Regione Umbria - Assemblea legislativa


SANITÀ: “MAGGIORE INTEGRAZIONE TERRITORIALE. PARTECIPAZIONE ATTIVA DEGLI OPERATORI NELLA PREDISPOSIZIONE DEL NUOVO PIANO REGIONALE” - AUDIZIONE TERZA COMMISSIONE CON AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA

In sintesi

Audizione della Terza Commissione all'Azienda ospedaliera di Perugia propedeutica al nuovo Piano sanitario regionale. Tra le questioni principali emerse nel corso del confronto: pieno equilibrio di gestione, bilancio annuo di 310milioni di euro di cui il 46 per cento spese per il personale ed il 53 per cento per beni e servizi, buona integrazione tra Aziende sanitarie e Usl, maggiore partecipazione degli operatori sanitari nella predisposizione del nuovo Piano sanitario regionale, attenta ricognizione delle risorse disponibili aggiornandone la redistribuzione.

(Acs) Perugia, 16 dicembre 2016 - “L'Azienda ospedaliera di Perugia dal 2005 in poi ha conseguito il pieno equilibrio di gestione. Ha un bilancio annuo di 310milioni di euro di cui il 46 per cento viene speso per il personale ed il 53 per cento per beni e servizi. Una delle sfide importanti del sistema sanitario regionale è di ragionare come un sistema holding. Sostanzialmente esiste una buona l'integrazione tra Aziende sanitarie e le Usl. È auspicabile una maggiore partecipazione degli operatori sanitari nella predisposizione del nuovo Piano sanitario regionale, anche alla luce di vincoli particolarmente stringenti dovuti alla diminuzione di risorse statali. Importante quindi una attenta ricognizione delle risorse disponibili aggiornandone la redistribuzione”. È quanto emerso dall'audizione della Terza Commissione, presieduta da Attilio Solinas, tenutasi ieri nella sala convegni Creo dell'Azienda Ospedaliera di Perugia, propedeutica alla discussione del prossimo Piano sanitario regionale, incentrata su “criticità e proposte per il futuro dell'Azienda”. ( https://goo.gl/o8wI2k, https://goo.gl/bBnPKM)

È stato il direttore generale, Emilio DUCA ad illustrare ai commissari presenti un quadro analitico della struttura, al quale sono poi seguiti interventi di alcuni medici, direttori di struttura complessa. Duca ha spiegato che “l'organizzazione assistenziale è incentrata su 9 strutture dipartimentali integrate, all'interno di ognuna ci sono unità operative sia a direzione ospedaliera che a direzione universitaria. Questi dipartimenti raggruppano 48 strutture complesse, i due terzi delle quali hanno una direzione universitaria, gli altri hanno apicalità del servizio sanitario regionale.

L'azienda ospedaliera dispone di circa 800 posti letto, 750 a degenza ordinaria, 50 riservati a day surgery e day hospital. Per quanto riguarda l'andamento dei ricoveri, ne vengono trattati mediamente oltre 40mila l'anno. I dati dell'ultimo quadriennio mostrano un trend in costante leggera diminuzione e questo rappresenta un indicatore particolarmente positivo. Degli oltre 40mila pazienti, il 90 per cento provengono dall'Umbria (principalmente, 93 per cento, dal territorio Asl 1, il 7 per cento dal territorio Asl 2). La principale afferenza da fuori regione è rappresentata dal Lazio e dalle Marche, poi dalla Toscana, Campania, Puglia e Calabria, dalle altre regioni italiane si registra una mobilità inferiore al 5 per cento. La diminuzione del numero dei ricoveri è anche frutto dei nuovi modelli organizzativi che si vanno sviluppando sia negli ospedali di grandi dimensioni, ma anche in quelli medio-grandi. Questo è possibile attraverso una riorganizzazione dell'assistenza basata sulla previsione di 'letti tecnici di osservazione breve' sia medica che chirurgica.

