Regione Umbria - Assemblea legislativa


LAVORI D'AULA (6): RINVIO AL 2 DICEMBRE PER L'ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA SU GESTIONE RIFIUTI - LA PRESIDENTE PORZI CHIUDE LA SEDUTA DOPO L'ESPOSIZIONE DI CARTELLI DI LEGA E M5S

In sintesi

Dopo una lunga discussione sulla richiesta di istituzione della Commissione d'inchiesta avente ad oggetto “Gestione integrata dei rifiuti, implicazioni e ricadute sul sistema rispetto all'interdittiva antimafia notificata dal Prefetto di Perugia a Gesenu spa ecoimpianti e Gest srl”, proposta dai consiglieri regionali di opposizione Marco Squarta (FdI), Andrea Liberati, Maria Grazia Carbonari (M5S), Emanuele Fiorini, Valerio Mancini (Lega Nord), Raffaele Nevi (FI), Claudio Ricci e Sergio De Vincenzi (Rp) , l'Assemblea legislativa dell'Umbria ha votato a maggioranza (sì PD, Umbria più uguale, Psi; no di FI, FDI, Ricci presidente, Lega Nord, M5S), il rinvio, proposto del consigliere Brega (PD), della votazione dell'atto.  Il rinvio è stato motivato sulla base di quanto previsto dall'articolo 60 del Regolamento interno (questione pregiudiziale e sospensiva) per una valutazione dei limiti di ammissibilità dei punti elencati nell'atto rispetto alla definizione della competenza regionale. Una valutazione richiesta formalmente in Aula agli uffici di Palazzo Cesaroni. Successivamente l'Aula, sempre a maggioranza, ha deciso l'assegnazione dell'atto all'ordine del giorno della seduta del 2 dicembre. I consiglieri della Lega Mancini e Fiorini e il capogruppo del Movimento 5 stelle Liberati hanno quindi esposto cartelli di protesta, un gesto che ha portato la presidente dell'Assemblea, Donatella Porzi, a chiudere la seduta.

(Acs) Perugia, 17 novembre 2015 – Dopo una lunga discussione sulla richiesta di istituzione della Commissione d'inchiesta avente ad oggetto “Gestione integrata dei rifiuti, implicazioni e ricadute sul sistema rispetto all'interdittiva antimafia notificata dal Prefetto di Perugia a Gesenu spa ecoimpianti e Gest srl”, proposta dai consiglieri regionali di opposizione Marco Squarta (FdI), Andrea Liberati, Maria Grazia Carbonari (M5S), Emanuele Fiorini, Valerio Mancini (Lega Nord), Raffaele Nevi (FI), Claudio Ricci e Sergio De Vincenzi (Rp), l'Assemblea legislativa dell'Umbria ha votato a maggioranza (sì PD, Umbria più uguale, Psi; no di FI, FDI, Ricci presidente, Lega Nord, M5S), il rinvio, proposto del consigliere Brega (PD), della votazione dell'atto.  Il rinvio è stato motivato sulla base di quanto previsto dall'articolo 60 del Regolamento interno (questione pregiudiziale e sospensiva) per una valutazione dei limiti di ammissibilità dei punti elencati nell'atto rispetto alla definizione della competenza regionale. Una valutazione richiesta formalmente in Aula agli uffici di Palazzo Cesaroni. Successivamente l'Aula, sempre a maggioranza, ha deciso l'assegnazione dell'atto all'ordine del giorno della seduta del 2 dicembre. I consiglieri della Lega Mancini e Fiorini e il capogruppo del Movimento 5 stelle Liberati hanno quindi esposto cartelli di protesta, un gesto che ha portato la presidente dell'Assemblea, Donatella Porzi, a chiudere la seduta.

