ALTA VELOCITÀ: “A ORTE SIANO PORTATE LE MERCI, NON LE PERSONE: È TERNI LA STAZIONE PRIMARIA DEL FRECCIAROSSA” - LIBERATI (M5S): “BASTA POLITICA STRACCIONA E RINUNCIATARIA”
Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati interviene in tema di Alta velocità ed in particolare sulla “storiella” della fermata ad Orte del Frecciarossa. “Ad Orte – rimarca il capogruppo pentastellato – siano portate le merci, non le persone. La stazione primaria del Frecciarossa deve essere prevista a Terni”. Liberati si domanda “come mai Palazzo Spada non ha ancora detto una parola chiara sul fatto che la Regione Umbria ha finora fatto figli e figliastri, escludendo Terni dall'Alta velocità, così come Spoleto e Foligno”.
(Acs) Perugia, 29 ottobre 2018 - “Solo in una comunità senza bussola ci si potrebbe rallegrare di un treno a 30 km da qui. Anziché esperire tutti i tentativi possibili per portare il Frecciarossa a Terni, si continua per l'ennesima volta con la storiella della fermata di Orte, che può essere solo complementare e secondaria rispetto alla centralità che deve avere la città”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati che si chiede “come mai Palazzo Spada non ha ancora detto una parola chiara sul fatto che la Regione Umbria ha finora fatto figli e figliastri, escludendo Terni dall'Alta velocità, così come Spoleto e Foligno? Come mai il Comune non ha ancora coinvolto la Fondazione Carit per tentare la stessa operazione siglata a Perugia, ottenendo così un cospicuo contributo per un treno che naturaliter dovrebbe partire da Terni e, di lì, risalire l'Umbria, fino a Milano, specie dopo i risparmi conseguiti con la sperimentazione del Perugia-Milano in corso, richiestissimo?”.
“A Orte – commenta il capogruppo pentastellato - portateci piuttosto le merci della Thyssen, in quell'interporto che sta per diventare hub tra i più importanti d'Italia, prevedendo fino a sette binari ferroviari per soddisfare le necessità logistiche delle aziende: se i Comuni di Terni e Narni, se la Regione Umbria, incalzassero Thyssen e le altre imprese, ragionando in ottica intermodale su attività totalmente standardizzate, ben pochi Tir entrerebbero nella Conca, se non per attraversare la E/45 o compiere attività residuali nella Piastra logistica, ancora al palo, dopo decenni”.
Secondo Liberati, “se si stabilisse una forte intesa pubblico/privato su Interporto di Orte e Piastra locale, conseguentemente, ne guadagneremmo tutti in salute e immagine generale, proiettandoci nel futuro: invece a Orte vogliamo trasferire le persone, le famiglie, mentre a Terni continuiamo a trasferire su gomma le merci, trasformando così le strade cittadine in tante piccole camionabili, ovviamente piene di buche, più spesso semidistrutte. Il Terzo Mondo tra noi – conclude Liberati -, figlio di una politica stracciona e rinunciataria, nell'assenza manifesta di pensiero”. RED/as