LAVORI D'AULA (3): APPROVATO IL BILANCIO CONSOLIDATO 2016 DELLA REGIONE UMBRIA – VOTO CONTRARIO DELLE OPPOSIZIONI
L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato, con i 12 voti favorevoli della maggioranza (Pd, Ser e misto-MDP) e gli 8 contrari delle opposizioni (M5s, Lega, FI, Fd'I, Rp), il Bilancio consolidato 2016 della Regione Umbria, un documento contabile a carattere consuntivo, previsto dal decreto legislativo “118/2011”, che fotografa il risultato economico e patrimoniale del “Gruppo amministrazione pubblica” composto da Regione, enti e società partecipate, con lo scopo di fornire uno strumento informativo dei dati economici e patrimoniali del gruppo inteso come una unica entità, distinta dalle singole società o enti che lo compongono.
(Acs) Perugia, 24 ottobre 2017 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato, con 12 voti favorevoli della maggioranza (Pd, Ser e misto-MDP) e 8 contrari delle opposizioni (M5s, Lega, FI, FdI, Rp), il Bilancio consolidato 2016 della Regione Umbria, un documento contabile a carattere consuntivo, previsto dal decreto legislativo “118/2011”, che fotografa il risultato economico e patrimoniale del 'Gruppo amministrazione pubblica' composto da Regione, enti e società partecipate, con lo scopo di fornire uno strumento informativo dei dati economici e patrimoniali del gruppo inteso come una unica entità, distinta dalle singole società o enti che lo compongono. Si tratta di un documento tecnico consistente in una aggregazione sommatoria dei bilanci consuntivi dei singoli enti o società che compongono l'amministrazione pubblica.
RELAZIONE DI MAGGIORANZA
ANDREA SMACCHI (presidente Prima commissione): “La Regione Umbria ha da tempo avviato una profonda politica di revisione delle spese e delle partecipazioni azionarie in società a capitale pubblico e in enti strumentali, accorpandoli o chiudendoli. La spesa pubblica è sempre più improntata ad una razionalizzazione dei costi affinché si possa avere un'amministrazione sempre più efficiente e senza sprechi. In questo quadro, tra gli strumenti di controllo vi è anche lo strumento del bilancio consolidato, redatto per la prima volta quest'anno come adempimento previsto dal Decreto legislativo '118/2011'. Si tratta di un documento con cui la Regione sintetizza gli effetti del proprio coordinamento sulla conduzione di queste aziende e che permette di orientarle in modo più efficiente ed efficace. Alcune società partecipate infatti è giusto mantenerle, altre è necessario chiuderle, altre ancora vanno accorpate e riorganizzate.
Recentemente la Giunta regionale ha comunicato, tramite l’assessore Bartolini, un piano complessivo sulle partecipate, che riguarderà decine di società dove attualmente la Regione è indirettamente presente. Il piano prevede l'uscita, compatibilmente con le regole delle società cooperative, da cinque cooperative agricole e la trasformazione che porti ad una nuova soluzione organizzativa per due società, Tela Umbra e Stabilimento Tipografico Pliniana, trasformazione che permetta di mantenere antiche attività artigianali. Per quello che riguarda le partecipazioni dirette, la Regione manterrà quelle in Umbria Digitale, Sviluppumbria, Consorzio 3A - Parco tecnologico agroalimentare e Gepafin. Sarà mantenuta la partecipazione anche in Umbria Mobilità fino alla conclusione del percorso che porterà questa società a diventare l'Agenzia regionale unica per la Mobilità.