Sul PRONTO SOCCORSO E 'CRITICITÀ': l'andamento degli ultimi sei anni degli accessi mostra un significativo, anche se non rilevante dal punto di vista percentuale, calo delle persone che ne usufruiscono. Nel 2015 sono stati 62mila gli accessi, il trend del 2016 è sostanzialmente sovrapponibile. Sono comunque troppi. L'uso del Pronto Soccorso ha ancora importanti margini di appropriatezza da perseguire: è necessario un maggiore filtro da parte dei servizi delle Aziende sanitarie territoriali, in particolare la medicina generale e le strutture alternative al ricovero. Nel pronto soccorso perugino, delle 62mila persone che vi ricorrono, solamente il 14 per cento arriva con codice di gravità giallo, e solo il 2 per cento con codice rosso (massima gravità). Significa che l'84 per cento è rappresentato da: codici verdi (67 per cento-bassa gravità e bassa e urgenza) e bianchi ( 17 per cento-nessuna gravità ed urgenza). I tempi medi di attesa: per i codici rossi la procedura è immediata, per un codice giallo il tempo di attesa è 9 minuti, per un codice verde 47 minuti, per un codice bianco 97 minuti.

In merito ai TRAPIANTI vengono effettuati quasi 100 trapianti di midollo osseo ogni anno. Per quanto riguarda le NASCITE, ogni anno sono 2000, con i parti cesarei primari in costante diminuzione: nel 2015 raggiunto per la prima volta il gold standard individuato dal ministero della Salute (non superiore al 20 per cento il numero dei cesarei). Per l'ATTIVITÀ AMBULATORIALE, i cittadini che si recano negli ambulatori dell'ospedale, per visite, ecografie ed altro, sono quasi 3,5 milioni l'anno. Per quanto attiene i PAGAMENTI AI FORNITORI esterni, entro 20 giorni viene pagata la fattura. Dal 2005 (ultimo anno con chiusura in disavanzo) si è sempre conseguito il pieno equilibrio di gestione. I ricavi conseguiti per PRESTAZIONI a cittadini di fuori regione ammontano a circa 23 milioni di euro. Dei 310milioni di euro del bilancio, il 46 per cento viene speso per il PERSONALE (2900 dipendenti: 2663 del servizio sanitario nazionale, 228 dipendenti universitari convenzionati con il servizio sanitario regionale) il 53 per cento per BENI E SERVIZI”.

Sono quindi intervenuti alcuni medici: Maurizio Stefanelli (direttore Struttura complessa Pediatria), Roberto Gerli (professore ordinario reumatologia-Università di Perugia), Patrizia Mecocci (direttore Struttura complessa Geriatria), Alfonso Tortorella (responsabile FF SPDC Azienda Ospedaliera di Perugia), Emidio Giovanni Nunzi (direttore Struttura complessa Nefrologia Dialisi e Trapianto rene, Giorgio Epicoco (direttore Struttura complessa Ostetricia e Ginecologia), che, oltre ad evidenziare criticità nel loro ambito di intervento, hanno fatto proposte chiedendo soprattutto un maggiore coinvolgimento degli operatori sanitari nella stesura del Piano sanitario.

Dai commissari presenti (oltre al presidente Solinas, Sergio De Vincenzi-Rp, Carla Casciari-Pd, Silvano Rometti-SeR, Marco Squarta-FdI, Maria Grazia Carbonari-M5S) sono scaturite domande al direttore Duca in merito alla pianta organica, turn-over, parco tecnologico, modalità di acquisto e costo dei farmaci. Argomenti che verranno approfonditi all'interno della prossima discussione, in Commissione, sul contenuto del nuovo Piano sanitario regionale che verrà predisposto dalla Giunta. In conclusione di seduta, il presidente Solinas si è detto “soddisfatto” per la massiccia partecipazione all'audizione, garantendo la “massima apertura a recepire tutte le sollecitazioni e le indicazioni emerse e che emergeranno dagli incontri con gli operatori del sistema sanitario regionale”. AS/


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