Regione Umbria - Assemblea legislativa


SANITÀ: “EVITARE DI SPINGERE I CITTADINI A RIVOLGERSI AL PRIVATO ANZICHÉ ALLE STRUTTURE PUBBLICHE. APRIRE UN CONFRONTO CON I MEDICI” - DE VINCENZI E RICCI (RP) INCONTRANO INTERSINDACALE MEDICA

In sintesi

“Questa Regione sta facendo scivolare il sistema sanitario pubblico verso il privato. Le istituzioni si interessano della divisione dei ruoli piuttosto che affrontare i problemi della sanità”. Questa una delle segnalazioni dei medici dell'Intersindacale umbra ai consiglieri regionali Sergio De Vincenzi e Claudio Ricci (gruppo Ricci presidente) in un'audizione che, di fatto, “avvia un tavolo di confronto – hanno detto i due consiglieri – per contribuire alla risoluzione delle problematiche che affliggono il sistema sanitario regionale e rendere il servizio più efficiente per i cittadini”.

(Acs) Perugia, 7 maggio 2016 – “Sembra che la politica stia facendo di tutto per spingere i cittadini a rivolgersi al privato anziché ai medici che operano nelle strutture pubbliche. Non ci sono risposte per quegli anziani che devono attendere mesi per fare un esame e noi siamo quelli che devono metterci la faccia. Non abbiamo più l'assessore alla sanità, i direttori sono più o meno gli stessi di cinque anni fa, persone forgiate per occupare determinate sedie. Le istituzioni, invece di sostenerci, ricorrono contro di noi se chiediamo quello che ci spetta e che le altre Regioni già riconoscono ai propri medici: le indennità di esclusività, che spettano a chi sceglie di lavorare solo per il pubblico. Anche questo è un segnale che si vuole che i cittadini vadano verso il privato”: invitati in audizione dai consiglieri regionali di opposizione Sergio De Vincenzi e Claudio Ricci (gruppo Ricci presidente), i medici dell'intersindacale umbra (Anaao Assomed - Aaroi-Emac – Cimo – Asmd – Cisl Medici -FASSID - Fesmed – Fp Cgil Medici – Fvm – Uil Fpl Medici) hanno dapprima ringraziato i consiglieri di centrodestra per l'invito a illustrare le problematiche di categoria, augurandosi che anche la maggioranza faccia lo stesso, poi hanno sciorinato le preoccupazioni che ogni categoria rappresentata esprime sul futuro della professione.

“Abbiamo avviato un tavolo di confronto permanente con l’Intersindacale medica dell’Umbria – ha spiegato De Vincenzi - per approfondire ulteriormente, ad un anno dall’inizio di legislatura, la conoscenza delle problematiche connesse ai servizi erogati ai cittadini e all’organizzazione del sistema sanitario regionale nel suo complesso: finanziamento dei dipartimenti di prevenzione, razionalizzazione dei sistemi informatizzati, razionalizzazione delle risorse e dell’organizzazione, organici e precariato, liste d’attesa, aumento del ricorso dell’assistenza privata, necessità della pediatria e delle sue nuove problematiche. Vorremmo offrire il massimo contribuito possibile da parte del centrodestra e delle liste civiche alla risoluzione delle problematiche che affliggono il sistema sanitario regionale e rendere il servizio più efficiente per i cittadini e, al tempo stesso, garantire adeguate condizioni di lavoro e di efficienza a tutto il personale dipendente”. Ricci ha chiesto ai medici di stilare un documento di sintesi che elenchi le varie problematiche “da affrontare una per volta – ha detto – per arrivare al risultato di produrre proposte legislative da condividere nell'Assemblea legislativa, trovando punti d'incontro tra le varie componenti, perché la salute pubblica è superiore agli interessi di parte”.

GLI INTERVENTI DEI MEDICI

MARCO COCCETTA (CIMO): “Sono anni che rappresentiamo le problematiche della sanità umbra ma nulla cambia. Abbiamo ripetuto più volte le stesse cose ma non solo le questioni non sono state risolte ma nemmeno affrontate. Oggi siamo qui per esprimere preoccupazione come operatori ma anche come cittadini: i segnali che in Umbria spingono la sanità verso il privato sono numerosi. Il mancato riconoscimento delle indennità di esclusività non riguarda solo la rivendicazione di un ruolo, è un elemento sostanziale che dimostra la sensibilità delle istituzioni nei confronti degli operatori sanitari. Se non c'è spingi il cittadino verso il privato. E il ticket del 29 per cento sull'attività libero professionale mette in contrapposizione il ruolo del pubblico nei confronti del privato. La sanità umbra sta precipitando, avevamo dati positivi che stiamo perdendo, il governo regionale è da un anno in stallo: prima mancava l'assessore, poi il problema delle nomine. Le istituzioni si interessano della divisione dei ruoli piuttosto che affrontare i problemi della sanità. Dovremmo ridistribuire i servizi, liberare risorse imprigionate in doppioni di servizi che in un territorio piccolo creano confusione e intasamento. Sulla distribuzione della rete ospedaliera non c'è stato mai un vero coinvolgimento degli operatori della sanità e le scelte fatte qualche problema lo stanno creando”.

