Regione Umbria - Assemblea legislativa


QUESTION TIME (3): “DIFFICOLTÀ PER IMPRENDITORI AGRICOLI CON I BANDI DEL PSR” - SMACCHI (PD) INTERROGA, ASSESSORE CECCHINI RISPONDE: “MODIFICHE EFFETTUATE DA AGEA, ABBIAMO PROROGATO I TERMINI”

(Acs) Perugia, 7 novembre 2017 – Nel corso della seduta odierna dell'Assemblea legislativa, nella sessione dedicata al question time, il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) ha chiesto chiarimenti all'assessore Fernanda Cecchini relativamente  ai bandi legati al Piano di Sviluppo Rurale, e soprattutto alle modifiche apportate alle misure '4.1.1' e '6.1.1' che starebbero creando diverse difficoltà agli imprenditori agricoli.

Smacchi ha illustrato l'atto ispettivo spiegando che “le misure 4. 1.1 e 6. 1. 1 sono 'a sportello', che permettono di presentare domande fino a esaurimento delle risorse stanziate e mirano a sostenere gli investimenti per il miglioramento delle prestazioni e sostenibilità globale dell’azienda agricola e l’avviamento di imprese per i giovani agricoltori. A due anni dall’uscita, il 24 maggio 2017 sono state apportate importanti modifiche e integrazioni di carattere sostanziale ai bandi, che hanno cambiato i parametri di contributo, come l’introduzione della produzione standard totale di riferimento, nonché cambio punteggi, ammortamenti e altre modifiche. Ciò ha comportato l’obbligo di ripresentazione da parte degli utenti di tutte le domande pervenute prima del 14 giugno 2017, momento cioè in cui tutte le domande sino ad allora presentate sono state da parte della Regione escluse o rimesse in lavorazione nel sistema informativo Siar, comprese quelle ammesse ma non finanziate nell’annualità 2015-2016. Questo sta producendo importanti rallentamenti nella fase di erogazione dei fondi, nonché per alcune aziende ha influenzato l’ammissibilità stessa del contributo, limitando poi per altre l’entità della spesa ammissibile al contributo richiesto in precedenza. Nei casi più gravi sono state addirittura escluse domande con investimenti già effettuati da parte di imprenditori agricoli, creando situazioni di forte disagio in tutto il popolo dei nostri imprenditori.  Vorrei quindi sapere quali azioni si ritiene di mettere in atto al fine di evitare o limitare queste situazioni di difficoltà per i nostri imprenditori che hanno o stanno investendo in un settore così strategico per la nostra regione”.

L'assessore Fernanda Cecchini ha risposto spiegando che “la Regione Umbria è la seconda per capacità di spesa ed abbiamo già pagato il 20 per cento della programmazione 2014/2020. Per il Psr c'è un organismo pagatore esterno, l'Agea, creato per dividere chi fa i controlli da chi paga. Ed è Agea che valuta l'ammissibilità dei bandi. Nel 2015 siamo stati i primi ad aprire i bandi quando ancora non c'erano le procedure informatiche nazionali. Le imprese agricole hanno avuto una opportunità in più ma poi abbiamo dovuto adeguare il sistema regionale a quello nazionale, con la necessità di alcune modifiche e perfezionamento dei bandi. Non sono stati tolti diritti alle imprese. Non esiste un Psr che garantisca risorse a tutti quelli che le chiedono. Il bando ha una copertura finanziaria, viene fatta l'istruttoria e poi si stabilisce quali sono le domande finanziabili. Se il richiedente ha realizzato investimenti lo ha fatto a suo rischio, sapendo che solo quando c'è la finanziabilità della domanda il Psr concorrerà al cofinanziamento. Uno dei problemi dell'Umbria è che ci sono pochi uffici tecnici che si occupano della stesura delle domande per il Psr e quando ci sono modifiche ai bandi nascono dei problemi. Il 15 dicembre scade il termine utile per presentare le domande per le misure  4. 1 e 6. 1. 1 e poi ci sarà l’istruttoria in base alla rispondenza tra le domande presentate e i criteri del bando”. 

Smacchi ha replicato evidenziando che “gli spostamenti dei termini legato alle modifiche dei bandi dimostra che ci sono problemi nella gestione delle domande. Ci dicono che neppure il nuovo termine del 15 dicembre potrà essere rispettato a causa della mole di lavoro che si è creata con le modifiche dei bandi. Da un lato c’è una necessità degli imprenditori agricoli di avere delle risposte rispetto agli investimenti e alla richiesta di finanziamenti, dall’altro c’è l’impossibilità di averle perché la maggior parte delle domande vanno ripresentate con i nuovi parametri. Sono due situazioni che non possono confrontarsi perché in questo momento tra i tecnici dell’assessorato che hanno apportato le modifiche e i tecnici che patrocinano le domande c’è questa problematica e queste incomprensioni”. MP/


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