LAVORI D'AULA (2): MANOVRA DI BILANCIO 2016 - GLI INTERVENTI DEL POMERIGGIO
(Acs) Perugia, 5 aprile 2016 – Prosegue, a Palazzo Cesaroni, la discussione della manovra di bilancio della Regione Umbria (http://goo.gl/ofPtVx). Dopo le tre relazioni si sono succeduti gli interventi dei consiglieri regionali, conclusi dalla presidente della Giunta, Catiuscia Marini [seguirà relativo lancio Acs]. I lavori sono stati ora sospesi per valutare gli ultimi emendamenti presentati.
GLI INTERVENTI DEL POMERIGGIO
CLAUDIO RICCI (Ricci presidente): “ABBATTERE GLI SPRECHI E LE INEFFICIENZE PER LIBERARE RISORSE DA DESTINARE ALLO SVILUPPO ECONOMICO, AL SOCIALE E ALLA RIDUZIONE DELLE TASSE - Il quadro italiano è particolarmente complesso: il Pil, previsto per il 2016 al +1,6 per cento, nuove stime lo attestano ad un +0,1/1 per cento. E questo produce chiaramente effetti negativi anche nel quadro finanziario collegato alle singole regioni. Alla fragilità del sistema italiano si lega ovviamente quello umbro. La Banca d'Italia calcola per i redditi delle famiglie umbre una diminuzione maggiore rispetto alla media nazionale. Nel frattempo lo Stato continua a tagliare fondi destinati a Regioni e soprattutto ai Comuni. Il costo della riforma che ha interessato le Province, sarà per la Regione tra i 12 ed i 15 milioni di euro. Per quanto attiene alle tasse applicate alle famiglie, legate soprattutto alle addizionali locali, tra il 2013 e 2015 sono aumentate del 17 per cento. Se il Governo decide di attivare politiche di sviluppo, sociali o infrastrutturali dovrebbe farlo attraverso la riduzione delle proprie spese e non andando a colpire quelle risorse destinate a Comuni o Regioni. La Regione Umbria sarà chiamata ad attivare un piano per la riduzione delle spese legate ad inefficienze e sprechi per creare risorse aggiuntive per lo sviluppo, per il sociale, ma anche per la diminuzione delle tasse locali o per l'estinzione anticipata dei debiti. Operazione che consentirebbe un maggiore flessibilità del bilancio. Importante accelerare su semplificazione e informatizzazione. La mancata semplificazione provoca in generale un +4 per cento di costi alle imprese rispetto al loro fatturato. Nel bilancio continuano ad esserci troppi elementi di rigidità, quando sarebbe importantissima una maggiore flessibilità con più risorse libere. Dal 2012 al 2014 le risorse libere sono diminuite di circa 100 milioni di euro, una linea che sembrerebbe delinearsi anche nel biennio successivo. Da registrare la crescita del debito pubblico: dal 2016 al 2017 da 57 a 71 milioni di euro. In crescita anche la spesa per il personale, da 56,4 del 2015 al 63,5 milioni di euro nel 2016, anche se questo deriva soprattutto dai costi per il personale trasferito dalle Province. C'è un parametro su cui riflettere attentamente, riguarda le posizioni organizzative. Risorse importanti sono legate ai fondi strutturali comunitari (1,47 miliardi nel 2014/2020) e la Regione, nel bilancio, mette in sicurezza queste risorse attraverso la previsione dei cofinanziamenti necessari. Questo, sostanzialmente, mette in luce il futuro ed i compiti delle future macro Regioni che diventeranno agenzie intermedie per lo sviluppo del territorio tra Unione Europea e Stati membri. L'Organismo interno di valutazione dovrà controllare l'attività dei dirigenti definendo i parametri per le indennità degli stessi. Dovrà essere anche una opportunità per la valutazione degli obiettivi del sistema sanitario regionale che determina un ampio quantitativo di risorse rispetto al bilancio complessivo. Per quanto attiene ai Livelli essenziali di assistenza si dovrà perseguire l'obiettivo minimo di passare dal 10° al 7° posto. Necessario raggiungere il 100 per cento dell'efficienza della centrale unica per gli acquisti e diminuire del 50 per cento i tempi di attesa. Puntare sul registro sanitario elettronico e su una maggiore integrazione tra le due aziende sanitarie e le due aziende ospedaliere. Altro