BILANCIO 2016: “ATTO STRUTTURATO IN TITOLI, MISSIONI E PROGRAMMI, SENZA ALCUNA INDICAZIONE DEI CAPITOLI DI SPESA”- DE VINCENZI (RP): “DIFFICILE FARE EMENDAMENTI, SOLO LA GIUNTA DECIDERÀ DOVE METTERE LE RISORSE”
Il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (gruppo Ricci presidente) rileva le difficoltà relative alla possibilità di fare emendamenti al Bilancio 2016 della Regione, un atto che “è strutturato solo in titoli, missioni e programmi senza contenere alcuna indicazione sui capitoli di spesa. Secondo De Vincenzi le aggregazioni utilizzate, “anche se rispettose della normativa di riferimento, sono troppo generiche per consentire ai consiglieri regionali di produrre emendamenti mirati e contribuire a migliorare il documento più importante dell'intera legislatura”.
(Acs) Perugia, 1 aprile 2016 – “Nei pochissimi giorni avuti a disposizione per esaminare il Bilancio 2016 della Regione Umbria, un tomo di 265 pagine inviato ai consiglieri regionali tre giorni prima dell'approvazione in Commissione, abbiamo preso atto che è quasi impossibile intervenire su un testo strutturato in titoli, missioni e programmi ma privo di indicazioni su qualsivoglia capitolo di spesa, in ossequio al decreto legislativo '118/2011': lo dice il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (gruppo Ricci presidente), secondo il quale “solo la Giunta regionale deciderà dove e come allocare le risorse, mentre i consiglieri sono chiamati soltanto a votare l'atto in Aula, producendo eventuali emendamenti”.
“Tuttavia – spiega De Vincenzi – 'missioni' e 'programmi' sono aggregati troppo generici per consentire ai consiglieri regionali di produrre emendamenti mirati e contribuire a migliorare il documento più importante dell'intera legislatura: ad esempio non viene specificato l'ammontare dei finanziamenti per i Livelli essenziali di assistenza (Lea), perché rientrano nella voce 'spese sanitarie', quindi non sappiamo se è vero che sono stati tagliati farmaci salva-vita per la fibrosi cistica. Oppure risulta impossibile conoscere a quanto ammontano le spese per gli anziani e per i minori, a chi vanno i 4milioni di euro per la disabilità. Insomma, al singolo consigliere regionale non è dato sapere se una certa somma destinata alla disabilità servirà per acquistare presìdi medici o per finanziare convegni. Oppure quali soggetti, fra quelli compresi nella cooperazione e nell'associazionismo, beneficeranno delle risorse regionali”.
“In queste condizioni – conclude De Vincenzi – pur riconoscendo che la Giunta regionale abbia rispettato la normativa di riferimento, le possibilità di intervento di un consigliere regionale sono precluse, a meno di tentare di indirizzare somme su aggregati che contengono un gran numero di destinazioni, sulle quali poi sarà la Giunta a orientare le risorse. Un altro passo indietro sul versante della tanto sbandierata trasparenza”. RED/pg