INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI E ALTRI IMPIANTI PER LE RINNOVABILI - L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA DISCUTE TRE MOZIONI DI PD, GRUPPO MISTO E LEGA
(Acs) Perugia, 25 ottobre 2022 - L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso questa mattina tre differenti atti di indirizzo afferenti all’installazione degli impianti per le energie rinnovabili, gli effetti della crisi energetica, i vincoli per l’incremento del fotovoltaico. Bocciati i documenti proposti da Pd e Gruppo Misto. Non votato per mancanza del numero legale, a causa dell’abbandono dell’Aula da parte delle opposizioni, quello della Lega.
La prima mozione illustrata è stata quella sulle “MISURE FINALIZZATE A COMBATTERE IL CARO-ENERGIA, GARANTENDO EQUITÀ SOCIALE E UGUAGLIANZA SOSTANZIALE NELL'ACCESSO AD ENERGIE RINNOVABILI ANCHE PER RESIDENTI E LAVORATORI IN CENTRI STORICI E ALTRE AREE SOGGETTE A VINCOLO AMBIENTALE”, a firma Vincenzo Bianconi (Misto).
Illustrando l’atto in Aula prima del voto, Bianconi ha spiegato che l’atto di indirizzo mira a “sollecitare le autorità statali, in collaborazione con regioni ed enti locali, a fornire chiarimenti puntuali circa la portata della liberalizzazione e i divieti ancora in vigore circa l’installazione di pannelli fotovoltaici e altri impianti a fonti rinnovabili in centri storici o aree protette, pubblicando interpretazioni autentiche, mappe aggiornate e ogni altro strumento di consultazione ufficiale che possa consentire agli operatori del settore di agire senza il rischio di incorrere inconsapevolmente in violazioni. A modificare la normativa regionale vigente in conseguenza della liberalizzazione nella installazione di pannelli fotovoltaici e altri impianti a fonti rinnovabili prevista dalla citata normativa statale, prevedendo il massimo livello di libertà nell’ambito dei limiti nazionali imposti per la tutela del patrimonio paesaggistico-storico-culturale. Ad introdurre deroghe per impianti a basso impatto visivo, prevedendo altresì forme di compensazione economica dei maggiori costi sostenuti per queste ultime, in modo da garantire ‘uguaglianza di fatto’ tra tutti i cittadini e tutte le imprese nel poter accedere all’utilizzo di energie rinnovabili e sostenibili, senza far ricadere l’onere di tutela del paesaggio soltanto sui proprietari di quegli immobili. A sollecitare il Governo a prevedere, anche con risorse finanziarie europee, misure di compensazione finalizzate a garantire una “uguaglianza di fatto” dei cittadini che vivono in centri storici ed in aree naturali protette, stanziando nel frattempo anche risorse regionali a tale scopo o bonus fiscali”.
L’atto è stato respinto con 7 voti favorevoli della minoranza e 10 contrari della maggioranza consiliare.
La seconda mozione discussa, “CRITICITÀ CONNESSE ALL’INTRODUZIONE DEL REGOLAMENTO 4/2022 SULLE AREE IDONEE ALL’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI” a firma dei consiglieri Stefano Pastorelli, Daniele Carissimi, Paola Fioroni e Daniele Nicchi (Lega).
Illustrando l’atto in Aula prima del voto, Carissimi ha spiegato che appare necessario “semplificare l'installazione di impianti fotovoltaici e approvare una legge regionale condivisa e in grado di accelerare la transizione energetica della regione. Vanno bilanciati interessi energetici, ambientali e paesaggistici. Nel dicembre 2021 è stato approvato un decreto che crea una cornice, indica aree idonee all’installazione di impianti per le energie rinnovabili ma poi rinvia a decreti ministeriali che però non sono stati adottati. Il regolamento regionale del luglio 2022 si muove in questa cornice, indicando le percentuali di territorio che possono essere adibite alla produzione di energia. L’Umbria ha scelto una ipotesi cautelativa, trattenendo le percentuali rispetto alla capacità insediativa dei terreni, per schermare il territorio da potenziali iniziative in eccesso.
Il regolamento regionale ‘4/2022’ ha quindi stabilito che solo il 5% del terreno agricolo può essere usato per il fotovoltaico, che sale al 20% se l’attività agricola non viene compromessa. Per quanto riguarda i siti produttivi, si va dal 50 al 70 %, che dipendono dalla pre-esistenza del sito. Si tratta di previsioni molto stringenti, che sono state al centro di un tavolo di lavoro e confronto con il mondo imprenditoriale. In quella occasione molti dubbi sono stati chiariti. A fine settembre la Regione ha inviato agli enti locali una nota esplicativa che ha reso meglio comprensibile il regolamento. È stato chiarito che ci sono molte aree che possono essere utilizzate (come quelle industriali dismesse, ex cave) su cui non esistono vincoli stringenti. Dobbiamo attendere le indicazioni nazionali sugli indici a cui bisogna fare riferimento, evitando disuguaglianze tra diverse Regioni. Servirà allora non un regolamento ma una legge regionale, per stabilire i criteri per l’installazione degli impianti. Chiediamo quindi alla Giunta di: attivarsi affinché vengano rapidamente approvati i decreti ministeriali; dare seguito al lavoro del tavolo tecnico per coinvolgere le imprese rispetto alle problematiche della crisi energetica; modificare immediatamente il regolamento regionale appena saranno noto i criteri nazionali; individuare spazi normativi di semplificazione per superare diseconomie e burocrazia nei processi autorizzativi”.