obiettivo prioritario è intervenire sugli organismi strumentali. Va determinato un Piano operativo di marketing con azioni ed obiettivi chiari e concreti. Auspico che le Società partecipate siano oggetto di interventi volti al miglioramento del loro funzionamento e dell'efficacia delle azioni messe in campo. Una raccomandazione: capire chi acquista i titoli emessi nel mercato. Bene la conferma del fondo sui trasporti e la previsione di 5 milioni di euro per lo sviluppo della Ferrovia centrale umbra nel rapporto con Rfi. In merito all'aeroporto 'San Francesco d'Assisi', negli ultimi dieci anni l'Umbria, grazie alle istituzioni regionali, ha raggiunto importanti risultati. Un nuovo terminal, le strutture di terra e nuove infrastrutture stradali. Un impegno complessivo tra Regione, Enac e Governo di circa 50 milioni di euro di investimenti. Ora l'auspicio è che vengano previste risorse aggiuntive per determinare la riattivazione di alcune linee aeree. La Sase va aperta al contributo dei privati, prevedendo non solo un grande tour operator o compagnie aeree, ma un azionariato diffuso. Nel quadro delle risorse va evidenziato un segnale importante: il sostegno all'inclusione attiva. Nel riparto nazionale l'Umbria potrà usufruire di 19 milioni di euro, risorse destinate a famiglie in difficoltà. Risorse comunque da ampliare per le oltre 30mila famiglie umbre in difficoltà. Positiva l'aggiunta di 12 milioni di euro da parte della Regione che andranno ad implementare il sostegno sociale. Auspico che vengano ben utilizzate le risorse destinate al Giubileo della Misericordia e che vengano indirizzate alla cultura e agli eventi attraverso progetti che allarghino il prodotto: le camere vanno 'vendute' insieme ad altri servizi e ad ingressi per eventi culturali e musei. Serve una commercializzazione maggiore e più ampia del prodotto. I freschi dati sul turismo indicano che il 65 per cento viene 'venduto' attraverso sistemi telematici, quindi bisogna puntare sempre di più sulla commercializzazione online. Auspichiamo anche maggiori risorse per la sicurezza, magari attraverso una rimodulazione della legislazione esistente. In ultimo: abbattere il più possibile le barriere architettoniche di edifici esistenti a livello comunale; sostenere maggiormente l'acquisto per la prima casa”.
EROS BREGA (PD): “NOSTRI EMENDAMENTI IN FAVORE DEI CETI PIÙ DEBOLI PIUTTOSTO CHE SULLE POLITICHE INDUSTRIALI. GLI ENTI STRUMENTALI ACCETTINO L'INDIRIZZO CHE DARÀ QUESTA ASSEMBLEA - Prima di tutto vorrei stigmatizzare il metodo usato da alcuni apicali di partito di scrivere lettere ai consiglieri regionali: qui c'è un confronto costruttivo sugli emendamenti dove ognuno esercita il proprio ruolo ed è questo il solo luogo dove le cose vanno discusse. In merito al Bilancio, va detto che le risorse sono sempre di meno e le scelte da fare sempre più importanti. Abbiamo presentato alcuni emendamenti in favore dei ceti più deboli, prioritari rispetto ai fondi per politiche industriali o manageriali. Gli enti strumentali devono accettare l'indirizzo che darà questa Assemblea in materia di aiuti a famiglie, oratori, disabili e anche ordini del giorno con cui chiediamo alla Giunta che per rinnovare la Sase ci sia la possibilità di non rinominare nessuno di quelli già nominati negli ultimi cinque anni. Chiediamo il rinnovamento che da più parti viene invocato. Un altro emendamento presentato prevede risorse aggiuntive provenienti dal rialzo dei canoni di concessione per l'idroelettrico, che permetteranno di favorire le amministrazioni comunali interessate che avranno dunque più fondi per investire su viabilità, turismo e ambiente. Fondamentali per i comuni dell'area ternana, alle prese con problemi da risolvere proprio in materia ambientale. Ricordo anche che per la Legge sulle politiche giovanili non erano presenti finanziamenti, che adesso ci sono. Ognuno è qui per dare un contributo, valuteremo anche gli altri emendamenti nella massima libertà”.
