QUESTION TIME (2): “RICONOSCERE AI MEDICI INDENNITÀ DI ESCLUSIVITÀ” - NEVI (FI) INTERROGA, ASSESSORE BARTOLINI RISPONDE “ATTENDIAMO ESITO CASSAZIONE, PRESTO AGGIORNAMENTO PUNTUALE SU PROCEDURA”
(Acs) Perugia, 10 marzo 2016 – Il consigliere regionale Raffaele Nevi (FI) ha presentato in Aula, durante la seduta di ieri di question time dell'Assemblea legislativa l'interrogazione a risposta immediata sulla “Intervenuta condanna dell'Azienda ospedaliera di Perugia, da parte del tribunale del capoluogo, al pagamento ai dirigenti medici degli arretrati dell'indennità di esclusività per il periodo dal 2010 al 2015”.
Nevi ha illustrato l'atto ispettivo spiegando che “il Tribunale di Perugia ha condannato l'Azienda ospedaliera di Perugia al pagamento delle indennità dei dirigenti medici, ingiustamente bloccati dal 2010 al 2015. Una risoluzione del centrodestra, approvata all'unanimità dall'Assemblea nella scorsa legislatura, impegnava la Giunta a pagare questa indennità perché era chiaro che essa era dovuta ed altre Regioni avevano già proceduto. A quel documento non è stato dato seguito ed ora la Regione ha subito questa condanna. Ora vorremmo sapere cosa intende fare la Giunta. Ci attendiamo il via libera al pagamento di queste spettanze, dovute ai medici”.
L'assessore Antonio Bartolini ha risposto rilevando che “la sentenza è stata appellata in Corte d'Appello. Bisogna bilanciare il problema della decisione con la definitività da parte della Cassazione, in modo da avere una copertura di fronte ad eventuali responsabilità erariali. Chiederò una relazione molto dettagliata da parte dei miei uffici, che leggerò con attenzione per relazionare poi, in modo puntuale, entro 15/20 giorni”.
Nevi si è detto non soddisfatto ed ha replicato evidenziando che “la Regione continua imperterrita a non voler pagare questa spettanza. Raccomanda all'assessore di approfondire seriamente questa questione, che appare ormai segnata e quindi non serve continuare a rinviare. Altre Regioni hanno già pagato e non vedo perché i nostri medici devono avere un trattamento diverso dagli altri. Essi sono gli assi portanti del nostro sistema sanitario e dobbiamo riconoscere lo straordinario lavoro che fanno ogni giorno, spesso con mezzi non adeguati al bisogno”. MP