Regione Umbria - Assemblea legislativa


LAVORI D'AULA (1): AVVIATA DISCUSSIONE SU BILANCIO DI PREVISIONE REGIONE UMBRIA 2018-2020 E LEGGE DI STABILITÀ REGIONALE 2018 - LE RELAZIONI DI SMACCHI (PD, MAGGIORANZA) E CARBONARI (M5S, OPPOSIZIONE)

In sintesi

L'Assemblea legislativa ha avviato la discussione sulla proposta di Bilancio di previsione della Regione Umbria 2018-2020 e sulla legge di “stabilità regionale 2018”. Nelle relazioni di maggioranza, svolta da Smacchi (PD), e di minoranza, illustrata da Carbonari (M5S), diverse valutazioni: per il primo la manovra “punta a consolidare la ripresa a vantaggio dell’occupazione, alla tutela del welfare e ad efficentare la spesa pubblica”; per la seconda dimostra “la cattiva gestione economico finanziaria di questa Regione”.

 

(Acs) Perugia, 21 dicembre 2017 – Con le relazioni di maggioranza, svolta da Andrea Smacchi (PD), e di minoranza illustrata da Maria Grazia Carbonari (M5S), l'Assemblea legislativa ha avviato la discussione sulla proposta di Bilancio di previsione della Regione Umbria 2018-2020 e sulla legge di “stabilità regionale 2018”. Pareggio di bilancio, invarianza fiscale, buon utilizzo dei fondi europei, previsione di spesa che ammonta a 2,619 miliardi di euro, di cui 1miliardo e 600 milioni destinati alla sanità. Queste i punti centrali per una manovra finanziaria che, secondo quanto ha spiegato Smacchi nella sua relazione, “punta a consolidare la ripresa a vantaggio dell’occupazione, alla tutela del welfare e ad efficentare la spesa pubblica”. Diversa la valutazione della relatrice di opposizione, Carbonari secondo la quale la proposta dell'Esecutivo dimostra invece nei suoi contenuti “la cattiva gestione economico finanziaria di questa Regione”.

Andrea SMACCHI (Pd- relatore di maggioranza): “QUESTA MANOVRA PUNTA A CONSOLIDARE LA RIPRESA A VANTAGGIO DELL’OCCUPAZIONE, ALLA TUTELA DEL WELFARE E AD EFFICENTARE LA SPESA PUBBLICA, tenendo ferma una politica non regressiva, volta alla tutela degli investimenti e dello stato sociale per le fasce più deboli. Il tutto mantenendo gli equilibri di bilancio. L'Umbria sta uscendo dalla lunga crisi che ha colpito il Paese grazie ad una importante inversione di rotta rispetto agli anni precedenti. Nei primi nove mesi del 2017 la CRESCITA DELL’ECONOMIA UMBRA SI È RAFFORZATA. Le esportazioni hanno ripreso vigore e la domanda interna si è consolidata. Le aspettative degli operatori delineano per i prossimi mesi un'evoluzione positiva. In molti negli ultimi anni hanno voluto dipingere un quadro negativo, teso a discreditare un lavoro difficile e complesso, ma i fatti hanno la testa dura come dimostrano la vicenda Fcu o il collegamento con l'alta velocità. Gli stessi investimenti per la non autosufficienza o per gli asili, presenti in questa manovra, ci collocano tra le Regioni più virtuose e sono il segno di scelte politiche che guardano al futuro. Dobbiamo mettere in campo ogni azione possibile per ridare prospettive e FIDUCIA AI NOSTRI GIOVANI che devono poter scommettere per il loro futuro lavorativo e familiare sulla nostra regione. Non dobbiamo dimenticare che da anni si chiedono pesanti contributi alle Regioni per il risanamento dei conti pubblici, con conseguenti effetti restrittivi sui potenziali margini di manovra sui bilanci delle regioni. E questo in un contesto dove le Regioni hanno l’obbligo del pareggio di bilancio in termini strutturali e addirittura devono garantire un surplus. Per la Regione Umbria c'è un taglio di 52 milioni di euro per il 2018. C'è poi l’obbligo di accantonamento che con il bilancio 2018-2020 arriva a circa 150 milioni. Questo garantisce una sicura solidità del bilancio ma sottrae risorse fondamentali per lo sviluppo ed il sostegno delle politiche regionali. A tutto ciò si aggiunge il tema dell'avanzo vincolato. L’effetto combinato di questi limiti e vincoli e di una prevedibile ulteriore manovra di contenimento dei conti pubblici rendono estremamente problematica la gestione dei bilanci regionali mettendone seriamente a rischio perfino il mantenimento dei relativi equilibri. Poter utilizzare queste risorse permetterebbe alla Regione investimenti fondamentali per la ripresa del sistema economico. Serve intervenire al più presto. La MANOVRA DI BILANCIO di previsione 2018-2020 ammonta a 2,619 miliardi di euro, di cui 1miliardo e 600 milioni destinati alla sanità. Anche per il 2018 si confermano importanti capisaldi come l'INVARIANZA DELLA PRESSIONE FISCALE; le importanti agevolazioni degli anni passati, a cui si aggiunge l'esenzione della tassa automobilistica per i veicoli adibiti a protezione civile; il rispetto del PAREGGIO DI BILANCIO; l'utilizzo della capacità di indebitamento al di sotto del limite consentito; il fatto che non si è mai ricorsi ad anticipazioni di tesoreria; una ottima gestione della sanità che non è mai stata sottoposta ai piani di rientro; una situazione di tesoreria priva di criticità con un saldo di cassa a fine 2016 pari a 211 milioni; un BUON UTILIZZO DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI, tanto che nei primi due anni di programmazione l'Umbria risulta tra le tre Regioni italiane con il maggior impiego delle risorse Europee. Emerge quindi la buona amministrazione della Regione”.

