ACQUE MINERALI: “RITARDI NELL’EMANAZIONE DEI REGOLAMENTI PER L’ASSEGNAZIONE AI COMUNI DI QUOTE DEI CANONI DI CONCESSIONE” - MORRONI (FI) ANNUNCIA INTERROGAZIONE
Il consigliere Roberto Morroni (FI) annuncia la presentazione di un’interrogazione con cui chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini informazioni circa “l'adozione dei regolamenti attuativi previsti dalla legge regionale 14/2017 sulle acque minerali”. Per Morroni “l’attribuzione ai Comuni di una quota dei canoni pagati dalle aziende di imbottigliamento rappresenta un’opportunità preziosa per gli enti locali, che potrebbero così disporre di risorse significative per interventi di tutela e riqualificazione ambientale”.
(Acs) Perugia, 7 giugno 2018 - “L’attribuzione ai Comuni di una quota dei canoni pagati dalle aziende di imbottigliamento rappresenta una opportunità dunque preziosa per gli enti locali, che potrebbero in questo modo disporre di risorse significative per l’attuazione di interventi finalizzati alla tutela e alla riqualificazione ambientale”. Lo evidenzia il consigliere regionale Roberto Morroni (Forza Italia), annunciando la presentazione di una interrogazione con cui chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini informazioni circa “l'adozione dei regolamenti attuativi previsti dalla legge regionale 14/2017 sulla disciplina delle acque minerali”.
Morroni rileva che si tratta di “un tema estremamente importante per molti Comuni umbri. La legge ha infatti introdotto la possibilità per i territori interessati dalla coltivazione dell’acqua o dalla presenza di impianti di imbottigliamento (in Umbria sono ben 11) di vedere attribuita una parte dei canoni che le aziende versano alla Regione. Questa percentuale può variare da un minimo del 30 ad un massimo del 40 percento. Un’opportunità preziosa per gli enti locali, che potrebbero in questo modo disporre di risorse significative per l’attuazione di interventi finalizzati alla tutela e alla riqualificazione ambientale”.
Il capogruppo regionale di Forza Italia rimarca che “ad oggi la legge regionale, entrata in vigore nell'ottobre 2017, risulta inattuata in quanto sprovvista del regolamento che disciplina i criteri e le modalità di presentazione dei progetti da parte dei Comuni nei cui territori ricadono le concessioni di acque minerali o gli impianti di imbottigliamento. Un regolamento che la Giunta di Palazzo Donini avrebbe dovuto approvare entro dicembre del 2017. Per rendere ancora più chiara la questione, immaginiamo che il concessionario versi alla Regione Umbria un canone annuo di 400mila euro; ciò significa che il Comune interessato, presentando appositi progetti, può ricevere dalla Regione da 120mila a 160 mila euro. E questo, come previsto dalla legge, a partire dall’anno 2018 e con cadenza annuale”.
“L’atto ispettivo – spiega infine Morroni - vuole essere un pungolo nei confronti della Giunta regionale, affinché si ponga fine ad un ritardo grave e ingiustificato che danneggia i legittimi interessi di numerosi enti locali della nostra Regione e delle rispettive comunità”. MP/