Regione Umbria - Assemblea legislativa


WELFARE: “L'APERTURA IN ALTA UMBRIA DEL PROGETTO P.I.P.P.I.(PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DELL'ISTITUZIONALIZZAZIONE) UN SEGNO DI SENSIBILITÀ E CIVILTÀ” - NOTA DI SMACCHI (PD)

In sintesi

Il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) plaude all'introduzione del progetto P.I.P.P.I. nelle zone sociali di Città di Castello e Gubbio, un progetto che “persegue la finalità di innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette 'negligenti', al fine di ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare d’origine, articolando in modo coerente fra loro i diversi ambiti di azione coinvolti intorno ai bisogni dei bambini che vivono in tali famiglie”.

(Acs) Perugia, 6 febbraio 2017 - “Un nuovo grande presidio sociale è in arrivo nel nostro territorio con il progetto P.I.P.P.I. (Programma di intervento per la prevenzione dell'istituzionalizzazione), destinato al supporto alla genitorialità e ai minori”. Così il consigliere Andrea Smacchi (Pd) commenta il provvedimento della Giunta regionale che, “accettando la proposta dei Comuni, estende l'iniziativa anche alle zone sociali di Gubbio, Città di Castello, oltre a quelli di Panicale, Perugia e Orvieto”.

“Con il progetto Pippi – afferma Smacchi – anche nell'Alta Umbria arrivano servizi per minori disagiati, che supporteranno il nucleo familiare al fine di ridurre i rischi di allontanamento dalla famiglia di origine, del bambino o del ragazzo e di rendere l'allontanamento, quando necessario, un'azione limitata nel tempo per perseguire l'obiettivo di una celere riunificazione familiare. A disposizione per ogni progetto 50mila del Governo, più il 20 per cento del valore a carico della Regione”.

“Il progetto – conclude Smacchi – è un segnale di grande civiltà e di attenzione alle fasce deboli, che raccoglie la Raccomandazione della Commissione europea del 20 febbraio 2013 sulla necessità di investire nell'infanzia. I primi a presentare progetti interzonali sono stati i Comuni di Assisi, Foligno e Spoleto, come capofila delle rispettive zone sociali. L'allargamento di tali progetti anche a Gubbio e Città di Castello è dunque una buona notizia e che va ad integrare la grande offerta di servizi in favore delle fasce più deboli che il nostro territorio presenta, segno di civiltà e di sensibilità”. RED/PG


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