Regione Umbria - Assemblea legislativa


LAVORI D'AULA (3): APPROVATA MOZIONE UNITARIA PER LA TUTELA DELLA PRODUZIONE DELL'ACCIAIO NAZIONALE E DELLA CERAMICA

In sintesi

L'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato una mozione che impegna la Giunta regionale ad “attivarsi con urgenza in sede governativa e attraverso il Comitato delle Regioni con sede a Bruxelles per sostenere la posizione del Parlamento europeo, nei confronti della Commissione Juncker, nella definizione di un nuovo regolamento anti-dumping, ai fini della tutela della produzione nazionale, a partire dall'acciaio e dalla ceramica”.

(Acs) Perugia, 12 settembre 2017 – L'Assemblea legislativa ha approvato (favorevoli centrodestra e centrosinistra, astenuti i due consiglieri M5s) una mozione unitaria, di iniziativa del capogruppo di Forza Italia Raffaele Nevi, poi firmata anche dai capigruppo Chiacchieroni-PD, Rometti-SER, Fiorini-Lega, Squarta-FDI e Ricci-RP, che impegna la Giunta regionale ad “attivarsi con urgenza in sede governativa e attraverso il Comitato delle Regioni con sede a Bruxelles per sostenere la posizione del Parlamento europeo, nei confronti della Commissione Juncker, nella definizione di un nuovo regolamento anti-dumping, ai fini della tutela della produzione nazionale, a partire dall'acciaio e dalla ceramica”.

In sede europea si sta infatti definendo un nuovo regolamento che dovrà tenere conto di misure efficaci in grado di arginare il fenomeno del “dumping”, la concorrenza asimmetrica che viene praticata da Paesi, in primis la Cina, che riescono a vendere prodotti con prezzi e costi di manodopera bassissimi, riuscendo anche a ottenere contributi di Stato, cosa impossibile ad altri Paesi fra cui l'Italia, la Spagna e la Francia, fra quelli maggiormente colpiti in determinati settori dell'economia. Le sofferenze che attengono in particolare l'Umbria sono legate all'acciaio e alla ceramica.

INTERVENTI
RAFFAELE NEVI (FI):  “L'UMBRIA DEVE FAR SENTIRE LA SUA VOCE, MENTRE A LIVELLO EUROPEO SI DISCUTE DI REGOLAMENTO ANTI-DUMPING, PERCHÉ RISCHIAMO DI ESSERE PESANTEMENTE PENALIZZATI. La Cina riesce a vendere prodotti a bassissimo costo avvalendosi pure di forti contributi statali e sta distruggendo interi comparti industriali fra cui, per quello che attiene alla nostra regione, acciaio e ceramica. Il Parlamento UE ha votato una serie di emendamenti al nuovo regolamento della commissione Juncker per cercare di favorire azioni anti-danno per proteggere la nostra industria da questa concorrenza sleale, in primis quella della Cina, che può attuare una politica molto aggressiva. La Commissione sta resistendo, anche a causa dei molti affari con la Cina di alcuni Paesi UE, quindi la dinamica della vicenda risente molto di questi interessi. È in gioco il futuro dell'Europa produttiva, soprattutto per quanto riguarda Italia, Spagna e Francia”.

ATTILIO SOLINAS (MDP): “APPREZZO QUESTA INIZIATIVA CONTRO IL DUMPING, MA LA SCOPERTA DEL PROBLEMA È TARDIVA. Dopo che l'Ue da tanto tempo segue politiche neo-liberiste, ora si accorge che la Cina ha creato enormi problemi all'economia per la concorrenza sui prezzi della Cina, che ha ammazzato tutti. Le aziende italiane però, di fatto, sfruttano la Cina. Sollecito quindi attenzione sugli aspetti contraddittori della vicenda. È dumping sociale, non solo economico, perché il mercato del lavoro viene destabilizzato completamente, coi salari e le mansioni dei lavoratori stranieri quando entrano in Italia e fanno concorrenza ai nostri”.

CLAUDIO RICCI (RP): “La Cina ha 1,4 miliardi di residenti tanto per dare una dimensione di quanto la situazione possa incidere nelle relazioni economiche. Una forza lavoro che incide profondamente non solo su acciaio e ceramica. La Cina ha fatto accordi con 50 dei 54 stati membri della confederazione africana. Nella mozione si parla di Pil regionale, giusto: è un atto di tutela del nostro Pil. LA NOSTRA VOLONTÀ DI ARMONIZZARE TALI MERCATI SARÀ PIÙ INCISIVA SE IN FUTURO CI SARÀ UN BILANCIO UNICO DELL'UE, pur considerando tutte le difficoltà, e di un ministro unico dell'economia. La Cina entrerà con forza anche nel settore del turismo, e sarebbe bene rispolverare l'idea di Tajani del marchio unico del turismo europeo”.

