LAVORI D'AULA (2): AVVIATA LA DISCUSSIONE SUL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA (DEFR 2018-20) - LE RELAZIONI DI SMACCHI (PD, MAGGIORANZA) E NEVI (FI, OPPOSIZIONE)
L'Assemblea legislativa ha avviato la discussione sulla proposta di Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2018-20 della Giunta regionale. Nelle relazioni di maggioranza, svolta da Smacchi (PD), e di minoranza, illustrata da Nevi (FI), si sono delineati i divergenti punti di vista delle due coalizioni. Per le forze politiche che sostengono l'Esecutivo della presidente Marini, i contenuti e gli obiettivi individuati nel documento sono orientati con decisione in direzione di “crescita, sviluppo e innovazione”. Per l'opposizione invece quanto proposto “manca di una visione di lungo periodo ed è semplicemente una fotocopia di quello degli anni precedenti”.
(Acs) Perugia, 19 dicembre 2017 – L'Assemblea legislativa ha avviato la discussione sulla proposta di Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2018-20 della Giunta regionale. Nelle relazioni di maggioranza, svolta da Andrea Smacchi (PD), e di minoranza, illustrata da Raffaele Nevi (FI), si sono delineati i divergenti punti di vista delle due coalizioni. Per le forze politiche che sostengono l'Esecutivo della presidente Marini, i contenuti e gli obiettivi individuati nel documento sono orientati con decisione in direzione di “crescita, sviluppo e innovazione”. Per l'opposizione invece quanto proposto “manca di una visione di lungo periodo ed è semplicemente una fotocopia di quello degli anni precedenti”.
Illustrando in Aula il provvedimento Smacchi ha parlato di un Defr che “VA CON FORZA NELLA DIREZIONE DELLA CRESCITA E DELLO SVILUPPO, DELL'INNOVAZIONE E DELLA COMPETITIVITÀ. Il 2018 sarà decisivo per capire che Umbria avremo nel 2020 dal punto di vista economico, sociale e delle infrastrutture. La gestione finanziaria dell'ente è positiva e evidenzia un bilancio solido, un alta liquidità e un basso ricorso all'indebitamento, testimoniando il positivo lavoro di questi anni. La spesa sanitaria con i suoi conti in ordine e con servizi di qualità, il buon impegno delle risorse comunitarie, per citare due esempi, mettono l’Umbria nelle condizioni migliori per affrontare le sfide che ci attendono. Non possiamo accontentarci dei segnali incoraggianti che pur arrivano in campo economico e sociale. Il tema del LAVORO deve essere per noi un assillo e dobbiamo restituire fiducia ai tanti giovani in cerca di occupazione, sostenere le piccole e medie imprese dell'Umbria, che proprio per loro dimensione hanno avuto difficoltà di accesso al credito. Massima attenzione sarà dedicata all'EMERGENZA-TERREMOTO per restituire una casa a tutti nel più breve tempo possibile e riavviare un tessuto economico efficiente. Occorre investire in infrastrutture per rendere la nostra Regione ancora più attrattiva e competitiva. Il Defr si inserisce in un contesto nazionale e regionale finalmente caratterizzato da robusti segnali di ripresa. L'evoluzione del Pil umbro sembra fornire elementi incoraggianti. In questo quadro gli indirizzi di programmazione del Defr per il 2018/2020 si muovono su alcuni temi strategici: il RAFFORZAMENTO DELLE POLITICHE DI RIFORMA ISTITUZIONALE di semplificazione, riduzione e dismissione delle società partecipate, regolamentando maggiormente l’assetto dei controlli, e prevedendo la creazione di un'unica centrale di committenza della Regione; L'INNOVAZIONE E L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI SISTEMI PRODUTTIVI per selezionare e sostenere le imprese, accrescendo le loro capacità dimensionali, e puntando sull'alta innovazione; misure per il RILANCIO DEL TURISMO, che in Umbria ha visto rallentata la sua robusta risalita dall'effetto negativo provocato dal sisma del 2016 e presenta ancora alcune criticità, anche se si colgono importanti segnali di ripresa visto che l’Umbria sembra finalmente tornare ad essere una meta turistica apprezzata, recuperando arrivi e presenze; un SISTEMA DI WELFARE sempre più vicino alle aspettative dei cittadini, con il NUOVO PIANO SANITARIO 2018-2020 condiviso, con importanti interventi nell'area della prevenzione, con il nuovo PIANO SOCIALE REGIONALE che punta a superare le condizioni di povertà estrema e di emarginazione con la prosecuzione delle misure di contrasto alle povertà rivolte alle famiglie in condizioni economiche disagiate. Il Defr ha una parte completamente dedicata alle attività collegate al POST SISMA e alla ricostruzione: complessivamente risultano già assegnate risorse per circa 108 milioni di euro per il recupero di edifici. Per L’Umbria, delle risorse aggiuntive di Europa e Governo, è stata stabilita una quota di 56milioni di euro, da destinare in maniera prioritaria a interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici strategici e rilevanti pubblici ubicati nelle aree maggiormente a rischio, di cui 10milioni di euro andranno alla ricostruzione della basilica di Norcia”.