MARCO SQUARTA (FDI): “VOTO CONTRARIO. CON I DERIVATI EMORRAGIA DI RISORSE SENZA DELIBERE DELL'ASSEMBLEA. SVILUPPUMBRIA E GEPAFIN NON SIANO PICCOLI CENTRI DI POTERE - Da circa otto mesi questo Consiglio è paralizzato da liti interne al Pd, con dissapori sulle nomine e sul bilancio dove ancora una volta alcuni consiglieri di maggioranza, a parole, sono stati fortemente critici sull'operato dell'Esecutivo. É stato perso tanto tempo per poi trovare un accordo con il ritiro di parte degli emendamenti e con aggiustamenti trovati nella pausa pranzo. Ma se è così, si torni alle elezioni e non si perda altro tempo. Sul bilancio, voteremo contro perché non raggiunge gli obiettivi prefissati inizialmente: volevamo più riduzione della spesa e meno burocrazia, ma ci sono ancora tanti punti critici. Cominciamo dai derivati: fra il 2008 e il 2009 la Regione fece ricorso a strumenti finanziari consistenti in operazioni di swap di copertura dal rischio di tasso dei prestiti sottostanti. La Corte dei Conti stigmatizzò, con propria delibera, che le operazioni erano state concluse senza la preventiva deliberazione del Consiglio regionale, il quale, in quanto organo di indirizzo e di controllo amministrativo, è il soggetto al quale è riservata la potestà di decidere in merito, anche e soprattutto in considerazione dei vincoli all’utilizzo delle risorse future dell’Ente, e quindi della collettività, che la sottoscrizione del contratto comporta. Di fatto i contratti di swap stipulati dalla Giunta regionale hanno prodotto una emorragia costante di risorse, ottenendo l’effetto contrario rispetto a quello di tutelarsi dal rischio di tasso, e infatti negli ultimi 5 anni le operazioni finanziarie poste in essere hanno determinato perdite pari a 7,5 milioni di euro. Ebbene oggi, finalmente, la Giunta trasmette per la prima volta lo schema dettagliato dei flussi in entrata e uscita per ogni singolo swap ed il valore del mark to market e così scopriamo che lo swap in essere con Merril Lynch comporterebbe un mark to market negativo con una perdita di 30 milioni di euro, mentre quello con Nomura un mark to market positivo con un entrata di 39 milioni di euro, e scopriamo che se oggi la Regione procedesse alla risoluzione anticipata di tutti gli swap in essere avrebbe comunque un guadagno pari a 13,7 milioni di euro, che compenserebbe in parte le perdite di flussi registrate negli ultimi 5 anni. Ma la verità è che queste operazioni sono estremamente complesse e che procedere a ristrutturazioni delle stesse potrebbe comportare perdite ulteriori se la revisione degli swap in essere non fosse condotta con la massima accortezza e accuratezza. Viste le perdite costanti registrate negli anni, riteniamo necessario che l’Assemblea Legislativa venga messa nelle condizioni di vigilare su eventuali operazioni di revisione degli swap e gli atti relativi alla ristrutturazione o estinzione degli swap in essere debbano essere trasmessi alla competente commissione consiliare per l’acquisizione del relativo parere. Questo il senso dell’emendamento che proponiamo all’articolato del bilancio di previsione. Sulle partecipate, ben quaranta pagine del giudizio di parificazione 2015 della Corte dei Conti sono state dedicate a controllate e collegate della regione. Evidenziati 'dubbi sull'effettivo funzionamento dei sistemi di governance e di monitoraggio messi in atto dalla Regione anche in termini di efficacia degli interventi finanziati. In particolare, si ribadisce la necessità di un immediato intervento, anche in considerazione dell'entità delle risorse erogate dalla Regione, che nell'esercizio 2013 sono state pari a complessivi 59 milioni euro, in aumento rispetto 2012 circa 48 milioni di euro. Nonostante la Regione nelle controdeduzioni alla Corte abbia citato su tutte la riduzione delle risorse erogate nel 2014 (27.702.902 