L’atto non è stato votato per mancanza del numero legale in seguito all’abbandono dell’Aula da parte dei consiglieri dei gruppi di opposizione.
La terza mozione affrontata dall’Aula, “MODIFICHE AL REGOLAMENTO REGIONALE SULL’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA FONTI RINNOVABILI” è stata firmata dai consiglieri Tommaso Bori e Simona Meloni (Pd).
Illustrando l’atto in Aula prima del voto, Meloni ha spiegato che l’atto di indirizzo mira a “prevedere una modifica del regolamento regionale n.4 del 12 Luglio 2022 che vada a limitare le restrizioni previste dal suddetto regolamento e che invece, incentivi maggiormente la produzione di fonti di energia rinnovabili quali il fotovoltaico. Ad incentivare tutte quelle iniziative da parte di operatori professionali delle fonti rinnovabili che potrebbero realizzare importanti investimenti che consentirebbero al tessuto produttivo regionale di acquistare l’energia verde prodotta a livello locale piuttosto che spendere importanti risorse economiche per ‘andare a comprare l’energia da regioni limitrofe’. A portare a termine l’obbiettivo preso a livello europeo con il Green New Deal, il nuovo accordo sul verde con il quale,anche per combattere i cambiamenti climatici,l’Italia come stato membro, si è impegnata ad avere circa il 50% del fabbisogno energetico nazionale soddisfatto da fonti rinnovabili entro il 2030 per poi passare al 100% entro il 2050.
Il regolamento della Giunta consente di poter progettare solo sul 5% dei terreni disponibili, che devono essere anche tra loro continui. Le limitazioni del regolamento riguardano anche i progetti in Agrivoltaico per i quali si prevede che l’agricoltore possa sfruttare solo il 20% del terreno rispetto al 100% della media nazionale, nonostante esso in questi casi rimanga vocato all’agricoltura grazie a centrali fotovoltaiche progettate ad hoc per consentire sullo stesso appezzamento, oltre che la produzione di energia pulita, anche l’attività agricola compresa la pastorizia. Nel nuovo regolamento regionale non esiste inoltre una specifica deroga per i terreni posti nei pressi di attività produttive, utile invece a favorire la produzione ed il consumo di energia a km 0 anche per le industrie. Il regolamento regionale prevede ulteriori restrizioni anche sui terreni edificabili produttivi di tipo industriale in quanto si consente di progettare una centrale fotovoltaica solo sul 50% del terreno edificabile contiguo disponibile. Le nuove disposizioni, infine, hanno efficacia retroattiva quindi chi ha investito nel settore attraverso la messa in campo di progetti,attraverso l’acquisto di terreni per cui sono state versate caparre, oggi si vede costretto a fermarsi o a cambiare lo stato delle cose a causa della modifica della norma quindi oltre al danno economico che ne deriva c’è anche la beffa dell’effetto retroattivo”.
L’atto è stato respinto con 7 voti favorevoli della minoranza e 10 contrari della maggioranza consiliare.
IL DIBATTITO UNIFICATO
Thomas DE LUCA (M5S): “Ben dieci mesi fa, ancora non c’era la guerra in Ucraina, esposi le criticità che interessavano un’importante fetta della popolazione rispetto all’accesso ai finanziamenti per la l’installazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili. Solo successivamente hanno preso vita situazioni riguardanti la guerra e gravi speculazioni. Evidente quindi come la questione energetica sia diventata centrale da molti mesi. La grande sfida ai cambiamenti climatici passa per la riconversione sostenibile dell’economia e quindi della competitività delle imprese, legata fortemente all’indipendenza energetica. Alla fine dello scorso mese di gennaio abbiamo chiesto un nuovo piano energetico regionale basato sulle rinnovabili, sulle comunità energetiche per le quali diventava importante affrontare i problemi legati alla burocrazia. Da anni sono ben palesi i lacci burocratici. L’8 febbraio quest’Aula ha bocciato una nostra mozione che chiedeva l’aggiornamento del vecchio regolamento e rivedere i criteri dei divieti all’interno dei centri storici. Urgente era già lo snellimento delle procedure per l’installazione di impianti. E sempre nel mese di febbraio arrivano dati preoccupanti: l’Umbria si piazza tra le peggiori regioni italiane per consumo di rinnovabili. Nel 2021 eravamo al 2,8 per cento di utilizzo contro il 4,4 nazionale. Ho chiesto di trattare ed approfondire in Commissione il regolamento, ma il documento non si trovava di fronte ad un nuovo sollecito dalla Giunta mi informano che era in programma un nuovo documento. Abbiamo chiesto quindi quali nuovi passi si stavano facendo ed uscì un nuovo regolamento con addirittura nuove ed ulteriori restrizioni rispetto alla realizzazione degli impianti. In sostanza la Regione tenta di impedire quanto lo Stato permetterebbe. Nel mese di maggio ho scritto una lettera alla presidente Tesei per denunciare lo stato di crisi in cui si trovava l’Umbria. In queste settimane, come minoranza abbiamo presentato importanti atti in proposito. Non è poi possibile dimenticare che ci sono due proposte di legge in discussione in Seconda commissione, una mia ed una del collega della Lega Carissimi, con cui da tempo ponevamo la questione. Sono passati 10 mesi con la maggioranza che ha fatto sempre muro sulle nostre proposte. Si è parlato di inceneritori, di nucleare e in maniera vessatoria fatto pagare bollette stratosferiche ai cittadini. Oggi ci accorgiamo che qualcosa è andato storto. Propongo oggi, in Aula, un sub emendamento per adeguare il regolamento regionale al Decreto ‘Salva bollette’ che prevede come anche i cittadini residenti nei centri storici possano ricevere il medesimo trattamento di altri”.
