Regione Umbria - Assemblea legislativa


ECONOMIA: “LA SVENDITA DELL’ITALIA CONTINUA. LA ESKIGEL, GRUPPO PAI/NESTLE’, GUADAGNA MILIONI, MA ORA PRETENDE PURE CHE IL COSTO DEI DIPENDENTI, SOTTOPAGATI, PESI SULLO STATO” - NOTA DI LIBERATI (M5S)

In sintesi

Il capogruppo regionale del M5S, Andrea Liberati, punta il dito contro la Eskigel, società del gruppo multinazionale Pai/Nestlè, che sarebbe in procinto di ricorrere all'utilizzo degli ammortizzatori sociali: “la Cig per i lavoratori fissi – spiega Liberati -; la famigerata Naspi per quelli stagionali che ne avessero eventualmente diritto. Per gli indeterminati-esternalizzati Ranstad si ricorrerà a un fondo di tesoreria da 750 lordi”. Liberati denuncia “l'ulteriore regressione dei diritti dei lavoratori” e accusa la Giunta regionale di “non tutelare a sufficienza i cittadini”.

(Acs) Perugia, 29 luglio 2016 - “A brevissimo la Eskigel ricorrerà agli ammortizzatori sociali: la Cig per i lavoratori fissi; la famigerata Naspi per quelli stagionali che ne avessero eventualmente diritto. Per gli indeterminati-esternalizzati Ranstad si ricorrerà a un fondo di tesoreria da 750 lordi. Mi chiedo se sia tutto normale o se siamo dinanzi al rischio di una truffa allo Stato”: l'interrogativo è sollevato dal capogruppo del Movimento 5 stelle dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, Andrea Liberati, che accusa la Giunta regionale di “non tutelare a sufficienza i cittadini sui quali – secondo Liberati – ricadranno i costi per il personale dell'azienda”.

“Era una domenica di gennaio – ricorda Liberati - quando i portavoce umbri del M5S si incatenarono davanti all'azienda Eskigel per denunciare il comportamento antiumano della multinazionale ora franco-svizzera Pai/Nestlè. Eskigel è di fatto il simbolo del nuovo caporalato legalizzato, con il giochino dell'esternalizzazione a cooperative che assumono stagionalmente a 2/3 euro l'ora dipendenti che, in precedenza, percepivano un salario assai maggiore. Denunciammo altresì l'indifferenza della politica, che alimenta la speculazione forsennata delle multinazionali sulla pelle dei lavoratori: si pensi a quel che, con Nestlé, è già accaduto per la Perugina, depauperata di uomini, mezzi e prodotti”.

“Allo stesso modo – prosegue - denunciamo oggi l'ulteriore regressione dei diritti dei lavoratori, mentre la medesima multinazionale non sembra avere limiti, con un contegno indecente, ma accettato con estrema benevolenza da chi dovrebbe tutelare i propri cittadini e i propri territori. Frattanto Eskigel, nell'indifferenza generale, persevera e perfino peggiora le sue condotte. Si assumono nuove persone ancor prima che si sia formalizzato il contratto; a volte, alle lavoratrici non si consentono nemmeno le pause di legge. Perché il sindacato non avvia una sacrosanta vertenza? Perché l’azienda intende far pesare su tutti noi il costo di ammortizzatori sociali non dovuti, viste le floride condizioni dell’impresa medesima? Ricordiamo che, con le gestioni passate, nessuno vi ha mai fatto ricorso. E’ indecente la pretesa di far pagare i dipendenti allo Stato: non c’è alcuna moralità in tutto questo. E’ solo un abuso del diritto da parte dell’ennesima multinazionale senza regole”.

“E' pur vero – conclude Liberati - che i vertici di questa Regione sono strettamente asserviti alle multinazionali e legati a coop che hanno imbrigliato l'economia dell’Umbria, ma è possibile che lor signori non sentano mai l'esigenza etica di tutelare chi, per poche centinaia di euro, è condannato a sopravvivere, restando sempre indietro?”. RED/pg


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