Il bilancio consolidato rappresenta, pertanto, un documento tecnico nel senso che non contiene elementi discrezionali o politici di programmazione. Gli enti strumentali e partecipati sono: ADiSU - Agenzia per il diritto allo studio universitario dell'Umbria (100% Regione), ARPA Umbria - Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (100% Regione), AUR – Agenzia Umbria Ricerche (100% Regione), Centro per le pari opportunità (100% Regione), ISUC - Istituto per la Storia dell'Umbria Contemporanea (100% Regione), ATER - Azienda territoriale per l'edilizia residenziale della Regione Umbria (100% Regione), CEDRAV - Centro per la Documentazione e la ricerca antropologica in Valnerina e nella Dorsale Appenninica Umbra (100% Regione), Agenzia Forestale regionale (100% Regione), Azienda vivaistica regionale Umbraflor - Ente Pubblico economico (100% Regione), EAUT - Ente Acque Umbre Toscane (50% Regione), Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica (Villa Umbra, 40% Regione).
Poi ci sono le società controllate o partecipate quali: Umbria Digitale S.c. a r.l. (76,92%), Sviluppumbria S.p.A. (92,30%), Gepafin S.p.A. (48,85%), Umbria T.P.L. e Mobilità S.p.A.(27,78), 3A- Parco Tecnologico Agroalimentare dell'Umbria - Soc. Cons. a r. l.(23,23%).
Per questo primo anno di applicazione la scelta della Regione è stata quella di consolidare solo i bilanci di quegli enti e società che presentano per ciascuno dei parametri di riferimento (totale dell’attivo, patrimonio netto, totale dei ricavi caratteristici) una incidenza non inferiore al 5 per cento degli stessi valori della capogruppo (la Regione) con il parere positivo dei Revisori dei conti. Quindi I bilanci da consolidare, secondo quanto sopra, sono risultati, pertanto, quelli della Spa Umbria TPL e Mobilità e dell’ATER: Umbria Mobilità è stata consolidata, come previsto dalle norme, per il 27,78 per cento, pari alla percentuale di partecipazione della Regione al capitale sociale, mentre l’Ater, trattandosi di ente strumentale della Regione, è stato consolidato al 100 per cento. Nel prossimo esercizio finanziario, quando la situazione ed il quadro di riferimento saranno più chiari e definiti, si potrà prendere in considerazione di allargare il perimetro di consolidamento anche ai bilanci di quegli enti che, pur non avendo i requisiti previsti dalla legge, saranno ritenuti rilevanti a tal proposito. Una delle difficoltà maggiori del processo di consolidamento, che non può essere assimilato a quello già vigente per le società private, è quella della necessità di raccordare bilanci fra di loro non omogenei in quanto frutto di applicazione di principi contabili non uniformi: le società del gruppo di consolidamento, infatti, non soggiacciono ai principi contabili obbligatori previsti dal decreto '118/2011' per le Regioni. La conseguenza è che lo stesso fatto gestionale può essere contabilizzato in maniera difforme”.
RELAZIONE DI MINORANZA
MARIA GRAZIA CARBONARI (vicepresidente Prima commissione): “INSOMMA, UN BILANCIO CHE NON È LA RAPPRESENTAZIONE CORRETTA DELLA SITUAZIONE GLOBALE. CHIEDEREMO CHE SIA VALUTATO DA ESPERTI PER SAPERE SE È CONFORME AL DETTATO NORMATIVO. Siamo davanti a un documento non chiaro, in un campo dove la trasparenza è invece imprescindibile. Il cittadino deve poter conoscere e comprendere i bilanci ma, a nostro parere, questa è un'altra occasione persa. Tabelle incomprensibili, voci non spiegate, come quella 'altri debiti', bilancio che esclude Sviluppumbria, Gepafin, che sottostima l'impatto di Umbria tpl come partecipazione ma che invece rischia di affondare la Regione. Non può essere un quadro rappresentativo della situazione complessiva della nostra regione. Altri bilanci consolidati di altre Regioni sia di centro destra che di centro sinistra hanno informazioni molto superiori rispetto a quello dell'Umbria. Lo scopo di tale bilancio, fornire una rappresentazione complessiva del