PROFUGHI: “GLI IMMIGRATI PROTESTANO PER LA MANCATA 'PAGHETTA'. OCCORRE MANDARLI A CASA PROPRIA” - MANCINI (LN): “BASTA URLA STERILI E PRETESTUOSE. L'UMBRIA RIALZI LA TESTA”
Il consigliere regionale della Lega Nord e vicepresidente dell'Assemblea legislativa, Valerio Mancini torna a parlare del fenomeno immigrazione puntando il dito sulle “decine di immigrati, in affido ad alcune Cooperative perugine, che tornano a protestare per la mancanza della 'paghetta quotidiana'”. Commentando l'episodio verificatosi questa mattina davanti alla Questura di Perugia, Mancini definisce il capoluogo umbro “ormai ostaggio degli immigrati. Non è bastato – precisa - interrompere il traffico il 12 ottobre scorso con la protesta di Cenerente, ora si arriva perfino a gridare di fronte alla Questura senza alcun rispetto per il lavoro delle autorità. È ora che il Governo Renzi si assuma le proprie responsabilità”.
(Acs) Perugia, 27 ottobre2016 - “A distanza di quindici giorni dall’episodio di Cenerente, decine di immigrati, in affido ad alcune Cooperative perugine, tornano a protestare per la mancanza della 'paghetta quotidiana'”. Valerio Mancini (Lega Nord-vice presidente dell'Assemblea legislativa) commenta l'episodio verificatosi questa mattina davanti alla Questura di Perugia e per l'esponente leghista il capoluogo umbro “è ormai ostaggio degli immigrati. Incomprensibile e intollerabile, che decine di stranieri lamentino la mancanza di sussidi. Non è bastato interrompere il traffico il 12 ottobre scorso con la protesta di Cenerente, ora si arriva perfino a gridare di fronte alla Questura senza alcun rispetto per il lavoro delle autorità. È ora che il Governo Renzi si assuma le proprie responsabilità”.
Per Mancini “questa politica dell’invasione ha creato seri disagi in tutta Italia e la nostra verde Umbria non è da meno. Uno Stato che rende possibile tutto ciò non ha diritto di considerarsi tale. La situazione di Perugia – aggiunge - è alquanto problematica, come affermato anche dal Prefetto Cannizzaro, lo scorso settembre in Regione quando, riferendosi a Perugia, parlò di 'un’immigrazione sproporzionata nei numeri rispetto a tutta l’Umbria' dal momento che il comune perugino conta 1140 immigrati rispetto a 2964 totali”.
Mancini auspica dunque che “qualcuno prenda la situazione in mano e si assuma le proprie responsabilità perché è arrivato il momento di liberare Perugia dalla morsa dell’immigrazione. È aberrante – aggiunge - apprendere dalla stampa che decine di persone che ricevono ausili statali,che sono stati accolti in strutture più che dignitose, con comfort di ogni tipo, protestino per mancanza di soldi, quando personalmente ho potuto constatare, accompagnandoci cittadini perugini, l’affollamento dell’ufficio dell’impiego di Via Palermo”.
“Tante persone sono in cerca di un lavoro – rimarca l'esponente umbro del Carroccio - e affrontano la crisi economica con dignità e sacrificio, senza pretese, ma cercando una qualsiasi occupazione che possa farle vivere con tranquillità. Va bene tollerare ed essere comprensibili, ma qui si rasenta l’inverosimile. Ci sono botteghe che chiudono, il tasso di disoccupazione in costante incremento e soprattutto il silenzio dignitoso di chi in questi giorni sta di nuovo vivendo l’incubo del terremoto. Basta urla sterili e pretestuose, l’Umbria e la città di Perugia devono rialzare la testa e ripartire, le proteste e le urla lasciamole a chi è legittimato a farlo perché ha perso tutto. Per uscirne – conclude Mancini – occorre fare una sola cosa: mandarli a casa, a loro e chi incentiva questa politica dell’invasione”. RED/as