Regione Umbria - Assemblea legislativa


CARCERI: “ASSICURARE PERCORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE O LAVORATIVA ANCHE AI RECLUSI ALL’INTERNO DELLE STRUTTURE DETENTIVE DELLA REGIONE” - INTERROGAZIONE DI CASCIARI (PD)

In sintesi

Il consigliere Carla Casciari (Partito democratico) annuncia la presentazione di una interrogazione alla Giunta regionale sull'avviso pubblico della Regione Umbria relativo agli interventi per inclusione sociale e lotta alla povertà finanziati dal Fondo sociale europeo. Per Casciari le azioni previste in favore dei detenuti dovrebbero comprendere anche coloro che sono reclusi in carcere e non solo chi sconta pene esterne o ai servizi sociali minorili.

(Acs) Perugia, 16 gennaio 2016 - “La Giunta regionale spieghi quali misure intende adottare per assicurare percorsi di formazione professionale o lavorativa all’interno delle carceri della regione, dato che nel nuovo bando per l’inclusione sociale del Fondo Sociale Europeo sono esclusi i detenuti ancora in regime di detenzione intramuraria”. Lo chiede il consigliere Carla Casciari (Partito democratico) annunciando la presentazione di un’interrogazione all’Esecutivo di Palazzo Donini e sottolineando che “nelle carceri umbre si sta gradualmente attuando un regime di 'carcere aperto' secondo modelli di sorveglianza dinamica, che richiedono ulteriori sforzi alla polizia penitenziaria, chiamata a riorganizzare il tempo dei detenuti e gli spazi di coesistenza”.

“Questo modello di gestione - continua Casciari - richiederebbe risorse aggiuntive, necessarie all’organizzazione di attività per i detenuti, avvalendosi anche del contributo di soggetti del terzo settore specializzati nella realizzazione di progetti che hanno il valore di esperienze formative o professionali. Ciò nonostante l'avviso pubblico 'Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione. Programma operativo della Regione Umbria Fondo sociale europeo, Programmazione 2014/2020 Asse 2' include tra i destinatari solo adulti sottoposti a provvedimenti dell'autorità giudiziaria in carico agli Uffici di esecuzione penale esterna e i giovani in carico all'ufficio di Servizio sociale minorile”.

Carla Casciari rimarca che “il fine della detenzione in carcere è l'espiazione della pena ma anche la riabilitazione del reo, per il quale è possibile immaginare un reinserimento nella comunità basato sull'acquisizione di competenze professionali allo scopo di limitare ulteriori e futuri costi sociali. La scelta della Giunta - conclude Casciari - non tiene conto dei risultati già raggiunti con le azioni messe in campo con la programmazione comunitaria 2007-2013 e rischia di disperdere il patrimonio di esperienze realizzate nelle carceri umbre, dove la situazione globale dei detenuti, stando ai dati forniti nella relazione del Garante dei detenuti e recentemente anche dai sindacati di polizia penitenziaria uditi in Terza commissione, è in sostanziale miglioramento”. RED/mp


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