euro), riteniamo che le stesse siano comunque di entità tale da richiedere concreti interventi da parte dell'amministrazione, al fine di reindirizzare parte consistente di tali trasferimenti verso interventi più incisivi per il welfare e per il sostegno alle famiglie e alla maternità. Non vorremmo che la ridefinizione dei ruoli di Sviluppumbria e Gepafin, così come delineata nel DEFR, anziché determinare una razionalizzazione delle risorse determinasse una ulteriore emorragia di risorse pubbliche e il crearsi di 'piccoli', si fa per dire, centri di potere che sottendono tutt’altre finalità. Riteniamo che il rinnovato ruolo di Sviluppumbria necessiti di un rinnovato sistema di controlli sulla efficacia delle azioni poste in essere della Società, soprattutto alla luce del fatto che, oltre alle consuete consistenti risorse regionali che gestisce e che si aggirano fra i 6 e i 7 milioni di euro l’anno, Sviluppumbria si troverà a gestire direttamente, come organismo intermedio, ulteriori 7,5 milioni di euro l’anno di risorse comunitarie a valere sul POR-FESR 2014-2020. Passando a Gepafin, nel Defr leggiamo che 'nel corso del 2016 dovrebbe realizzarsi la trasformazione in intermediario finanziario vigilato da Banca d'Italia. A Gepafin competerà il ruolo di attivazione di strumenti innovativi, di risorse finanziarie e di interconnessioni operative con gli attori del sistema, per accompagnare e rafforzare la struttura finanziaria della Pmi. Alla trasformazione di Gepafin dovrà seguire il riordino del sistema regionale dei Confidi.
Umbria TPL presenta una crisi di liquidità che ne mette a rischio la sopravvivenza, anche per la mancata applicazione della legge che ne prevedeva la trasformazione in Agenzia Unica per la Mobilità per ottenere consistenti risparmi Iva (circa 9 milioni di euro l’anno). Oggi Umbria tpl e mobilità non è nelle condizioni di rimborsare 13 dei 17 milioni di euro dell'anticipazione di cassa che la Regione ha dovuto concedere nel 2013 per evitarne il collasso. Abbiamo presentato un emendamento per riconoscere ad Agenzie, Enti e organismi strumentali della Regione la possibilità di contrarre aperture di credito o anticipazioni di cassa per un importo non eccedente il 25 per cento delle entrate accertate nell’anno precedente. Sulla mobilità alternativa: ad oggi i 2 milioni di euro promessi dalla Giunta regionale al Comune di Perugia a aprile 2015 per far fronte ai costi di gestione non sono ancora stati trasferiti e non risulta ci sia traccia nel previsionale degli altri 2 milioni relativi al 2016. Infine nemmeno un centesimo risulta stanziato per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
SILVANO ROMETTI (Ser): “I FATTI SONO PIÙ FORTI DELLE PAROLE, SOTTOVALUTATI PUNTI DI FORZA DEL BILANCIO – Va tenuta in considerazione la riduzione dei trasferimenti, che con questo trend diventerà insostenibile nei prossimi anni. La legge di stabilità impedisce l'utilizzo dell'avanzo e la capacità di spesa. Ciò nonostante il bilancio dell'Umbria è solido e negli ultimi anni la Regione non ha fatto anticipazioni di tassa, ha lasciato libera la potenzialità fiscale, tenuto al minimo le addizionali. Non si po' guardare a un bilancio aggiungendo sempre 'più uno', dato che le esigenze di spesa sono molteplici. La solidità del nostro bilancio non è un fatto scontato e deriva da una importante opera di riduzione della spesa. Positivo il programma per l''inclusione attiva, anche per attenuare l'effetto della Fornero con un patto generazionale. Per queste cose servono però risorse. Aggiungere obiettivi è semplice il problema è trovare le compatibilità economiche. Ho presentato tre emendamenti, due mirano a dare continuità al sistema dei trasporti in Umbria in attesa delle gare, l'altro riguarda gli incentivi (bollo gratuito per tre anni) per le automobili elettriche e ibride”.
