Regione Umbria - Assemblea legislativa


LAVORI D'AULA (3): APPROVATA LA RISOLUZIONE RIGUARDANTE IL RUOLO DEGLI PSICOLOGI NEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE – PIÙ INTEGRAZIONE E MIGLIORE ACCESSO PER I CITTADINI

In sintesi

L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 16 voti favorevoli (Pd, Ser, FI, FDI, RP, Lega Nord) e 1 astenuto (M5s) la proposta di risoluzione per valorizzare il ruolo degli psicologi all'interno del sistema sanitario regionale, consentendo ai cittadini di trovare risposte più integrate, complete ed efficaci, e di poter accedere in modo più facile e diretto all'assistenza psicologica, dalle cure primarie fino all'ambito ospedaliero.

(Acs) Perugia, 27 settembre 2016 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 16 voti favorevoli (Pd, Ser, FI, FDI, RP, Lega Nord) e 1 astenuto (M5s) la proposta di risoluzione della Terza commissione, illustrata in Aula dal presidente Attilio Solinas, per valorizzare il ruolo degli psicologi all'interno del sistema sanitario regionale,  consentendo ai cittadini di trovare risposte più integrate, complete ed efficaci, e di poter accedere in modo più facile e diretto all'assistenza psicologica, dalle cure primarie fino all'ambito ospedaliero. Alcune piccole variazioni al testo originario dell'atto sono state suggerite dall'assessore Barberini e quindi messe ai voti e approvate dall'Aula. La Giunta ha apprezzato il lavoro svolto dalla Commissione condividendone i contenuti.

“La proposta di risoluzione deriva dal confronto della Commissione – ha spiegato il presidente Solinas – con gli psicologi che operano in Umbria, i quali hanno reso noto l'aumento nella nostra regione del disagio psicologico, nelle diverse forme che assume, legato ai problemi della vita, del lavoro, dell'economia, della convivenza, dell'adolescenza, ma anche della malattia fisica e delle diverse forme di fragilità, marginalità e solitudine. I dati Istat 2014 mostrano che i giovani umbri stanno peggio dal punto di vista psicologico e che l'Umbria è ai primi posti in Italia per il consumo di antidepressivi, mentre per il consumo di ansiolitici è poco al di sotto della media nazionale. Vi sono poi le istanze dei professionisti psicologi, la gran parte dei quali opera senza alcuna integrazione nelle politiche sanitarie regionali, mentre l'attivazione di forme di collaborazione tra pubblico e privato, anche mediante l'istituzione di forme organizzative in grado di ottimizzare le competenze psicologiche, nonché una politica per la salute basata anche su di una adeguata considerazione degli aspetti psicologici, accanto a quelli medici, consentirebbero ai cittadini di trovare risposte più complete ed efficaci, di poter usufruire più facilmente dell'assistenza psicologica, a partire dal contesto delle cure primarie fino all'ambito ospedaliero”.

SCHEDA
La proposta di risoluzione impegna la Giunta regionale ad “adottare politiche per la salute basate sulla adeguata considerazione degli aspetti psicologici e dell'attività dei professionisti psicologi, anche istituendo forme organizzative in grado di ottimizzare le competenze psicologiche, per consentire ai cittadini di trovare risposte più integrate, complete ed efficaci, e di poter accedere in modo più facile e diretto all'assistenza psicologica, dalle cure primarie fino all'ambito ospedaliero. A valutare come attivare nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato che forniscano risposte innovative ai problemi nei diversi ambiti ove si rende necessario l'intervento dell'opera dello psicologo e ad adottare una adeguata azione di monitoraggio per implementare le politiche e i programmi regionali, e garantire una collaborazione attiva tra tutti i soggetti coinvolti. Ad attivare II progetto 'Psicologia nelle Cure Primarie' (Psicup) per l'inserimento dello 'psicologo di base' nelle due Case della Salute di Marsciano e Trevi, al fine di fornire un primo livello di servizi e cure psicologiche di qualità, accessibile, efficace ed integrato con gli altri servizi sanitari, a costi contenuti e con una rapida presa in carico del paziente. A dare piena attuazione ai contenuti della delibera della Giunta regionale n. 364/2015 (Indirizzi sulle attività di Psicologia nel Servizio sanitario regionale), soprattutto assicurando che le due Ausl e le Aziende ospedaliere di Perugia e Terni adempiano a quanto previsto dalla delibera con riferimento all'attivazione di aree funzionali di psicologia in ciascuna Azienda quali forme strutturali di coordinamento per le attività psicologiche. Ad attivare reti psicologiche regionali per le malattie cronico degenerative adottando modelli di reale integrazione tra le varie discipline coinvolte in tali problematiche. A rafforzare la presenza degli psicologi nei servizi sociali per sviluppare una efficace rete di sostegno psicologico ai minori, alla donna, alla famiglia, ai disabili, agli anziani e agli immigrati, mediante l'adozione di programmi ed azioni di concertazione tra il servizio sanitario regionale, i servizi sociali e le strutture coinvolte; l'adozione di linee guida uniformi che coordinino detti interventi integrandoli fra loro e indicandone l'ordine di priorità;  l'inserimento della figura dello psicologo nella pianificazione sociale regionale; l'istituzione di unità multidisciplinari competenti per i vari settori di intervento. A favorire la presenza degli psicologi nella scuola per garantire la salute degli studenti, prevenire il fenomeno del bullismo e promuovere azioni a supporto dell'orientamento formativo soprattutto per contrastare l'abbandono scolastico. Ad attivare progetti formativi sulle problematiche dell'integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari, allo scopo di costruire una cultura comune nella definizione di percorsi di tutela e di sostegno volti al conseguimento del benessere globale dell'individuo”.

