Regione Umbria - Assemblea legislativa


ELETTROCARBONIUM NARNI: “DOPO DUE MESI ANCORA NESSUNA RISPOSTA ALLE 10 DOMANDE DEL M5S” - LIBERATI (M5S) LE RILANCIA E PROPONE DI “ATTIVARE LA MAGISTRATURA”

In sintesi

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Cesaroni, Andrea Liberati, reitera “le 10 domande a istituzioni pubbliche e sindacati sulla drammatica storia della Elettrocarbonium”. Liberati sottolinea che un “supposto imprenditore si permette di lasciare ancora senza stipendio un centinaio di dipendenti, senza nemmeno pagare i fornitori” e auspica che “il nuovo procuratore capo di Terni accenda un faro su questa situazione”.



(Acs) Perugia, 12 marzo 2016 - “Un supposto imprenditore si permette di lasciare ancora senza stipendio un centinaio di dipendenti (quasi 50 già a casa da tempo, in realtà), senza nemmeno pagare i fornitori, a un passo dal crack a loro volta. Un privato cittadino verrebbe fermato per molto meno, in Umbria invece invitiamo tale soggetto, Morex, al ministero del (sotto) Sviluppo economico”. Lo denuncia il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Cesaroni, Andrea Liberati, intervenendo in merito alla Elettrocarbonium di Narni e chiedendosi se “esiste la Magistratura in questo Paese? Se esistono presidi di legalità dentro uno Stato composto da tre milioni e mezzo di pletorici funzionari oppure dobbiamo attendere la tragedia di turno per risvegliare dal torpore dirigenti pubblici ben remunerati proprio per lo svolgimento più ordinato delle attività umane? Il nuovo procuratore capo di Terni – auspica Liberati - accenda un faro su questa situazione”.

Annunciando la presentazione di una nuova interrogazione alla Giunta regionale sulla vicenda Eelettrocarbonium, Liberati rimarca “l’inerzia ultradecennale dell’amministrazione regionale, usa all’immobilismo di sempre, senza spunti, senza slanci, senza idee, senza sanzione pubblica, è un dato grave e incontrovertibile. Scivolando da una crisi all’altra, siamo inevitabilmente giunti nella stagione degli avventurieri, dei free rider, degli ‘imprenditori’ più improbabili, senza esperienza nel settore, ma in fondo utili a guadagnare un altro po’ di tempo, in un generale deserto di credibili orizzonti”.

Il consigliere regionale di opposizione ripropone dunque “all’attenzione di istituzioni pubbliche e sindacati, alla luce di quanto sta accadendo sul caso SGL/Morex a Narni, le 10 domande che il M5S, ascoltando lavoratori e cittadini narnesi, elaborò a inizio gennaio per avere maggiore chiarezza su una storia oggettivamente drammatica quale quella della, un tempo gloriosa, Elettrocarbonium”. Quesiti che riguardano il piano industriale, le garanzie economiche, le promesse di riassunzione del personale, i licenziamenti, le garanzie di Gepafin, il pagamento degli stipendi, il ruolo dell’assessore comunale e gli incentivi per la mobilità del personale. MP/

LE 10 DOMANDE DEL M5S:
1) Dov’è il piano industriale dell’acquirente Morex?
2) Quali garanzie economiche offrì all’epoca Morex? Fidejussioni? Capitale iniziale? Relazioni commerciali? E quali garanzie occupazionali?
3) Sono ancora valide le promesse di riassunzione del personale esposte allora, considerando che SGL Carbon ha richiesto recentemente a Morex la restituzione di immobili e impianti a causa “del mancato avveramento delle condizioni sospensive nei termini previsti dagli specifici contratti stipulati tra le parti private”? Chi e perché non avrebbe rispettato il contratto?
4) E’ vero che nelle settimane passate sono già stati licenziati tre giovani? (Jobs act? No, grazie!)
5) E’ vero che i commensali abituali di alcuni protagonisti avrebbero ottenuto un più facile rientro? E cosa accadrà invece al personale ancora rimasto fuori, specie se alieno a certi convivii?
6) E’ vero che Morex, già incentivato finanziariamente dalle istituzioni, avrebbe richiesto garanzie da Gepafin? Le ha ricevute? E quante risorse proprie avrebbe finora immesso Morex?
7) E’ vero e opportuno che l’assessore comunale di riferimento e competente per materia sia la stessa persona che, in passato, è stata in aspettativa da SGL?
8) E’ vero che, in questi mesi, gli stipendi sono stati a lungo impagati e/o liquidati in ritardo? Come mai il sindacato non ha levato parola in merito?

9) Considerando che, secondo il report della caratterizzazione prodotto dalla stessa SGL, reso noto nel marzo 2015 dal M5S:
a. un campione di acqua di falda (non legata all’acquedotto) registrava valori di trielina 12.800 volte superiori alla soglia massima prevista;
b. 18 campioni su 39 presentavano tenori eccedenti per il ferro anche fino a 30 volte sopra il tasso di allarme;
c. il manganese è risultato nove volte oltre il livello massimo ammesso, con superamenti anche per gli IPA; quale tempistica per la bonifica, considerando anche che una sapiente politica di riqualificazione ambientale potrebbe generare decine e decine di posti di lavoro, con l’impiego di ditte e maestranze in loco?

10) Secondo alcuni spifferi ministeriali, SGL aveva lanciato l’idea di incentivare la mobilità con cifre pari a ben cinque volte quelle poi mediamente erogate (circa 100mila euro contro circa 20mila), ma a condizione di liquidare l’intero personale, comunque agevolando in tal modo coloro che erano più vicini alla pensione, fatta salva la doverosa bonifica. Perché tali voci spuntano solo adesso?


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