Valerio MANCINI (Lega): “Si tratta di un tema che è sull’agenda delle famiglie e non solo delle istituzioni. Tema che dà ansia. Il resoconto di De Luca va comunque puntualizzato in quanto la Commissione ha lavorato prestando attenzione alla sostanza di leggi che necessitano però di cospicue risorse e non è facile, in questo contesto, lavorare in maniera veloce. Il nostro impegno è quello di dare gamba e sostanza alle leggi. Le due proposte legislative in discussione attualmente in Commissione hanno trovato l’importante intesa per il raggiungimento di una sintesi, di fatto hanno anticipato le emergenze poi maturate. La stessa Commissione aveva già previsto e tenuto audizioni in proposito ed è emerso che l’Umbria ha grandi capacità di produzione di energie rinnovabili. Il problema era conosciuto anche in anni passati, ma non è stato compreso, anche a livello nazionale. La guerra ha poi fatto emergere falle e inefficienze. Dobbiamo oggi comprendere il percorso che ci aspetta nei prossimi due anni. È necessario dare le fondamenta ad una visione energetica dell’Umbria puntando sulle rinnovabili. Non saremo in grado in questa legislatura di vedere i risultati finali, ma bisogna comunque iniziare. Questa crisi è anche vittima di una chiara speculazione. Le due iniziative legislative consiliari vanno avanti auspicando che trovino accoglimento nell’annunciato Disegno di legge della Giunta”.
Roberto Morroni (Assessore): “Non si tratta di opporsi allo sviluppo armonico dell’Umbria. Il problema è come spingere verso lo sviluppo di forme di energia rinnovabile valorizzando altri elementi centrali che sono parte integrante di una strategia di sviluppo sostenibile. Il regolamento di cui stiamo parlando era necessario altrimenti avremmo rischiato di trovarci a discutere di un parco eolico da 40 ettari. Il regolamento mira a salvaguardare il nostro territorio senza penalizzare lo sviluppo delle rinnovabili. Esso non opera una regolamentazione restrittiva rispetto alle energie rinnovabili. Non ci sono limitazioni per autoconsumo e comunità energetiche. Che invece ci sono per la produzione per finalità diverse, con ‘scorribande’ che avevano portato anche ad un mercato dei terreni in affitto proprio per produrre energia. Si tratta di investimenti legittimi ma che non hanno alcuna ricaduta sul territorio. Rispetto a queste dinamiche abbiamo previsto il limite del 5% di copertura per i terreni agricoli. Abbiamo sempre avuto una interlocuzione aperta con i rappresentanti del mondo economico e produttivo. Si tratta di un regolamento transitorio in attesa dei decreti attuativi che dovevano uscire a giugno 2022. Quando usciranno ci saranno 180 giorni di tempo per emanare la nuova legge sulla materia. Aderiamo ai contenuti della mozione presentata dalla Lega”.
Vincenzo Bianconi (Misto): “Propongo, a nome della minoranza, di emendare la mozione della Lega prevedendo uno spazio e una priorità per la produzione di energie rinnovabili per cittadini ed imprese che non riescono ad attenuare l’impatto economico dell’installazione degli impianti per l’energia rinnovabile”. Fabio Paparelli (Pd): “Il regolamento deve essere modificato per rendere libera l’installazione degli impianti fotovoltaici nelle zone industriali”.
Andrea Fora (Patto civico): “Bisogna superare le visioni e divisioni ideologiche. Anche l’installazione dei pannelli fotovoltaici genera impatto ambientale, quindi non serve un atteggiamento pregiudiziale. L’approccio dell’assessore mi sembra costruttivo e quindi è opportuno essere pragmatici. Voterò a favore delle tre mozioni". MP/AS