INTERVENTI
CLAUDIO RICCI (RP): “In Umbria ci sono 900 psicologi ma solo 100 sono utilizzati in maniera organica dal sistema sanitario regionale. L'aumento nel consumo di psicofarmaci è lo specchio della fragilità in cui versa la nostra società. Le zone sociali dei comuni potrebbero giocare un ruolo importante. Bene le linee guida degli psicologi. Normare la figura dello psicologo di base sarebbe molto incisivo per il nuovo Piano regionale, nei limiti in cui tale figura potrà essere attivata”.
MARCO SQUARTA (FDI): “Non ci possono essere distinzioni di natura politica quindi sosterrò la risoluzione ma non vorrei che fosse un altro atto approvato che gira per i palazzi ma che non verrà mai né recepito né attuato. Risoluzioni e mozioni non rimangano lettera morta, come vediamo in sede di monitoraggio, dove emerge che 9 atti su 10 poi non vengono attuati”.
RAFFAELE NEVI (FI): “Atto meritorio, mette nero su bianco che non tutto va bene. Evidente il sottodimensionamento rispetto alle esigenze. Aiuterebbe l'umanizzazione delle cure nei nostri ospedali, specie in oncologia. Non sia una bella risoluzione che diamo in pasto alla stampa e agli addetti ai lavori e poi finisce tutto. Vorrei che la risoluzione fosse concretamente attuata. Spesso chi governa nemmeno prende in considerazione i deliberata dell'Assemblea. Invito l'assessore a pronunciarsi chiaramente”.
SERGIO DE VINCENZI (RP): “Si tratta di un importante atto e vorrei sottolineare il dato relativo all'Umbria come regione che fa più ampio ricorso agli antidepressivi. Dobbiamo aprire una riflessione sulle cause del ricorso agli antidepressivi. Il Piano di prevenzione è già stato varato, ma dovrebbero essere riesaminate molte situazioni. Servirebbe una sintesi più ampia, che riguardi anche le cause per cui si cade in depressione e si fa ricorso agli antidepressivi, come la perdita del lavoro per un padre di famiglia, il problema delle dipendenze, del gioco d'azzardo”. 
ANDREA LIBERATI (M5S): “Abbiamo a che fare con la vita e la morte, suicidi, psicofarmaci, ma ancora fatichiamo ad avere larga presenza in Aula, perché in questo momento non ci sono interessi superiori da tutelare, come prima con le banche”.
LUCA BARBERINI (assessore regionale alla Salute): “Da parte della Giunta posso assicurare che l'attenzione al deliberato e agli impegni che vengono assunti non viene mai meno, ma se ne tiene conto nelle attività amministrative che si portano avanti. É però necessaria una analisi di contesto dei servizi sanitari regionali: sappiamo tutti che la spesa per i servizi sanitari è drasticamente calata dall'8 per cento del Pil a un 6,7 se andrà bene. Spendiamo il 20 per cento in meno. Altro dato su cui riflettere: il servizio sanitario è stato pensato negli anni '70 e realizzato negli anni '80 e '90, dopo è stata fatta solo manutenzione. Oggi siamo di fronte a una equazione impossibile, perché c'è da soddisfare sempre maggiori bisogni, perché crescono l'età media, l'immigrazione e il disagio psicologico, e dovremmo dare soluzioni con un approccio diverso su un sistema sanitario che va ricostruito ex novo. I nostri conti sono in ordine, il servizio sanitario è buono, ma ci sono criticità e soluzioni da trovare. Ma le risposte di qualità che servono necessitano della revisione completa del nostro sistema sanitario. Troppo spesso nei nostri modelli abbiamo messo al centro dell'attenzione i bisogni della politica o degli operatori e poco dei veri destinatari, i nostri concittadini. La risoluzione di oggi tocca temi importanti e evidenzia criticità su cose rimaste inevase: sappiamo bene che dal 2015 la Giunta ha istituito un tavolo di coordinamento e monitoraggio in accordo con le Asl, è stato istituito un gruppo di lavoro per il loro inserimento nelle equipe multidisciplinari. Cosa non ha funzionato? La collaborazione fra pubblico e privato è stata piuttosto deludente, le sperimentazioni messe in campo non hanno dato frutti. Il progetto Psicup non è stato attivato. Dobbiamo innovare, siamo ancorati a un'ottica del passato con un sistema sanitario troppo ospedalicentrico, mentre ci sono anche assistenza territoriale e prevenzione, dove gli psicologi giocano un ruolo importante. Per quanto riguarda le attività di prevenzione e di promozione della salute, le aziende si stanno lentamente adeguando, cercando di coinvolgere gli psicologi nella rete dei promotori della salute. A marzo c'è stata una conferenza sul tema e sono scaturite proposte importanti che potranno essere inserite su nuovi modelli aziendali, comprendendo l'integrazione degli psicologi con gli altri professionisti”. PG/


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