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SANITÀ: LA BIOLOGIA MOLECOLARE CUBANA CERCA COLLABORAZIONE PER LA DIFFUSIONE DI UN FARMACO ALTAMENTE EFFICACE SUL PIEDE DIABETICO – SOLINAS INCONTRA PEREZ-CASTANEDA

In sintesi

Il piede diabetico viene curato a Cuba con delle infiltrazioni dirette sull'ulcera provocata dalla patologia: il paese centroamericano cerca collaborazione in Europa per diffondere un prodotto che ha ridotto le amputazioni dell'80 per cento e abbattuto i costi del servizio sanitario. Il presidente della Commissione Sanità e Servizi sociali, Attilio Solinas, ha incontrato oggi, a Palazzo Cesaroni, il dottor Manuel Raices Perez-Castaneda del dipartimento medico di biologia molecolare a L'Avana, Cuba.

(Acs) Perugia, 11 ottobre 2016 – Il presidente della Commissione Sanità e Servizi sociali, Attilio Solinas, insieme ai consiglieri Silvano Rometti (SeR) e Carla Casciari (Pd), ha incontrato oggi a Palazzo Cesaroni il dottor Manuel Raices Perez-Castaneda del dipartimento medico di biologia molecolare a L'Avana, Cuba, che si trova in Italia per far conoscere i progressi raggiunti nella cura del piede diabetico attraverso l'infiltrazione di un farmaco direttamente sulle lesioni ulcerose provocate da tale patologia, molto diffusa anche in Italia.

“L'ulcera del piede diabetico si chiude in tempi rapidi iniettando il farmaco tre volte alla settimana – ha spiegato il medico cubano – e ciò ha comportato una diminuzione dell'80 per cento nelle amputazioni, con guarigioni in 40 giorni. A Cuba abbiamo superato la fase di sperimentazione sugli animali e le prime fasi di applicazioni sull'uomo, ora cerchiamo una sponda in Europa. Purtroppo Italiani e cubani sono simili nelle cattive abitudini di mangiare molto, fare vita sedentaria e poco sport, condizioni che accrescono la diffusione del diabete, ma il rimedio che abbiamo studiato e poi applicato, e per cui cerchiamo l'evidenza scientifica anche al di fuori della nostra comunità, può rivelarsi molto importante per tanti altri pazienti di altri paesi, con forte diminuzione dei costi per il sistema sanitario, tempi ridotti e alta efficacia nella cura. L'unica cosa di cui non disponiamo – ha concluso – sono le risorse economiche per rifare tutta la fase di sperimentazione scientifica anche al di fuori del nostro paese, ma si tratta di un investimento che può avere un impatto molto alto sulla qualità della vita dei pazienti e conseguentemente avere anche un ritorno economico molto importante. Se ci fosse la volontà politica di collaborare per raggiungere questo risultato, si potrebbero così anche dimezzare i tempi della sperimentazione: ad esempio se l'Italia decidesse di collaborare con Cuba non dovrebbe ricominciare da capo ma acquisirebbe i risultati già conseguiti e si potrebbero guadagnare anni di tempo per anticipare la disponibilità sul mercato della nuova cura e molte persone già malate non morirebbero”.

“La ricerca scientifica a Cuba sta facendo registrare grandi progressi in molti campi – ha detto Solinas – e auspico che possa verificarsi una collaborazione importante con questo paese, dopo la decisione di Obama di aprire, per cogliere quanto di buono è stato fatto là e, grazie alla sensibilità dei nostri imprenditori nel settore, farmaceutico nascere una joint venture imprenditoriale che consenta di sviluppare l'utilizzo di biotecnologie in ambito medico e farmaci innovativi, quindi anche di contribuire all'abbattimento dei costi per il servizio sanitario. E' di tutta evidenza che una patologia che porta spesso a conseguenze gravi come le amputazioni potrà essere contrastata più efficacemente con un intervento preventivo e mirato come quello che stanno mettendo in atto a Cuba ormai anche a livello ambulatoriale, oltre che praticamente in tutte le strutture sanitarie di quel paese”. 

Erano presenti anche la responsabile del Centro di riferimento regionale del Piede diabetico dottoressa Vermigli che ha dichiarato la propria disponibilità a partecipare al protocollo di registrazione EMA del farmaco e poter garantire anche ai nostri pazienti le migliori cure possibili in collaborazione con le Associazioni dei pazienti e con le società scientifiche, oggi rappresentate dalla presidente Sid dottoressa Torlone, la presidente AM dottoressa Marino ed il presidente dell'associazione Piede diabetico Umbria, dottor Guglielmi. PG/

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