Nel corso della discussione era comunque emersa condivisione da parte di tutte le forze politiche  sulla richiesta dei consiglieri regionali di opposizione di istituire una Commissione d'inchiesta, ma la maggioranza ha criticato alcune delle premesse dell'atto illustrato in Aula dal primo firmatario Marco Squarta, in relazione alle competenze regionali sulle questioni da sottoporre a indagine. Si sono rese necessarie due sospensioni dei lavori, la prima per tentare una composizione unitaria, la seconda per consentire agli uffici di dare parere sui limiti entro cui circoscrivere i lavori della costituenda Commissione. Al proposito la presidente Marini ha detto esplicitamente che la Giunta regionale “si dissocia sui riferimenti ad ambiti che sono di competenza di altri organi dello Stato”. Per gli uffici dell'Assemblea legislativa non è stato possibile, seduta stante, dare un parere sulle richieste effettuate in proposito sia dal capogruppo del Pd Leonelli che dalla presidente Marini. Da qui il rinvio al 2 dicembre, molto contestato dalle opposizioni.

I CONTENUTI DELL'ATTO
E' stato il primo firmatario dell'atto, MARCO SQUARTA (FDI), a illustrare i contenuti dell'atto interno: “La Commissione di inchiesta, limitatamente all'ambito di competenza specificato nell'oggetto, dovrà verificare sia le procedure degli affidamenti in essere nei quattro Ati del servizio di gestione dei rifiuti sia le modalità di gestione dei rifiuti da parte dei titolari degli affidamenti, anche al fine di delimitare eventuali possibili connessioni dei gestori con la vicenda Gesenu. Approfondire gli assetti societari delle imprese titolari della gestione dei rifiuti in Umbria anche al fine di escludere la possibilità di eventuali connessioni con i soggetti coinvolti nell'inchiesta 'Mafia Capitale'. Quantificare i danni ambientali derivati da eventuali condotte illecite attuali e pregresse. Valutare se l'attuale sistema di programmazione e pianificazione della gestione dei rifiuti determini una particolare agibilità rispetto all’infiltrazione di attività criminose. Verificare l’esistenza di eventuali conflitti di interesse a carico dei gestori delle discariche e degli impianti di incenerimento rispetto ai soggetti affidatari dei servizi di raccolta, trasporto e gestione dei rifiuti. Verificare l’effettivo raggiungimento di tutti gli obiettivi del vigente Piano regionale dei rifiuti e delle direttive europee di riferimento, anche nella prospettiva di elaborazione di un nuovo Piano. Verificare l'attuale stato di saturazione delle discariche e gli attuali risultati raggiunti, anche in termini di efficienza, rispetto al recupero di materia degli impianti di trattamento meccanico-biologico e rispetto all’adeguatezza della dotazione impiantistica per il trattamento dei rifiuti così come censita nel vigente Piano dei rifiuti. Verificare se e come siano stati effettuati eventuali controlli sulla correttezza delle procedure poste in essere dai gestori, se e quali esposti siano pervenuti negli ultimi cinque anni in riferimento a eventuali irregolarità. Verificare lo stato di avanzamento delle operazioni di bonifica e di messa in sicurezza dei siti di interesse regionale presenti nell'anagrafe del Piano di bonifica delle aree inquinate della Regione. Verificare lo stato di avanzamento della costituzione dell’Auri e valutare tutti gli aspetti connessi al suo subentro agli attuali Ati. Utilizzare ogni strumento utile alle suddette verifiche e valutazioni, come audizioni con i soggetti di volta in volta interessati e sopralluoghi”.

Dalla riunione dei capigruppo era emerso un emendamento unitario che modificava il titolo dell'atto specificando il termine del 31 marzo 2016 entro il quale la Commissione d'inchiesta dovrebbe svolgere la sua attività, mentre mentre avrebbe dovuto riferire all'Assemblea entro entro il 30 aprile 2016. Dopo tale termine la Commissione sarà automaticamente sciolta. Sarà composta da 4 consiglieri di maggioranza e 3 di opposizione. L'emendamento è stato poi superato e non posto in votazione per il fatto che  le linee di azione della Commissione sarebbero state quelle indicate dai proponenti, non condivise dai gruppi di maggioranza per le richiamate questioni di limite di competenza regionale.

INTERVENTI
Nel dibattito sono emerse le distinte posizioni riguardo i contenuti dell'atto, ferma restando la condivisione generale della necessità di istituire la Commissione d'inchiesta.