patrimonio del Gruppo, assolve a funzioni essenziali di informazione sia interna che esterna. Funzionale sarebbe stato il principio della sostanza economica prevalente sulla forma giuridica. La scrematura preliminare per delimitare enti effettivamente rientranti, deve presupporre analisi di più ampio respiro se no si vanifica la funzione informativa del bilancio consolidato. Da 17 soggetti vengono consolidati solo due enti e sono state escluse le fondazioni, quando già vi sono stati pronunciamenti sul loro inserimento. Maggiori perplessità sulle partecipate: Sviluppumbria, in considerazione del ruolo che ricopre, avrebbe dovuto essere inclusa o si sarebbe dovuta leggere una motivazione dell'esclusione, sarebbe stato più chiaro. La voce che più preoccupa è quella su Umbria mobilità. Non solo permangono irregolarità chiare, la mancata ricognizione di crediti e debiti reciproci, il mancato ricorso all'anticipazione di cassa come finanziamento a lungo termine. Perdurano i 13milioni di crediti non riconciliati e sono stati inclusi ulteriori crediti con nota del 2016. Ancorché la Regione non detenga la maggioranza e quindi sia consolidato solo il 27 per cento, ci si chiede se si tratti solo di una partecipazione. La Regione esercita un controllo con affidamento di infrastrutture di proprietà, concessione di beni immobili senza pagamento di corrispettivo ed ha anticipato liquidità per 17 milioni di euro nel 2013. Ecco perché l'area di consolidamento avrebbe dovuto essere estesa all'intera società, non solo a una parte di essa. Non è stato fornito un consolidato veritiero, ci è stato riferito dell'impossibilità di reperire informazioni, ma che questo ente non riesca a reperire informazioni fa ridere. Sui debiti c'è la mancata visione di 40milioni di euro a causa delle differenti modalità di rendicontazione.
Inoltre, sulla nota integrativa del documento c'è da dire che integra poco e male, molto meno di quelle scritte dalle altre Regioni nei loro consolidati. Ci volevano informazioni che non ci sono. Ci sono frasi, pezzi di dettato normativo, ma sarebbe stato meglio avere qualche dettaglio, ad esempio qual'era la società di riferimento, a quanto ammontano le partecipazioni svalutate, invece lo vogliamo far passare come un documento esclusivamente tecnico, come se non contasse nulla.
Infine, le perplessità sul perimetro di consolidamento emergono anche dalla relazione fatta dai nostri uffici, secondo i quali l'applicazione matematica della soglia di rilevanza potrebbe comportare un effetto distorsivo di esclusione di gran numero di società fra quelle 'in house'. Insomma, un bilancio che non è la rappresentazione corretta della situazione globale. Chiederemo che sia valutato da esperti per sapere se è conforme al dettato normativo. Voteremo contro”.
INTERVENTI
Claudio RICCI (Rp): “Lo strumento di consolidamento è chiaro, ma molto complesso e GIÀ IN COMMISSIONE HO AVUTO L'OCCASIONE DI SOTTOLINEARE UNA COMPLESSITÀ CRESCENTE PROPRIA DELL'AGGIORNAMENTO RISPETTO A QUESTO DOCUMENTO. La Corte dei Conti ha fatto passi ampi su questa linea. Si parla di ritardi rispetto agli interventi per il sisma del 2016, ma uno degli elementi fondanti non riguarda Comuni o Regioni, ma un quadro normativo che rispetto al 1997 ha subito una forte regressione sulla semplificazione amministrativa. Nell'atto viene citato un piano di riorganizzazione operativa del 2015. Chiaramente i dati andavano aggiornati. Siamo in attesa da tempo di un quadro di razionalizzazione delle spese che riguarda anche le 'partecipate'. Il dato preoccupante che emerge è che il patrimonio netto è ridotto di 6,8 milioni di euro, una situazione della quale grande impatto è legato alla partecipazione in UmbriaTpl e Mobilità. Il parere dato è stato tecnicamente coraggioso poiché ci sono alcuni elementi da approfondire. Non voterò quindi questo complesso documento perché produce principalmente perdita di patrimonio netto”.