 

Maria Grazia CARBONARI (M5S-RELATRICE DI MINORANZA): Maria Grazia CARBONARI (M5S – relatore minoranza): “VOTEREMO CONTRO QUESTO BILANCIO CHE DIMOSTRA LA CATTIVA GESTIONE DI QUESTA REGIONE. Ci sono degli articoli particolarmente critici che vogliamo sottolineare. Come quello che autorizza l'acquisto degli immobili del Consorzio Crescendo perché 'indispensabile'. Ma non si chiarisce perché lo sia, se non per il salvataggio di amici di partito e non certo nell’interesse regionale. Non a caso tra i maggiori consorziati di Crescendo vi è il Comune di Orvieto con una quota del 13,4 per cento, il cui Sindaco è del Partito Democratico, e che casualmente andrà a elezioni proprio nel 2019: questa legge trasferisce 1,6 milioni di euro al Consorzio, allentando quindi il peso per tutti i consorziati. E arriva giusto giusto in tempo per dare al sindaco un bilancio improvvisamente ripulito, sotto elezioni, con i soldi della Regione Umbria. A nostro parere l'unica indispensabilità è quella di salvare il sindaco di Orvieto per le prossime elezioni, da far fare bella figura ad un esponente del Pd. L'approvazione acritica di oggi è la conferma che siamo i passacarte della Giunta che sottostà alle pressioni di un sindaco dello stesso partito di maggioranza. Nel bilancio di previsione è da sottolineare l'importo dei differenziali negativi dovuti ai CONTRATTI DERIVATI, strumenti finanziari opachi dei quali non si possono prevedere i rischi, come dimostra il disastro del Monte dei Paschi. Si tratta di contratti progettati dalla banche in modo da dare al contraente dei flussi di cassa positivi certi nei primi anni, salvo poi causare perdite enormi certe, che portano enormi guadagni solamente alla banca e a danno dell’Ente pubblico. Per noi negli ultimi bilanci la perdita la media era di 1,5 milioni. Un Ente pubblico deve avere un’attenzione maggiore negli investimenti perché si tratta di denaro dei cittadini. Poi c'è il fondo del CONTENZIOSO. L'accantonamento a riserva va fatto perché ci può essere un rischio di soccombere in caso di contenzioso. E se questo fondo è cresciuto molto in questi anni vuol dire che c’è un problema di fondo, con una serie di contenziosi aperti. Altro problema sono le PARTECIPATE, come diciamo da tempo. Sembra che Umbria Mobilità voglia fare causa alla Regione. Il problema è che ci sono una serie di partite poco chiare. Non vorrei che questo fare causa così alla Regione sia soltanto un modo per non fare chiarezza sui bilanci”. DMB/


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