Regione Umbria - Assemblea legislativa


COMITATO MONITORAGGIO: AUDIZIONE CON I RESPONSABILI DELL'OSSERVATORIO CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE DELLA REGIONE – IL PUNTO SUGLI INTERVENTI NELL'EMERGENZA POST SISMA

In sintesi

Audizione ieri al Comitato di Monitoraggio e Vigilanza sull'Amministrazione regionale, presieduto da Raffaele NEVI, dei responsabili dell'Osservatorio dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture della Regione Umbria. L'audizione, richiesta dal consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (M5S) era legata anche alle operazioni riguardanti la ricostruzione post sisma, relativamente alla fase dell'emergenza.

(Acs) Perugia, 28 settembre 2017 – Audizione ieri al Comitato di Monitoraggio e Vigilanza sull'Amministrazione regionale, presieduto da Raffaele NEVI, dei responsabili dell'Osservatorio dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture della Regione Umbria. 

L'audizione, richiesta dal consigliere regionale Maria Grazia Carbonari (M5S) era legata anche alle operazioni circa la ricostruzione post sisma, relativamente alla fase dell'emergenza. 

“Sono stati analizzati i dati relativi agli appalti per servizi e forniture. È  stato poi fatto il punto sul tema dell'emergenza sismica e di come si sono espletate le procedure rispetto all'emergenza, e per quanto riguarda le urbanizzazioni seguite direttamente dalla Regione.” - ha detto il presidente Nevi al termine della lunga riunione. 
Rispetto alla situazione relativa agli appalti per servizi e forniture, dall'audizione è emerso un dato che la Commissione vuole approfondire con estrema attenzione: il 70 delle procedure che vengono espletate vedono la partecipazione di una sola impresa, in termini economici equivale al 90 per cento delle risorse. Vogliamo dunque capire perché questo avviene e se porta ad un problema di distorsione della concorrenza. Tutto farebbe pensare che ci sono appalti che vengono affidati attraverso l'istituto della proroga. 
Per ciò che riguarda invece gli appalti nell'emergenza post sisma – continua Nevi - emerge che sono stati gestiti al meglio. Ci sono state rappresentate serie difficoltà derivanti dall'applicazione di norme del quadro nazionale. Sono emersi alcuni elementi di difformità rispetto ai ribassi che meritano, anche in questo caso un approfondimento”. 

Alberto MERINI (dirigente regionale – monitoraggio contratti pubblici) e Patrizia Macaluso (Sezione programmazione e monitoraggio opere pubbliche),  dopo aver ripercorso le varie normative che nel corso degli anni hanno regolato gli appalti pubblici, hanno ricordato che “nel 2006 c'è stata l'informatizzazione dell'Osservatorio. In Italia, rispetto agli appalti pubblici, ci sono circa 29 banche dati, mentre 54 sono i flussi informativi. In una banca dati unica disponiamo di dati su lavori, servizi e forniture che la Giunta regionale pubblica annualmente on line. Nei dati pubblicati nel sito della Regione ci sono anche quelli relativi al sisma del 2016, relativamente alla fase dell'emergenza. La gestione unica centralizzata ha creato alcuni problemi poiché non è stato risolto il fatto relativo ai diversi usi e normative delle quattro regioni interessate dal sisma (Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo). Quindi le Regioni hanno potuto dar luogo ad appalti sull'emergenza. L'appalto delle casette è stato invece centralizzato e classificato come 'appalto di forniture'. Rispetto ai dati sull'emergenza, per le urbanizzazioni dal 24 agosto 2016 sono stati appaltati 29,7 milioni di euro, per la rimozione macerie 6,6 milioni di euro. 
Al di fuori del sisma, per quanto attiene gli appalti per lavori pubblici, superiori a 150 mila euro, relativi a Comuni, Province e Regione, si è scesi dalla base d'asta di 140milioni di euro del 2015 al 105 milioni nel 2016. In Umbria, essendo composta da diversi piccoli Comuni, ci sono molti appalti inferiori ai 150mila euro, ed anche in questo caso si è scesi dai 25milioni del 2015 ai 19 del 2016”. 

Ilenia FILIPPETTI (responsabile monitoraggio appalti di servizi e forniture): Dopo aver relazionato sugli appalti relativi alla fase emergenziale del sisma sottolineando che ci sono state 32 procedure di gara (urbanizzazioni) e dopo aver spiegato le modalità dell'espletamento della gare per le opere di urbanizzazione (da elenco 'white list' gestito dalle Prefetture garantendo massima rotazione), ha detto che “la parte più grande della spesa pubblica deriva dalla spesa relativa a servizi e forniture. Abbiamo osservato che il 60 per cento della spesa pubblica sostenuta, non lo è per investimenti, ma per servizi e forniture. Nell'anno 2016, sopra 150mila euro, 147 appalti-servizi per un importo di 283milioni; stazioni appaltanti nazionali che operano in Umbria, 36milioni di euro. La Regione fa monitoraggio molto esteso. Riusciamo a raccogliere il 99 per cento dei dati.  Per quanto attiene le forniture: 279 appalti delle stazioni appaltanti regionali per un importo di  267milioni di euro. Per le forniture abbiamo prevalenza di imprese con sede in Lombardia e Lazio poiché riguardano soprattutto farmaci, mentre per i servizi si registra una prevalenza di imprese con sede in Umbria. All'interno del rapporto annuale viene evidenziato un elemento alquanto preoccupante: rispetto al numero degli appalti, servizi e forniture, le gare a cui ha partecipato solo un'impresa hanno percentuali che destano preoccupazioni. Questo lo abbiamo fatto presente alle stazioni appaltanti. Quest'anno notiamo che la percentuale provvisoria di servizi attivati in presenza di un solo concorrente è del 70 per cento; 83 per cento in termini di forniture (dati ancora in fase di approfondimento)”.  

Interventi consiglieri:
Claudio RICCI (Rp): “Mi ha colpito il numero dei 54 flussi informativi che rappresenta un'eccessiva banca dati. Ci sono troppe sovrapposizioni normative, serve una maggiore semplificazione. Questa ricostruzione avrebbe dovuto seguire il modello '97, siamo andati invece verso modelli organizzativi diversi e meno efficienti. La centralizzazione ha tolto a Regione e Comuni operatività e semplificazione. Auspico che questo Governo ed il successivo ripensino alcuni criteri e tornino a modelli normativi esistenti e già sperimentati”.
Sergio DE VINCENZI (Rp): “Si tratta di un lavoro di grande responsabilità per sintesi di normative complesse. È una materia, soprattutto per quanto attiene le forniture di servizi,  che riguarda anche la Commissione d'inchiesta su criminalità e infiltrazioni mafiose che va resa partecipe di questo lavoro”.
Gianfranco CHIACCHIERONI (Pd): “Nella fase della ricostruzione dobbiamo lavorare per salvaguardare le nostre imprese. Servono imprese di qualità. Ci sono molte aziende umbre che in questi anni si sono misurate con diverse ricostruzioni e di questo va tenuto conto. Bisogna guardare con maggiore attenzione alla qualità e alle norme tecniche che hanno caratterizzato gli interventi messi in atto in passato”. AS/


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