Sanità), nell’ambito di una interrogazione depositata questa mattina.

“Come è noto ai sensi della legge.112/2016 - ricorda il consigliere dem - il 'Dopo di noi' è un servizio residenziale che si propone di aiutare le persone adulte con disabilità fisica, psichica e sensoriale, che consente, alla persona e ai suoi cari, di sperimentare nuovi modelli relazionali in alternativa alla realtà del proprio contesto familiare. Consente di lavorare sulle autonomie e sullo sviluppo delle proprie potenzialità e viene promosso attraverso la sinergia tra famiglie, enti pubblici e terzo settore”.

“Ciò che sta mettendo a rischio il futuro di questi centri - ricorda Bori - ha preso le mosse a partire da maggio scorso, allorquando la Giunta regionale ha approvato un regolamento relativo all’accreditamento delle strutture operanti in ambito assistenziale e socio-sanitario a supporto delle persone con disabilità, a cui è condizionato il pagamento delle rette da parte dei soggetti pubblici, senza però aver previsto nell’elenco dei soggetti ammissibili proprio i centri 'Dopo di Noi'. Qualora non si trovasse velocemente una soluzione a questo empasse – precisa il vice presidente Bori - e la Regione dovesse sospendere i pagamenti delle rette, il servizio non potrà più essere garantito dalle strutture con conseguenti e drammatiche ripercussioni sulle famiglie dei soggetti attualmente ospiti”.

“Ulteriori problematiche emerse in ambito socio-sanitario sulle quali – aggiunge Tommaso Bori - sarà presentato un atto di sindacato ispettivo, sono date dal fatto che le strutture non ricevono i ristori da mesi oltre che dalla mancata possibilità di inserimento degli anziani non autosufficienti e non curabili a domicilio, all’interno delle residenze protette. Un fatto aggravato anche dalle nuove procedure autorizzatorie regionali che devono essere attivate anche nei casi di emergenza ovvero quando si richiede l’inserimento di persone anziane che versano in gravi condizioni e risultano soli e abbandonati”. RED/mp


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