CARLA CASCIARI (Pd): “BILANCIO DIFFICILE DA COSTRUIRE PER COORDINARE LE DIVERSE FILIERE DI FINANZIAMENTO – Per stilare questa manovra è stato necessario mettere a sistema diverse fonti di finanziamento. A questo si è aggiunta la necessità di ridurre la spesa di funzionamento, anche per assorbire il personale delle Province. La spesa non vincolata è molto ridotta, considerando anche l'esigenza di cofinanziare le risorse europee. Questo bilancio riesce a salvaguardare le risorse per il welfare, guardando ad una idea di sviluppo, con scelte importanti in fatto di turismo. Una manovra che ha un preciso progetto politico, anche grazie alla riconferma degli interventi per il welfare. L'Umbria è l'unica Regione a destinare una quota così alta al fondo sociale. Ho sentito molto parlare di famiglia, non dimentichiamo allora che questa Regione ha una legge del 2012, una misura sperimentale per il sostegno alle famiglie vulnerabili, che ha erogato circa 5mila aiuti concreti alle vittime delle nuove povertà, giovani, precari. Con i 9 milioni previsti per l'inclusione attiva la regione ha scelto di attivare servizi e progettualità territoriali pensate per ridurre le difficoltà delle famiglie con minori e con disabili. Non vanno dimenticati i 28milioni di euro per il diritto allo studio universitario e i fondi previsti per i cittadini rimasti vittime del crac di alcune banche. Ho presentato un emendamento per garantire l'invecchiamento attivo e uno suo commercio equo e il ruolo dei Cesvol”.
RAFFAELE NEVI (Forza Italia) “QUELLO CHE ABBIAMO DAVANTI È BILANCIO FOTOCOPIA, SENZA PROSPETTIVA DI FUTURO. USCIRE DA UNA SITUAZIONE PER DARE UN MAGGIORE SEGNALE DI ATTENZIONE ALL'ESTERNO, AI PROBLEMI VERI DELLA COMUNITÀ UMBRA. Siamo in attesa di capire la portata degli emendamenti presentati dal gruppo di consiglieri Pd. Speravamo che qualcun altro oltre a noi alzasse la testa e concordasse con noi che quello che abbiamo davanti è bilancio fotocopia, senza prospettiva di futuro. Non sappiamo ancora cosa sta accadendo per ciò che riguarda gli emendamenti depositati da alcuni consiglieri di maggioranza, e alcuni di essi li troviamo interessanti. Le nostre proposte sono tese a ridurre la spesa ma non solo, perché il criterio che seguiamo è soprattutto quello di spendere meglio. Questo è l'obiettivo che indichiamo all'Assemblea legislativa, la Giunta è sorda a queste istanze. Vorremmo cercare di migliorare questo atto pur partendo da un giudizio nettamente negativo. Come valutiamo negativamente anche la situazione politico-istituzionale: abbiamo un governo regionale azzoppato, dalle dimissioni di un assessore, e paralizzato perché la guerra interna PD rende precaria e instabile la situazione. Spero che oggi si possa voltare pagina e finalmente inizi questa X legislatura che di fatto non ha mai preso avvio, con questioni pesanti quali il sociale, la sanità, i rifiuti bloccati e rinviati, a causa dei problemi che ho esposto. Auspicio perciò che oggi si inizi a lavorare in maniera più produttiva. Anche se il peso dei provvedimenti del Governo, sui quali l'Esecutivo regionale continua ad abbassare la testa, deprimono qualsiasi azione positiva. Cercheremo quindi di andare avanti cercando di migliorare l'attività della Regione con una impronta più liberale, con più attenzione al privato, più libertà, meritocrazia , agevolando le imprese che vorrebbero investire in Umbria. Pensiamo che operare meglio a livello di politiche regionali sia possibile, dando una risposta di governo che pur nella carenza di risorse riesca ad assicurare livelli quantitativi e qualitativi dei servizi, senza operare tagli o aumentando le tasse, con uno schema