SILVANO ROMETTI (Socialisti): “IL PERIMETRO D'AZIONE VA CIRCOSCRITTO, anche in considerazione che la Commissione ha davanti a sé solo quattro mesi di attività, e L'ATTENZIONE VA FOCALIZZATA SULLE VICENDE PARTITE DA FUORI REGIONE CHE POSSANO AVERE IMPLICAZIONI SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI IN UMBRIA, evitando un 'fumus' di confusione sul sistema rifiuti che non ha emergenze ma piuttosto l'esigenza di attuare ciò che è previsto nella pianificazione regionale”.

GIACOMO LEONELLI (PD): “Sì alla commissione ma senza strumentalizzazioni. IL PARTITO DEMOCRATICO ADERISCE ALLA RICHIESTA DI ISTITUZIONE DI QUESTA COMMISSIONE D'INCHIESTA PERCHÉ LA TRASPARENZA È IMPORTANTE, MA NON SIAMO CONCORDI CON L'IMPOSTAZIONE DELLE OPPOSIZIONI DI VOLER CRIMINALIZZARE L'INTERO SISTEMA DI RIFIUTI UMBRO. Non possono otto soli consiglieri dettare la linea all'intera assemblea. Chiedo agli uffici se le premesse illustrate dal consigliere Squarta sono inemendabili, non possiamo accettare una dittatura della minoranza e dobbiamo anche pensare che Gesenu è solo uno degli otto gestori e pure che ci lavorano centinaia di persone che vanno tutelate”.

ANDREA LIBERATI (M5S): “La premessa è parte integrante della proposta. Chiediamo rimanga intonsa, tale e quale è. Il fallimento del sistema rifiuti dell'Umbria è sotto gli occhi di tutti. Invito la maggioranza a lasciar lavorare l'opposizione tranquillamente per fare il meglio possibile per l'Umbria. IL SISTEMA DEI RIFIUTI UMBRO HA DELLE EMERGENZE: DALLE DISCARICHE AL COLLASSO FINO A SITUAZIONI DI DANNO AMBIENTALE CHE LA STESSA ARPA HA CERTIFICATO”.

CLAUDIO RICCI (RP): “LA COMMISSIONE NON SI SOVRAPPORRÀ AGLI ATTI DI INDAGINE, SPETTANTI ALLE COMPETENTI ISTITUZIONI, SEMMAI MI AUGURO CHE L'ATTIVITÀ ISPETTIVA ISTITUZIONALE POSSA PORTARE A QUALCHE RIFLESSIONE LEGISLATIVA, indicazioni su come migliorare con atti congruenti il sistema dei rifiuti, con qualche attenzione aggiuntiva sullo smaltimento dei rifiuti e sui costi, dove è aperta una riflessione sulla riduzione dei rifiuti prodotti che andrebbe ad incidere positivamente sulla riduzione delle tariffe a carico dei cittadini.

EMANUELE FIORINI (LEGA): “NON ESISTE UNA QUESTIONE GESENU MA UNA QUESTIONE CHE RIGUARDA L'INTERO CICLO DEI RIFIUTI, che le inchieste della magistratura stanno portando alla luce. Dobbiamo capire le dimensioni del problema e porre rimedio a quanto accaduto. Non spettano a noi le indagini sulla diffusione delle infiltrazioni mafiose ma portare alla luce i limiti del sistema e le responsabilità delle istituzioni alla luce soprattutto di quello che non è stato fatto”. 

CATIUSCIA MARINI (presidente Regione): “Chiedo agli uffici se rientra nei poteri del Consiglio regionale quanto indicato nelle premesse dell'atto dei consiglieri di opposizione, riguardanti funzioni e compiti che lo Stato affida a prefetture e magistratura. LA GIUNTA CONDIVIDE L'IDEA DELLA COMMISSIONE MA GLI UFFICI CHIARISCANO QUALI SONO I LIMITI. LA GIUNTA SI DISSOCIA SULLE QUESTIONI CHE SONO IN CAPO AD ALTRI ORGANI DELLO STATO”. PG/
 


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