Regione Umbria - Assemblea legislativa


“RISPOSTE POCO CONVINCENTI CHE CONFERMANO I NOSTRI DUBBI” - MELONI E PAPARELLI (PD) SULL’ESITO DELL’INTERROGAZIONE RELATIVA A “UMBRIA SALUTE E SERVIZI” DISCUSSA QUESTA MATTINA

(Acs) Perugia, 30 novembre 2021 - “Le risposte fornite oggi dalla ‘Società Umbria Salute e Servizi’ confermano tutte le anomalie e i dubbi che avevamo riscontrato e sottoposto all’attenzione della Giunta regionale in merito al concorso indetto per l’assunzione di 101 operatori dei Cup”. Lo affermano i consiglieri regionali del Partito democratico Simona Meloni e Fabio Paparelli, facendo riferimento all’interrogazione a risposta immediata discussa questa mattina nell’Aula di Palazzo Cesaroni.

“Riteniamo grave – dichiarano Meloni e Paparelli - l’atteggiamento ‘ponziopilatesco’ assunto dall’assessore alla Sanità, Luca Coletto che, invece di chiarire puntualmente in Aula gli aspetti più controversi della vicenda, ha preferito farci pervenire, a latere del question time, una replica scritta dalla società partecipata della Regione. Abbiamo percepito questo gesto come una chiara presa di distanza della Giunta rispetto all’operato dell’Amministratore di ‘Umbria Salute e Servizi’ che, in sostanza, ha finito per giustificare i propri atti appellandosi alla facoltà di poter soprassedere rispetto all'applicazione di norme vigenti nella pubblica amministrazione. Riteniamo, al contrario, che la chiarezza e la coerenza delle procedure nonché l’applicazione di strumenti normativi coerenti alla funzione pubblica dell’Ente, siano il prerequisito indispensabile ad affermare effettivamente il principio di imparzialità. Nel luglio 2019 sono state approvate delle linee guida per lo svolgimento dei concorsi in Regione e nelle Partecipate, tese a garantire la massima imparzialità e trasparenza che debbono rappresentare un faro ineludibile”.

“Darsi delle regole – rimarcano i consiglieri Pd - in corso d’opera e stabilire arbitrariamente il valore dei titoli dei candidati, ad esempio, come è successo nel caso dei punteggi assegnati alle lauree o inserire in corso d’opera la valutazione di esperienze lavorative meritevoli di valutazione, significa non riconoscere ai potenziali partecipanti il diritto a conoscere fin dall’inizio su quali basi si verrà giudicati e quali siano le reali chance di successo. Decidere di valutare una laurea 14 punti invece che 2 come succede in qualsiasi concorso pubblico (anche quello per dirigenti) o equiparare ex post e a procedura iniziata le esperienze maturate all’interno dei CUP della sanità pubblica a quelle fatte nelle strutture private, sono scelte opinabili che fanno sorgere evidenti dubbi. Come nel caso della presunta imparzialità della Commissione esaminatrice che viene disattesa dalla presenza di figure che quotidianamente hanno rapporti di lavoro con una buona parte dei candidati, in barba alle linee guida regionali sui concorsi emanate nel 2019 che questa Giunta non ha, per altro, mai voluto applicare. Queste anomalie – concludono - sono solo alcuni esempi tra i più eclatanti rispetto ad un procedimento che vede svariati punti ancora da chiarire, date le risposte poco convincenti fornite da ‘Umbria Salute e Servizi’”. RED/mp

 


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