Regione Umbria - Assemblea legislativa


TERZA COMMISSIONE (2): “FURTI DI MEDICINALI E ATTREZZATURE NELLE STRUTTURE SANITARIE” - INTERROGAZIONE DI SQUARTA (FDI), BARBERINI RISPONDE: “ALLARMI, TELECAMERE E STOCK DENTRO GLI OSPEDALI”

In sintesi

“Cosa intende fare la Regione per porre fine ai furti di medicinali e attrezzature che si sono registrati nelle strutture sanitarie e che stanno facendo diventare l'Umbria un 'Paese dei balocchi' per ladri e criminali?”: all'interrogazione di Marco Squarta (FDI) ha risposto stamani, in commissione, l'assessore Luca Barberini: “I direttori di Asl e Aziende ospedaliere, ai quali è stato detto che simili eventi non saranno più tollerati, hanno installato allarmi e telecamere di sorveglianza, mentre per i farmaci stiamo pensando di metterli in sicurezza all'interno degli ospedali, dove la presenza di personale è continua e dove operano i medici che tali farmaci prescrivono”.

(Acs) Perugia, 17 novembre 2016 – Risposta in Commissione per l'interrogazione del consigliere Marco Squarta (Fdi) sui furti di medicinali e apparecchiature sanitarie dalle strutture sanitarie dell'Umbria. Nell'atto ispettivo, il capogruppo di Fratelli d'Italia fa riferimento al furto dei “costosissimi farmaci” per la cura dell'epatite C, verificatosi nella sede dell'Asl 1 di via XIV Settembre a Perugia, ma la discussione odierna si è estesa agli altri episodi di furto negli ospedali di Terni e Città di Castello, per un totale dei danni quantificato in 827mila euro.

“Com'è possibile – ha detto Squarta - che chiunque possa entrare di notte nella sede dell'Asl in via XIV Settembre e portare via 700mila euro di farmaci salva-vita contro l'epatite C, per sentirci poi dire dal direttore sanitario che i sistemi antifurto sono stati messi a punto il giorno dopo il furto e comunque per i cittadini non cambia nulla perché tanto paga l'assicurazione? Cosa intende fare la Regione per porre fine a questa serie di eventi scandalosi, che fanno diventare l'Umbria un 'Paese dei balocchi' per ladri e criminali, comprendendo anche gli altri furti consumati negli ospedali di Città di Castello e Terni?”.

“In qualità di assessore – ha risposto Barberini – ho inviato una comunicazione ai direttori rappresentando non solo il problema dei furti di medicinali e attrezzature ma anche quello dei furti in corsia, che minano la tranquillità di pazienti, parenti e personale medico. Ho detto con chiarezza che non tollereremo più questi eventi, pur sapendo che non possiamo fare una sorveglianza h24 in ogni singola struttura delle Asl o delle Aziende ospedaliere. La situazione che mi hanno rappresentato i direttori è che sono state rafforzate le misure di sicurezza, si stanno dotando di allarmi e telecamere per la videosorveglianza collegati con le centrali operative della pubblica sicurezza. Stiamo pensando di mettere i farmaci in sicurezza all'interno degli ospedali, strutture dove la presenza di personale è continua e dove operano i medici che tali farmaci prescrivono. Le misure non sono ancora del tutto risolutive e la prossima settimana incontreremo nuovamente i direttori per fare il punto della situazione. Vi sono poi altre strade da perseguire: una è quella di chiedere, come ha fatto la Regione Umbria e anche altre Regioni, di ridurre il prezzo di tali farmaci. Gli incassi di due anni a 400 euro per confezione di farmaco per l'epatite C hanno ormai ripianato del tutto le spese sostenute dalle multinazionali farmaceutiche per la ricerca che ha portato alla scoperta del farmaco stesso. Fa pensare anche il fatto che i furti siano avvenuti a magazzini pieni, pochi giorni dopo il ricarico. È chiaro che non possiamo risolvere da soli questo tipo di criticità, ma il primo passo verso i piani di sicurezza e azioni concrete è stato fatto”.

Nella replica conclusiva, Squarta si è dichiarato “non soddisfatto” della risposta ricevuta: “è apprezzabile l'impegno dell'assessore – ha detto - ma provvediamo sempre dopo che i danni si sono verificati. Emblematico che l'allarme in via XIV Settembre sia stato montato solo il giorno dopo il furto. I direttori si sveglino e pensino ad attivarsi subito non soltanto per i farmaci, ma per tutelare tutto ciò che fa parte delle strutture pubbliche. In casi del genere i responsabili andrebbero rimossi”. PG/


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