Per il relatore di minoranza Raffaele NEVI (FI) “questo è il DEFR DELLA CONSERVAZIONE DELLO STATUS QUO. SIAMO MOLTO DELUSI. È UNA FOTOCOPIA DI QUELLO DEGLI ANNI PRECEDENTI. Ribadisce che la situazione sta migliorando, che tutto sommato siamo una Regione virtuosa rispetto ad altre. Sembra dire 'accontentiamoci e tiriamo avanti'. MANCA UNA VISIONE DI LUNGO PERIODO, una strategia che ci faccia intravedere con quali strumenti si possa cogliere, anche se con grave ritardo, la ripresa di cui ci sono timidi segnali. E non lo dice solo l'opposizione, ma anche le osservazioni di Confindustria lo definiscono un documento conservativo, che non cambia rispetto all'impostazione degli anni passati. Di strumento routinario parla anche Solinas: va sottolineato che parte della maggioranza dice che questo documento pecca di eccessiva conservazione e fotografa l'esistente. E oggi fare questo significa stare fermi, rinunciare a costruire una direzione ambiziosa. Si tende a scansare i problemi e non affrontarli. Noi auspichiamo maggiore vicinanza a chi oggi fa impresa in questa regione e una pubblica amministrazione più al servizio del cittadino e meno al servizio di sé stessa. Serve più semplificazione e saper sfruttare le nuove tecnologie. Invece in Umbria siamo fermi. Siamo eccellenza solo in convegni e annunci roboanti. I problemi sono sono sempre gli stessi. In SANITÀ ancora NON C'È INTEGRAZIONE TRA IL TERRITORIO E LE STRUTTURE PUBBLICHE, TRA AZIENDE OSPEDALIERE E ASL, TRA SISTEMA SANITARIO REGIONALE E UNIVERSITÀ. Abbiamo sempre il problema della MOBILITÀ PASSIVA extraregionale che non si arresta, dovremmo immettere nel sistema elementi meritocratici migliori per attrarre sempre di più persone da altre regioni. Leggendo le pagine del Defr dedicate ai TRASPORTI c'è da mettersi a piangere. Il tema della conservazione emerge in maniera clamorosa. Abbiamo problemi incredibili. Sul ferro abbiamo abbandonato il tema centrale dello strozzamento tra Terni e Spoleto della ferrovia. Non c'è programmazione strategica in tema di infrastrutture e non si affronta il tema vero che è quello della Somma, che con pochi soldi possiamo risolvere. È sparito il nodo di Perugia dal Defr. È scomparsa anche l'Agenzia per il trasporto. C'è una mancanza cronica di centralità su questioni fondamentali che riguardano lo sviluppo della nostra Regione. Dovete risolvere le questioni una volta per tutte, non tirarvele dietro e lasciarle a chi verrà dopo di voi. Questa situazione impedisce all'Umbria di andare avanti, di cogliere la ripresa economica”. DMB/