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FOLIGNO: “QUALE FUTURO PER FILS” – NOTA DI CARBONARI (M5S) SULLA PARTECIPATA DEL COMUNE

In sintesi

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Carbonari, fa un'analisi sul futuro della 'Foligno Impresa Lavoro Sviluppo', società partecipata del Comune di Foligno. Per Carbonari, “alla luce della relazione previsionale, bisogna avere il coraggio di ammettere che Fils è economicamente e finanziariamente insostenibile: serve in primo luogo eliminare le cattive pratiche gestionali che hanno portato al dissesto e solo dopo si potranno cercare delle soluzioni”.

 

(Acs) Perugia, 5 maggio 2016 – “Bisogna avere il coraggio di ammettere che, al momento, Fils è economicamente e finanziariamente insostenibile. Infatti, a causa di una pluriennale gestione fallimentare, attestata dai bilanci e denunciata dagli stessi amministratori attuali, si trova in una situazione disperata, che, certamente, non è stata migliorata dall’attuale governance, impegnata quasi interamente a scaricare le colpe sulle precedenti amministrazioni”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Carbonari, parlando della 'Foligno Impresa Lavoro Sviluppo' (Fisl), la partecipata del Comune di Foligno che si occupa di servizi di manutenzione e gestione di risorse pubbliche.

 

“Bisogna in primo luogo – spiega Carbonari - eliminare le cattive pratiche gestionali che hanno portato al dissesto di Fils e solo allora si potranno cercare delle soluzioni, affinché Foligno non perda questa importante risorsa economico-produttiva, la quale però deve iniziare ad essere gestita nel vero interesse dei cittadini. Il Movimento 5 Stelle è pronto a fornire il proprio contributo con realismo, serietà e spirito costruttivo, senza voler strumentalizzare questa vicenda a fini politici. Ma è necessario che questo atteggiamento sia veramente condiviso anche dall’Amministrazione comunale, alla quale si chiede pari serietà e trasparenza, nell’interesse di Foligno e dei suoi cittadini”.

 

“Al 31 dicembre 2014 - continua Carbonari - il debito totale di Fils era pari a 4milioni.639mila 861 euro, di cui 3milioni 366mila 428 euro esigibili entro l’esercizio successivo. Le immobilizzazioni e le disponibilità liquide sommate sono inferiori: 4milioni 235mila 540 euro. I crediti, pari a 773mila euro sono in forte calo. Ho calcolato l’indice di Altman (che quantifica le probabilità di fallimento di un’impresa) ottenendo per il 2012, 2013 e 2014 sempre valori considerati di 'non equilibrio finanziario', in costante peggioramento. Il capitale sociale si è inesorabilmente e rapidamente prosciugato, tanto da costringere Fisl a trasformarsi da 'società per azioni' a 'società a responsabilità limitata', quando è sceso al di sotto del limite di capitale imposto dalla legge: cento mila euro. Né ci è dato conoscere l’attuale stato di salute di Fisl dal momento che al 30 aprile sul sito della partecipata non v’è ancora traccia del bilancio 2015. Un elemento che la dice lunga su come la cosa pubblica viene gestita e su come la trasparenza è solo una parola di cui l’amministrazione comunale si riempie la bocca, senza però trasformarla in fatti”.

 

Per Carbonari “leggendo poi la 'Relazione previsionale aziendale di Fils per gli anni 2016-2018', peraltro elaborata con dati aggiornati al 2014, ci si rende conto che, sebbene da un lato si deve prendere atto delle tante e gravissime criticità, ci si ostina a non voler andare ad affrontare i problemi alla radice, limitandosi a fare previsioni rosee ed irrealistiche, pretendendo di ottenere altre risorse pubbliche e illudendosi di risolvere tutto con una 'riorganizzazione dell'assetto delle responsabilità e funzioni'. Invece i problemi sono ben altri. In tutto questo disastro, infatti, Fils viene indirettamente foraggiata con l’assegnazione di lavori talvolta inutili, sicuramente in regime di 'non economia', senza tenere minimamente conto della qualità dei servizi erogati”.

 

“Impiegare nuove risorse pubbliche, come la relazione propone, in una imprese così organizzata – prosegue Carbonari - sarebbe come voler riempire d’acqua uno scolapasta. Ci chiediamo che senso abbia impiegare altre risorse pubbliche per prolungare l’agonia di una società oggettivamente mal gestita da amministratori che sono generalmente scelti dalla politica con mere logiche spartitorie e partitocratiche, piuttosto che in base alla capacità e competenze. Stante l’impossibilità di conoscere lo stato economico-finanziario di Fils al 2015 è per noi oggettivamente impossibile valutare qualunque soluzione o anche avanzare una qualsiasi proposta costruttiva. Dalla lettura della relazione previsionale sembra comunque prospettarsi solo l’alternativa tra ricapitalizzazione, pagata con risorse pubbliche del Comune di Foligno, o liquidazione, probabilmente con enormi perdite. Come al solito, sarebbero i più deboli e i non responsabili a dover pagare: i lavoratori di Fils e i cittadini folignati, che con le tasse pagano tutto questo disastro”.

 

“Da cittadina folignate – conclude l'esponente pentastellata - ritengo urgentissimo che l’Amministrazione comunale scopra le carte, comunicando la reale e attuale situazione economico-finanziaria di Fils, chiarendo poi, di concerto con gli amministratori della stessa, cosa intenda fare per affrontare questa gravissima crisi aziendale. Tutto nella massima trasparenza, comunicando le diverse alternative (liquidazione o ricapitalizzazione) senza nascondere ai cittadini le conseguenze a ciascuna di esse associate”. RED/dmb

 


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