Regione Umbria - Assemblea legislativa


UFFICI POSTALI: “APERTURE A SINGHIOZZO NEI MESI ESTIVI IN MOLTI COMUNI UMBRI” - MANCINI (LEGA) CHIEDE AUDIZIONE IN COMMISSIONE DI POSTE ITALIANE SPA E DELLA GIUNTA REGIONALE

In sintesi

Il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega) punta il dito su Poste Italiane Spa per l’apertura “a singhiozzo, nei mesi estivi, in molti comuni umbri”. E nel sottolineare i diversi problemi che questa situazione crea ai cittadini, Mancini chiede un’audizione nella Commissione consiliare competente dei vertici aziendali di Poste e della Giunta regionale.

 

(Acs) Perugia, 20 luglio 2018 - “Uffici postali aperti a singhiozzo nei mesi estivi in molti comuni umbri. Poste Italiane metta almeno in condizioni gli utenti di poter assolvere al pagamento puntuale delle sempre più numerose bollette. Non è ammissibile un servizio di apertura a giorni alterni”. Così il consigliere regionale Valerio Mancini (Lega) che, nel puntare il dito sulla maggioranza che governa la Regione, “troppo impegnata a convocare riunioni e spegnere incendi interni per accorgersi dei reali bisogni dei cittadini”, chiede che venga programmata nella Commissione consiliare competente una audizione dei vertici di Poste Italiane Spa e della Giunta regionale.

Mancini fa sapere di aver “riscontrato questa problematica a Lerchi, frazione popolosa di Città di Castello, in alcuni quartieri tifernati come quello di Madonna del Latte, ma anche a Valtopina e in altre località umbre. Non bastava la consegna della posta a giorni alterni, con tutti i problemi conseguenti, ora si è arrivati a non garantire più nemmeno l’apertura quotidiana dello sportello di riferimento. Pieno rispetto per i dipendenti che giustamente usufruiscono delle ferie – precisa Mancini -, ma i vertici prevedano una rotazione del personale o supplenti, perché una persona anziana o con disabilità non può certo girare per l’intero comune nella speranza di trovare un ufficio postale aperto”.

“Non ci possiamo accontentare del solito alibi del ‘personale ridotto’ - continua l’esponente umbro del Carroccio -, ed anche se Poste Italiane è un’azienda privata, a noi, come amministratori compete tutelare i cittadini e difendere quelli definiti ‘servizi essenziali’ e che potrebbero essere, ancor più’ messi in discussione con i circa 100 prepensionamenti previsti entro l’anno”.

“Un’amministrazione puntuale e precisa – conclude Mancini - avrebbe dovuto prevedere e risolvere un problema non estraneo al nostro comprensorio e che si ripete a cadenza annuale”. RED/as


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