che si sta ripetendo da anni. Per invertire una tendenza che vede l'Umbria morirci tra le mani, come i dati Istat su Pil, demografia e performance delle imprese purtroppo ci descrivono: problemi gravissimi che stanno determinando un'emorragia costante di umbri che se ne vanno altrove. Auspichiamo che la si faccia finita con le fibrillazioni personalistiche della maggioranza per cominciare a confrontarci sulle cose concrete. Rispetto agli emendamenti annunciati aspettiamo di vederne lo sviluppo. Speriamo poi che sia veramente l'ultima volta che il bilancio si approva in una settimana con una trasparenza e comprensibilità bassissima, per poter fare scelte migliori e più efficaci nell'interesse dell'Umbria. Quella cui assistiamo all'interno della maggioranza è una situazione kafkiana, abbiamo bisogno di uscirne fuori per dare un maggiore segnale di attenzione all'esterno, ai problemi veri della comunità umbra, perché ciò che è stato fatto finora ha poco a che fare con reali problemi”.
LUCA BARBERINI (PD): “BENE INVARIANZA FISCALE MA SERVONO INNOVAZIONE E RIFORME VERE - Positivo che i conti della Regione siano in equilibrio, mentre la metà delle Regioni a statuto ordinario hanno in corso dei piani di rientro per la spesa sanitaria. Bene anche il patto stipulato con i cittadini relativamente all'invarianza della pressione fiscale (visto che essa ha raggiunto livelli insostenibili per i cittadini), a vantaggio di imprese e cittadini colpite dalla crisi. Serve una riforma della pubblica amministrazione, seguendo l'esempio dei paesi del Nord Europa, dove essa funziona e giustifica così le tasse che vengono pagate. Necessario l'impegno per il migliore utilizzo dei fondi comunitari, che richiedono un cofinanziamento regionale: sono risorse importanti ma non risolutive, poco più di una goccia nell'oceano. Si dovrà avviare un processo riformatore che cambi i protagonisti di una stagione politica, per provare a mettere in campo nuovi soggetti, in grado di affrontare il profondo cambiamento della società, che ora è più vecchia, più povera e più sola. Il Pil è un indicatore da tenere d'occhio, e se cala del 10percento dobbiamo rifletterci. È vero che la disoccupazione cala, ma l'Aur ci ha spiegato che al 31 dicembre 2015 in Umbria c'erano 45mila disoccupati. Puntare sul welfare di comunità e su quello familiare. Dobbiamo portare avanti delle vere riforme, di cui parliamo da troppo tempo. Gli indicatori testimoniano una scarso orientamento all'innovazione del sistema produttivo umbro. L'Umbria deve superare vecchi schemi. Questo bilancio è una risposta positiva ma parziale: gli interventi sul sociale non sono ancora adeguati. Questa è la politica con la P maiuscola, quella che punta a sostenere il welfare, anche spostando verso questo settore fondi da spendere subito. Investire su disabilità, famiglie, oratori, doposcuola nei territori marginali è necessario. I ragazzi che lasciano l'Italia, e l'Umbria, hanno una laurea e un master e se ne vanno perché qui non hanno un futuro. Interverremo anche qui in sede di assestamento. Sullo sviluppo economico, Sviluppumbria ha esautorato il ruolo dell'assessore allo sviluppo economico: negli ultimi anni questa struttura è migliorata ma mantiene una stra opacità legata alle troppe attività. Questo strumento deve essere utilizzato per fare politica economica e non solo politica. La vera sfida riguarda le riforme, alcune ferme e appese: le comunità montane, le unioni dei Comuni, l'Agenzia per la forestazione. Andranno rivisti i Gal e gli Ambiti territoriali di caccia. Molte quindi le criticità a cui dobbiamo dare risposta anche facendo lavoro di squadra”. TB/PG/MP/AS/DMB