GIOVANNI LO VAGLIO (FVM-coordinatore intersindacale medica): “Stiamo attendendo segnali affinché inizi un modo diverso di confrontarsi. Noi medici non siamo una controparte ma siamo parte del sistema sanitario e se non veniamo ascoltati non si va lontano. Personalmente mi occupo di prevenzione e vi invito a vedere i budget aziendali: a noi tocca l'1,7 per cento del totale, rispetto al 5 che dovrebbe essere distribuito. Ma se c'è un contesto che necessita di attenzione, questo è proprio quello della prevenzione, perché la sicurezza alimentare è fondamentale per la salute e il mancato finanziamento rende molto difficili i controlli della filiera agroalimentare”.

VALERIO SGRELLI (MMG-medici di famiglia): “Siamo in una situazione di stallo in attesa del rinnovo contrattuale a livello nazionale e intanto i cittadini lamentano disagi. Ci sono difficoltà per realizzare il polo unico, per ottimizzare la collaborazione tra medici di medicina generale, pediatri e altri. Si è in attesa di una ristrutturazione ma manca un interlocutore a livello regionale”.

BASILIO PASSAMONTI (ANAAO): “Il deficit dei sistemi informativi è enorme, non c'è dialogo fra le varie specialistiche. Il medico di medicina generale deve fare voli pindarici. L'istituzione deve riprendere in mano la riorganizzazione della rete ospedaliera”.

GIUSEPPE FIORENZANO (ANAAO): “Solo i professionisti della sanità possono dare un valido contributo per risolvere problemi come quelli delle liste di attesa e dare un aiuto per gli esami diagnostici”.

ALVARO CHIANELLA (AAROI-EMAC): “Un maggiore confronto con le istituzioni aiuterebbe a risolvere i problemi. Se qualcuno ci ascoltasse potremmo dare un contributo fattivo. Segnalo il caso dei punti nascita: Assisi è stato chiuso, ma Pantalla e Branca si sono salvati andando insieme a Perugia e superando così la soglia dei 500 nuovi nati”.

CLAUDIO FIORONI (FASSID): “Il Piano della Regione per superare il problema delle liste di attesa prevede contratti a progetto: e noi chi siamo, i nemici della politica? Noi radiologi veniamo considerati come semplici lettori di lastre. Va sempre peggio”.

MAURIZIO SILVESTRI (direzione nazionale FESMED) “Sono ginecologo a Spoleto e non ripeto la problematica già sollevata dei punti nascita. Non abbiamo più l'assessore, i direttori sono più o meno gli stessi di cinque anni fa, persone forgiate per occupare determinate sedie. Questa regione sta facendo scivolare il sistema sanitario pubblico verso il privato”.

MAURO PATITI (CGIL): “Ci sono diversità di erogazione dei servizi che non sono più accettabili e siamo contro il precariato con contratti che non siano a tempo indeterminato. Vorremmo partecipare alle discussioni che su questi temi si fanno”.

ANTONELLA SANTUCCI (FIMP-pediatra) - “Sta arrivando un megapoliambulatorio pediatrico con 17 studi e specialisti da tutta Italia, tutto privato. La pediatria umbra è squalificata sempre di più. Al momento non c'è nemmeno un direttore di clinica e non si sa quando verrà. Manca una specialistica dedicata ai bambini, la Regione deve aumentare l'offerta per servizi legati a disturbi psicologici. I bambini dislessici sono lasciati soli con i loro disagi. Con i genitori assenti perché devono lavorare e patologie che stanno esplodendo, abbiamo servizi poco accoglienti, poco personale, ci vogliono sei mesi per una visita di inquadramento psicologico”.

TULLIO OSTILIO MOSCHINI (CISL MEDICI): “Non avendo linee guida sulla sanità, il primo dirigente che arriva condiziona la programmazione e le attività. Con i tagli del Governo e senza programmazione e obiettivi si vuole togliere l'idea di sanità pubblica e spingere l'utenza verso il privato. Si sta scientificamente non valorizzando le professionalità per consentire di andare verso il privato. Sembra che in Umbria nessuno conosca la legge Bindi, che prevede il lavoro in ospedale in competizione con il privato per rendere profitto all'azienda. L'ospedale di Bologna ha ricomprato un chirurgo di fama strappandolo a Milano come se fosse un pezzo pregiato del calciomercato”. PG/


Source URL: http://consiglio.regione.umbria.it/informazione/notizie/comunicati/sanita-evitare-di-spingere-i-cittadini-rivolgersi-al-privato

List of links present in page