SANITÀ: “INDIGNATI PER LA RISPOSTA DELLA USL 1 ALLA NOSTRA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI” – NOTA DI DE VINCENZI (RP)
Il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Rp) si dice “profondamente indignato con la Usl1 per la risposta fornita alla richiesta di accesso agli atti”. Per De Vincenzi “una prassi che è indice di scarso rispetto delle istituzioni e del ruolo di rappresentanza che i consiglieri regionali rivestono su mandato dei cittadini, che evidenzia una carente serietà e professionalità nel gestire in modo trasparente la cosa pubblica”.
(Acs) Perugia, 19 ottobre 2016 – “Non possiamo che sentirci profondamente indignati con la Usl1 per la risposta che ci è stata data alla nostra richiesta di accesso agli atti. Una prassi che è indice di scarso rispetto delle istituzioni e del ruolo di rappresentanza che i consiglieri regionali rivestono su mandato dei cittadini, che evidenzia una carente serietà e professionalità nel gestire in modo trasparente la cosa pubblica”. È quanto dichiara il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Ricci presidente).
De Vincenzi spiega che “a precisa richiesta di accesso atti, inoltrata l'8 giugno scorso per verificare gli organigrammi dei servizi e il personale assegnato alle singole strutture complesse e semplici dell'Usl 1, ci si è visti rispondere con un tono del tipo: 'mi chiami al cellulare, e vediamo cosa si può fare'. Così è possibile interpretare in sintesi la risposta ricevuta dal responsabile del trattamento giuridico dell'Unità operativa dell'Usl Umbria 1, controfirmata dal relativo direttore amministrativo. In sostanza il responsabile, attraverso una comunicazione formale, chiede, parlando in terza persona, di essere contattato telefonicamente, in modo del tutto irrituale e inadeguato alla circostanza. Nel merito, infatti, venivano sollecitati ai dirigenti delle Usl Umbria 1 e 2 e alle aziende ospedaliere di Perugia e Terni, gli atti aziendali per conoscere gli organigrammi e il personale assegnato alle singole strutture semplici e complesse, dal momento che questi non risultano disponibili nei rispettivi siti online”.
“Si richiedeva – prosegue De Vincenzi - attraverso posta elettronica certificata, di attestare la reperibilità dei medici e veterinari del territorio, le modalità contrattuali con le quali gli stessi sono stati assunti, e l'invio di una relazione dettagliata sulle strutture edilizie dedicate all'assistenza ospedaliera e a quella del territorio, nella quale fosse specificata la destinazione d'uso dei singoli presidi ospedalieri e delle sedi territoriali. Le aziende ospedaliere di Perugia e Terni ad oggi non hanno dato seguito alle richieste avanzate. Mentre il 14 luglio abbiamo ricevuto un plico dettagliato di atti da parte dell'Usl Umbria 2, consono alla richiesta avanzata. Il 12 agosto 2016, anche l'Usl Umbria 1 ha risposto, ma con una modalità che ha lasciato basiti, asserendo che per effettuare l'accesso agli atti richiesti ci si sarebbe dovuti rivolgere, per via telefonica, direttamente al responsabile del trattamento giuridico. Alla data di oggi, dopo oltre due mesi, non abbiamo ricevuto più nessun cenno da parte della dirigenza Usl Umbria 1”.
“Se questo è il modo di rispondere ai rappresentanti dei cittadini – continua De Vincenzi - ci chiediamo con quale criteri e quale cura vengano organizzati i servizi alla persona. Si pensi alla imminente revisione delle competenze del personale infermieristico al quale verrà accollata anche l'assistenza domiciliare nei giorni festivi. Oppure la riorganizzazione e decentralizzazione della terapia anticoagulante orale. O al servizio veterinario per il randagismo, le problematiche inerenti il recupero e il soccorso della fauna ferita o in difficoltà, il risparmio che si potrebbe ottenere e razionalizzando le spese di affitto delle sedi. Per non parlare dei percorsi diagnostici e i programmi riabilitativi e di cura per i bambini. Tutte questioni che stanno a cuore ai cittadini e agli operatori competenti dell'amministrazione sanitaria. Attendiamo, in merito, spiegazioni per vie ufficiali da parte della dirigenza Usl Umbria 1, come anche dalle aziende ospedaliere, ricordando loro che 'verba volant, scripta manent'”. RED/dmb