QT 7: “AGGIORNAMENTO ESTENSIONE MODALITA’ SCREENING PER TUMORI AL SENO” - A MELONI (PD) RISPONDE ASSESSORE COLETTO: “IN ITINERE UNA COMMISSIONE TECNICO-SCIENTIFICA SUGLI SCREENING”
(Acs) Perugia, 8 novembre 2022 – Nella sessione dedicata al Question time della riunione odierna dell’Assemblea legislativa, la consigliera Simona Meloni (Pd) ha posto all’assessore alla Sanità, Luca Coletto la “richiesta di aggiornamento circa l’estensione delle modalità dello screening per i tumori al seno”.
Presentando il suo atto ispettivo all’Aula, Meloni ha ricordato la presentazione di una mozione, nello scorso mese di marzo per la ‘Estensione delle modalità dello screening per i tumori al seno’ e nel successivo mese di aprile la suddetta mozione è stata posta all’ordine del giorno e discussa in Terza Commissione dove, “su proposta dell’assessore Coletto si è decisa l’attivazione di una Commissione di Studio tecnico/scientifica per una valutazione complessiva della situazione, ma ad oggi mai convocata. Nella suddetta mozione veniva evidenziato che quello della mammella è uno dei tumori con la maggior incidenza nel nostro paese e il più diagnosticato tra le donne italiane con 53mila 500 casi stimati nel 2019 (di cui 500 uomini). Il carcinoma mammario è anche la prima causa di morte per tumore nella popolazione femminile e la sua incidenza, a tutt’oggi in crescita, aumenta con l’età ed in particolare dopo la menopausa, andando a colpire una donna ogni otto nella fascia di età 50-84 anni. Nel 2021 sono state quasi 53mila le donne italiane con questa diagnosi, ma a fronte di questo aumento dei casi di cancro, si registra una sia pure lieve, ma costante diminuzione della mortalità. Questo grazie a una sempre maggiore informazione e sensibilizzazione sul tema della procreazione oncologica e grazie alla diagnosi precoce, arma fondamentale. In Umbria, il carcinoma della mammella è quello più frequente nel sesso femminile, rappresentando il 23,4 per cento di tutte le neoplasie femminili e resta la prima causa di morte per tumore (13,5 per cento). La riduzione della mortalità registrata è attribuibile, in primo luogo, ai progressi terapeutici e alla diagnosi precoce, e una percentuale di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi molto alta (86 per cento). Lo screening senologico rappresenta la principale arma contro il tumore al seno: nelle donne che non hanno una particolare familiarità per tumore alla mammella è consigliata la mammografia dai 40 anni di età. Si tratta, a tutt’oggi, della metodica di riferimento per la diagnosi precoce del tumore mammario, il test diagnostico di primo livello nel programma di screening per la diagnosi precoce del tumore mammario che rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza(LEA) ed in Italia viene offerta gratuitamente alle donne tra i 50 e i 60 anni, che sono invitate a seguirla ogni due anni. La Regione Umbria ha avviato lo screening per la diagnosi precoce del carcinoma della mammella nel 2007, garantendo l’invito a effettuare una mammografia biennale a tutte le donne tra i 50 e i 69 anni; inoltre, dal 2016, lo screening mammografico è stato esteso, sempre con cadenza biennale, alle donne tra i 70 e i 74 anni. Il Sistema sanitario regionale, nel 2020, ha esteso l’offerta gratuita dello screening per la diagnosi precoce di carcinoma al seno alle donne tra i 45 e i 49 anni sintomatiche e che presentano un aumentato rischio per familiarità. La mammografia di screening riesce a individuare il 75-80 per cento dei tumori eventualmente presenti. Lo Screening tradizionale (mammografia biennale) ha mostrato intrinseci limiti di rilevamento del Tumore mammario (Carcinoma di Intervallo); infatti numerosi autori in tutto il mondo hanno dimostrato che il riconoscimento precoce aumenta integrando la mammografia con altre tecniche di Imaging (Ecografia mammaria e più recentemente Tomosintesi). Oggi, l’incidenza del tumore al seno è in aumento tra le under 50, la maggior parte delle quali sono fuori dal programma di screening nazionali ed anche in parte dallo screening regionale, per questo è importante sapere se e in quali tempi la Giunta regionale intende convocare l’annunciata Commissione di Studio tecnico/scientifica per una valutazione complessiva della situazione”.
L’assessore Coletto ha ricordato che in Umbria il programma di screening è stato avviato già nel 1997 ed è gratuito e garantito per le donne in età da 50 a 69 anni e che il Piano di prevenzione della Regione Umbria è stato approvato anche dal Ministero, con gli obiettivi di un miglioramento del percorso diagnostico terapeutico e assistenziale per neoplasie delle mammelle e anche percorsi per il tumore della mammella su base genetica. Esso tiene già conto di una differenziazione per quanto riguarda gli accessi diagnostici e terapeutici. C’è anche la raccomandazione, a livello di linee guida europee, che il programma di screening sia indicato dallo specialista, non essendo raccomandato per tutte le pazienti, per cui si suggerisce di non implementare uno screening generalizzato ma programmi che prevedano intervalli biennali o triennali. Per quanto riguarda la fascia tra i 45 e i 49 anni, ancora fuori dai livelli essenziali di assistenza, serve una adeguata valutazione di quale screening si intenda adottare e, al proposito, è in itinere l’attivazione di una commissione tecnico-scientifica finalizzata allo studio del tumore al seno di cui ha il mandato il direttore regionale della sanità”.
Nella replica conclusiva, Meloni ha detto di augurarsi “che questo mandato al direttore generale si concretizzi nel più breve tempo possibile, magari in modo da portare a casa il risultato già nel 2023”. PG