ANDREA LIBERATI (M5S): “NON POSSO SOTTOSCRIVERE UN DOCUMENTO CHE NON DICE TUTTA LA VERITÀ: ORMAI TROPPE INDUSTRIE CHE STANNO ANCHE IN UMBRIA NON RISPETTANO DIRITTI E REGOLE. L'Umbria è affollata da multinazionali straniere che fanno il doppio gioco. La ThyssenKrupp è la prima azienda che fa affari con la Cina, provocando su Terni una produzione che non è più continuativa. La ThyssenKrupp in Cina compra prodotti lavorati in concorrenza piena con il polo produttivo ternano. Lo stesso accade con la ceramica. L'unico modo per uscire dal caos è reinventare l'industria, adeguandola a tempi e modelli che cambiano in continuazione. In 10 anni a Terni si sono persi 800 posti di lavoro. Non siamo più un Paese sovrano, alla Tk abbiamo consentito di fare di tutto. Si sta svuotando l'area commerciale per portarla a Milano e poi in Germania. Su questo nessuna parola da parte di esecutivi nazionali e regionali. Tk fa affari con la Cina sulla nostra pelle. L'antidumping tra poco non esisterà più perché la Commissione europea non risponde ad alcun popolo se non a quello degli affari. Avete svenduto da tempo i nostri territori”.

EMANUELE FIORINI (LN): “HO FIRMATO QUESTO DOCUMENTO ANCHE SE SO CHE SONO SOLO PAROLE SCRITTE E CHE ALL'EUROPA NON INTERESSA NULLA DELL'ITALIA. La Giunta deve difendere l'Umbria e la nostra produzione dell'acciaio. Con una interrogazione abbiamo chiesto alla Commissione Europea quale futuro c'era per lo stabilimento ternano. Ci hanno risposto che a loro non interessa un singolo stabilimento ma l'intera catena acciaio europea. Quindi non gli interessa nulla di Terni. Abbiamo chiesto anche come tutelare dalla Cina l'industria europea dell'acciaio, e loro hanno risposto dicendo di voler approvare norme per tutelare il commercio sleale. Ma poi questo non è successo, visto che la ThyssenKrupp produce in Cina per portare più prodotti in Italia. Nessuno cerca di difendere la nostra produzione e nessuno cerca di contrastare la Germania che è padrona assoluta dell'Europa”.

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD): “DOBBIAMO SOSTENERE L'EUROPA E IL GOVERNO ITALIANO, CHE CON LE NORME ANTIDUMPING IN DISCUSSIONE STANNO CERCANDO DI DIFENDERE LE NOSTRE PRODUZIONI di qualità all'interno di uno scenario di libero scambio. E la questione della qualità è un dato caratterizzante che deve attraversare le nostre produzioni. Questa iniziativa si inserisce in un mondo dove il libero scambio va tutelato, all'interno di regole che cercano di difendere le nostre caratteristiche. Dobbiamo sostenere le istituzioni europee ad andare in questa direzione. Non si tratta di tornare indietro, verso una chiusura delle frontiere, o aprire ulteriormente a investimenti che sono stati definiti predatori da parte di imprese di paesi come la Cina. Qualità e internazionalizzazione dei diritti in paesi terzi: entro questi paletti dobbiamo muoverci”.

VALERIO MANCINI (LN): “BISOGNA CAMBIARE STRADA MA BISOGNA CAMBIARLA OVUNQUE PER TUTELARE I DIRITTI DI TUTTI I LAVORATORI. SERVE COERENZA POLITICA. La Lega non ha votato il Ceta, l'accordo di libero scambio con il Canada. Perché non dobbiamo dimenticare che oltre all'acciaio dobbiamo difendere anche altri nostri prodotti, come quelli agricoli. La Germania dal 2006 è in procedura di infrazione della Commissione europea per surplus  commerciale. E con questo surplus poi va a fare investimenti in Paesi dell'Est Europa e in Cina, penalizzando così il resto dell'Europa e l'Umbria. A”.  PG/DMB/


Source URL: http://consiglio.regione.umbria.it/informazione/notizie/comunicati/lavori-daula-3-approvata-mozione-unitaria-la-tutela-della

List of links present in page