Valerio MANCINI (LN): “Si tratta di uno strumento che ci dà la fotografia della consistenza patrimoniale del 'gruppo' Regione Umbria. Ma serve una fotografia il più possibile chiara. Sono stati presi in considerazione solo Umbria Tpl e Mobilità e Ater, tralasciando tutti gli altri enti. LA GIUNTA REGIONALE HA ADOTTATO UNA STRADA SEMPLICISTICA PER RAPPRESENTARE UNA QUADRO ALTAMENTE COMPLESSO. Ci viene MOSTRATA DI FATTO UNA FOTOGRAFIA AL PASSATO E NON AL PRESENTE. Mi preoccupa il fatto che il disordine contabile di alcuni organi strumentali possa avere rilevanza nella vita reale degli umbri. L'Assemblea legislativa, noi consiglieri, tutti, maggioranza ed opposizione, dobbiamo avere maggiore rilevanza nella vita delle 'partecipate' chiedendo maggiore chiarezza sui 'numeri'. In questo documento ci sono valutazioni incomplete. Per questo chiedo al presidente della Prima Commissione che il prossimo anno si preveda una sessione di bilancio consolidato con una chiara situazione rispetto al 2017 e, nel possibile, anche al 2018. Serve maggiore tempo per approfondire bene ogni situazione. Quest'anno è stata fatta un'analisi troppo superficiale. Voteremo pertanto 'no' perché questo documento è incompleto”.
CATIUSCIA MARINI (presidente Regione Umbria): “Vedo una grande esternazione su questo documento tecnico, ma ricordo che un'istituzione non è un'azienda privata, non persegue il profitto, il mercato, molte attività sono obbligate in base ai diritti. La spesa pubblica deve essere efficiente, ma non con criteri aziendalistici privati. Il consolidato nulla aggiunge e nulla toglie alle informazioni che già possediamo con il bilancio di previsione e con quello consuntivo. Questo documento non aggiunge o toglie qualcosa che non sia già in possesso dell'amministrazione regionale, non è un documento politico, la Giunta non ha da esprimere un indirizzo politico, piuttosto ringrazia per il lavoro molto serio che è stato fatto. Tra l'altro è un bilancio che viene dopo il Rendiconto che è stato parificato dalla Corte dei Conti, è un adempimento a cosa ci ha chiesto l'Europa. Ha un valore documentale, corredato da pareri tecnici e legali, non è certo un documento 'farlocco', non può esserlo. Attendiamo un eventuale parere terzo che, se negativo, smentirebbe anche la Corte dei Conti. Valuteremo in futuro cosa inserire ancora nel perimetro previsto dalla legge. La Giunta non ha posto nessuna discrezionalità di carattere politico e si ritiene che l'Assemblea legislativa lo possa votare”.
DICHIARAZIONI DI VOTO
VALERIO MANCINI (LN): “La presidente Marini loda le strutture che ci hanno fornito i dati, tutti bravi, quindi noi dovremmo non verificare, non controdedurre, tanto i bilanci sono già stati ben controllati. Ma ogni tanto esce fuori qualche 'bubbone', e vengono fuori responsabilità che non intendo prendermi. Dovremmo rassegnarci a un voto basato esclusivamente sulla fiducia, approvare un bilancio che contiene anche dati del 2015 perché non si dispone di più aggiornati. Dobbiamo controllare anzi lo facciamo troppo poco”.
MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S): “Voteremo contro perché il perimetro di consolidamento non include tutti gli attori coinvolti, quindi non è la fotografia del gruppo di enti, e perché in questo bilancio c'è solo il 27 per cento di Umbria mobilità, ma la prova del nove restano i 13 milioni erogati. Il rapporto con Umbria mobilità vale la cifra indicata o di più?”. PG/AS