Regione Umbria - Assemblea legislativa


QUESTION TIME (1): “INFERMIERI SPECIALIZZATI UTILIZZATI PER IMBUSTARE I CERTIFICATI VACCINALI” - DE VINCENZI (RP) INTERROGA ASSESSORE BARBERINI: “SISTEMA EFFICIENTE, PRESO AD ESEMPIO DAL MINISTERO DELLA SALUTE”

(Acs) Perugia, 18 ottobre 2017 –  Nel corso della prima parte della seduta odierna dell'Assemblea legislativa dell'Umbria il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Rp) ha illustrato la propria interrogazione a risposta immediata con cui chiede di conoscere “le motivazioni per le quali la Usl Umbria 1 abbia ritenuto opportuno di dover impiegare il personale infermieristico specializzato per il servizio di imbustamento, sigillatura e etichettatura delle lettere contenenti i certificati vaccinali. E se non esistesse un altro sistema per inviare i certificarti, senza spendere decine di migliaia di euro”.

“La preparazione delle spedizioni – ha spiegato De Vincenzi - avviene in orario di lavoro, per queste attività logistiche gli infermieri godono del cosiddetto 'recupero ore', come da contratto di categoria, mettendo quindi a rischio la continuità di un servizio necessario per il benessere quotidiano di una buona fetta di cittadinanza. Vorrei capire anche se questa attività pro-tempore da parte del personale infermieristico sia compatibile con le competenze professionali stabilite dagli accordi sindacali”.

L'assessore Luca Barberini ha risposto che “sono stati inviati 120mila certificati di adempienza vaccinale alle famiglie, in modo che i bambini potessero effettuare direttamente le iscrizioni a scuola. Sono in corso di spedizione i certificati della seconda fascia, da 6 a 16 anni, e nel frattempo abbiamo inviato le lettere raccomandate ai soggetti che non erano in grado di garantire di aver completato le vaccinazioni. I centri di vaccinazione sono stati impegnati in un lavoro che non è solo amministrativo. Tutti gli addetti sono stati coinvolti in tutti i servizi, dalla spedizione alle vaccinazioni (spedizione che è stata fatta con una procedura in convenzione con le Poste, in modo da ridurre il costo unitario degli invii). È stata una attività eccezionale per rispettare le scadenze e per la quale siamo stati presi ad esempio anche dal ministero della Salute. Per l'attività di imbustamento è stato utilizzato personale che non era idoneo a svolgere le cure domiciliari. Il personale infermieristico ha svolto, nella Asl 1, 54 ore di straordinario, quindi una quota irrisoria visto l'importante servizio garantito. Era stato ipotizzato un invio telematico, ma il Garante per la privacy non ha dato parere favorevole”.

De Vincenzi si è detto “dubbioso sulle ore di impiego del personale infermieristico, verificheremo se emergeranno difficoltà nella gestione delle assistenze domiciliari”. MP/


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