SANITÀ: “ATTIVARE IL COMITATO CONTROLLO E VALUTAZIONE SUL PROBLEMA DELLE LISTE D’ATTESA IN UMBRA” - SQUARTA (FDI) CHIEDE CHE VENGA ASCOLTATO L’ASSESSORE COMPETENTE
Il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta, chiede “l’attivazione del Comitato per il controllo e la vigilanza sulla questione delle liste d’attesa, con la convocazione dell’Assessore competente”. Per Squarta “i tempi troppi lunghi nella sanità umbra sono un problema grave, ed è arrivato il momento che la Regione smetta di far finta di nulla e se ne occupi seriamente”.
(Acs) Perugia, 20 ottobre 2018 – “Le lista d’attesa troppo lunghe nella sanità umbra sono un problema grave. È arrivato il momento che la Regione smetta di far finta di nulla e se ne occupi seriamente”. È quanto dichiara il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Marco Squarta, chiedendo che “il Comitato per il controllo e la valutazione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria si attivi convocando l’Assessore competente per affrontare la questione delle eccessive liste d’attesa in Umbria”.
“La Giunta regionale – spiega Squarta – continua a ripetere il ritornello dell’Umbria come ‘Regione benchmark’ in sanità. Ma la realtà con cui convivono quotidianamente gli umbri è un’altra: tempi di attesa estenuanti per visite ed esami anche importanti. E per i cittadini quello che conta in sanità è avere risposte rapide ai propri problemi di salute. La Regione può dire quello che vuole, ma poi emergono i casi, come quello emerso sulla stampa negli ultimi giorni, di una donna che quando ha chiesto la prenotazione di una mammografia e di una visita senologica e si è vista fissare l’appuntamento dopo due anni. Hai bisogno oggi e ti dicono di aspettare fino al 2020. Però se paghi 200 euro con l’intramoenia hai tutto dopo tre giorni. E vogliamo chiamare questa una Regione benchmark? È una situazione assurda e paradossale, che gli umbri non meritano. E ci tengo a precisare che il problema non è certo del medico che utilizza l'intramoenia, ma delle aziende sanitarie che hanno il solo interesse di fare cassa. E visto che su questo tipo di prestazioni ricevono una percentuale della visita più alta rispetto al ticket, non sono mai volute intervenire in maniera decisa su questa questione”.
“Le liste d’attesa – conclude Squarta – sono uno degli aspetti che maggiormente incide sulla vita dei cittadini. E stanno esplodendo sempre più casi di tempi di attesa assurdi. È ora di fare chiarezza. E spero che con l’attivazione del Comitato per il controllo e la vigilanza si riesca finalmente ad affrontare il problema in maniera seria e decisa”. DMB/