GRANDI DERIVAZIONI IDROELETTRICHE: IL DISEGNO DI LEGGE DELLA GIUNTA SULLE CONCESSIONI ILLUSTRATO IN SECONDA COMMISSIONE DALL’ASSESSORE MORRONI – RECEPISCE NORMATIVE NAZIONALI ED EUROPEE
(Acs) Perugia, 20 ottobre 2022 – Nella seduta di ieri pomeriggio della Seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini è stato illustrato dall’assessore Roberto Morroni il disegno di legge che disciplina l’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche e ne determina il canone, già preadottato dall’Esecutivo regionale.
Attraverso questo atto legislativo vengono introdotte modifiche significative nel settore della produzione di energia dalle risorse idriche. Due gli obiettivi sui quali l’Assessore si è soffermato: il perseguimento della massima sostenibilità ambientale e, attraverso la rimodulazione dei canoni, la garanzia di maggiori introiti a beneficio dei territori.
Il documento predisposto, ha spiegato Morroni, recepisce ed attua normative europee e nazionali che riguardano, tra l’altro, l’espletamento di gare con procedure a evidenza pubblica per l’individuazione degli operatori economici. L’obiettivo è quello di coniugare l’uso di un bene pubblico, fonte energetica strategica rinnovabile, con la tutela e il miglioramento dell’ambiente con ricadute importanti per il territorio e, in particolare, dei nove Comuni, quasi tutti nella zona di Terni. Per due impianti le concessioni sono già scadute mentre per gli altri sette la scadenza sarà nel 2029.
Novità rilevanti riguardano la rideterminazione dei canoni a carico dei titolari di concessioni, che farà confluire maggiori introiti nelle casse regionali. La componente fissa sale da 32,63 a 40 euro per kW e, considerando che i kW di potenza delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche in Umbria sono oltre 251.500 kW, si prevede un ammontare di entrate superiore a 10 milioni di euro, con un aumento di circa 1,7 milioni di euro rispetto alla situazione attuale.
Per la parte variabile del canone, invece, la Regione applicherà la percentuale del 2,5 per cento del valore dei ricavi calcolati sulla produzione annua a consuntivo delle centrali e il prezzo di mercato dell’energia: si può stimare una ulteriore entrata di circa 1 milione di euro a partire dal 2023.
Circa 400 mila euro annui entreranno invece nelle casse regionali dal canone accessorio a carico dei concessionari uscenti per gli impianti che hanno la concessione già scaduta, che nella proposta di legge viene fissata in misura pari a 30 euro per kW, in analogia ad altre Regioni.
Viene previsto l’inserimento dell’obbligo per i concessionari di fornire annualmente e gratuitamente 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione e anche la possibilità di monetizzare il valore dell’energia: una somma di circa 2,7 milioni di euro annui, che verrà destinata a interventi di sostenibilità ambientale. Risorse che si aggiungerebbero a quelle riservate ai cinque Comuni in cui ricadono le attività degli impianti di grandi derivazioni di acque pubbliche a uso idroelettrico: Terni, Narni, Cerreto di Spoleto, Baschi e Alviano.
La Giunta regionale potrà così attribuire annualmente a questi Comuni, dal 2022, una quota pari al 35 per cento della componente fissa dei canoni, da impiegare per interventi di manutenzione ordinaria delle strade, per il decoro urbano, incluso l’arredo urbano e il verde pubblico, per il potenziamento della dotazione di infrastrutture sportive, per la realizzazione di grandi eventi e manifestazioni.
È emerso infine che, grazie ai maggiori incassi permessi dalla riforma, la Regione potrà contare dunque su ulteriori canali di finanziamento per importantissimi progetti, tra cui la nuova legge di Protezione civile.
Sono intervenuti, ponendo domande all’assessore e sottolineando passaggi della legge sui quali chiedono approfondimenti e, in alcuni casi modifiche sostanziali, i consiglieri Daniele Carissimi (Lega) e Thomas De Luca (M5S).
L’atto ha iniziato così il suo iter in Commissione prevedendo l’istruttoria documentale, comprendente la comparazione con altre leggi regionali, sulla quale lavoreranno gli uffici legislativi di Palazzo Cesaroni.
A margine della riunione, il presidente Mancini ha ribadito il suo impegno affinché nella stesura definitiva dell’atto vengano prese in considerazione le indicazioni già emerse in Commissione e quelle che potranno arrivare nel corso di specifiche, prossime audizioni. “Quello dell’ambiente e dell’energia – ha detto Mancini - è un tema, oggi più che mai, particolarmente sensibile”. AS/