Regione Umbria - Assemblea legislativa


LAVORO: “I PROFESSIONISTI UMBRI HANNO DIRITTO AD ESSERE AMMESSI AI BANDI EUROPEI” – NEVI (FI) ANNUNCIA UNA INTERROGAZIONE E UNA MOZIONE

In sintesi

Il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, annuncia una interrogazione “per sapere i motivi per i quali l'Umbria non ha recepito quanto previsto dalla legge di stabilità 2016 sul piano Tajani per le libere professioni”. Per Nevi “i professionisti umbri hanno diritto ad essere ammessi ai bandi europei come succede già in altre 19 Regioni italiane”. Nevi presenterà anche una mozione per chiedere di “predisporre i prossimi bandi in modo tale che vi siano anche i liberi professionisti tra i beneficiari”.

 

(Acs) Perugia, 3 aprile 2017 – “I professionisti dell'Umbria hanno diritto ad essere ammessi ai bandi Por, Fse e Fesr 2014-2020 come succede già in altre 19 Regioni italiane”. È quanto dichiara il capogruppo regionale di Forza Italia, Raffaele Nevi, che annuncia la presentazione di una interrogazione alla Giunta “per sapere i motivi per i quali l'Umbria ha scelto di non attuare quanto previsto dalla legge di stabilità 2016, che ha recepito in Italia il piano Tajani per le libere professioni”.

“Questo – spiega Nevi - non è più tollerabile, anche perché non è in linea con una legge dello Stato che, ancorché priva di sanzioni, deve essere assolutamente rispettata dalle Regioni. A tal fine annuncio che chiederò a tutto il centrodestra di firmare una mozione che impegni la Giunta regionale a predisporre i prossimi bandi, anche quelli di imminente uscita a valere sul Fondo sociale europeo e sul Fondo europeo di sviluppo regionale, in modo tale che vi siano anche i liberi professionisti tra i beneficiari”.

Per Nevi “questa è stata una grande battaglia portata avanti e vinta da Antonio Tajani in Europa, quando fu Commissario europeo alle Attività produttive, che si è concretizzata con la stesura del piano d'azione per le libere professioni del 2014, poi recepito dallo Stato italiano con la legge di stabilità 2016 (art.1 c.821 della legge '208/2015') mai attuata dalla Regione Umbria. L'esclusione dai bandi di avvocati, commercialisti, medici, geometri, ingegneri, architetti, geologi è assolutamente illegale, inaccettabile se non frutto di una discriminazione ideologica che affonda le radici nella storica avversione della sinistra umbra per le libere professioni”. RED/dmb


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