TERZA COMMISSIONE: AUDIZIONE PUBBLICA SU DISEGNO DI LEGGE POLITICHE GIOVANILI – OGGI A PALAZZO CESARONI
Oggi pomeriggio a Palazzo Cesaroni audizione pubblica dei soggetti interessati al disegno di legge della Giunta regionale sulle politiche giovanili organizzate dalla Terza Commissione, presieduta da Attilio Solinas. Dagli interventi è emersa una sostanziale condivisione dei contenuti della legge, con qualche preoccupazione per la dotazione finanziaria.
(Acs) Perugia, 29 ottobre 2015 – Sostanziale condivisione dei contenuti della legge, qualche preoccupazione per la dotazione finanziaria. È quanto emerso oggi dalle audizioni pubbliche dei soggetti interessati che si sono tenute oggi a Palazzo Cesaroni sulla proposta di legge della Giunta regionale sulle politiche giovanili organizzate dalla Terza Commissione, presieduta da Attilio Solinas. Aprendo i lavori il presidente Solinas ha ricordato come la proposta abbia “iniziato il suo iter nella passata legislatura e sia già stata esaminata in una seduta della commissione con l'assessore Luca Barberini” (http://goo.gl/CkNKvM).
GLI INTERVENTI
GABRIELE BICCINI (Portavoce del Forum regionale dei giovani dell'Umbria): “Abbiamo partecipato al processo di ideazione della legge nella scorsa legislatura. Siamo contenti che di arrivi una normativa che prevede strumenti pratici come il piano e il programma regionale per le politiche giovanili. Per questo consigliamo che nel piano triennale ci sia una strategia chiara e ben strutturata, con pochi obiettivi ma chiari, e che il programma annuale renda concrete le politiche giovanili. Spesso in Italia si è lavorato per grandi eventi. Invece servono cose che rendano i giovani realmente protagonisti, come la consulta giovanile. Nei lavori per la costruzione della legge erano emerse molte cose, alcune delle quali sono finite nel testo. Altre indicazioni, quelle più operative, speriamo finiscano nel piano triennale o nel programma annuale. L'unico dubbio che solleviamo riguarda le risorse. Capisco che siamo in una fase di crisi economica, però ci auguriamo che nei prossimi anni la cifra prevista possa essere integrata, magari anche attraverso risorse nazionali e europee. I giovani sono una categoria discriminata perché siamo la generazione più formata di sempre ma anche quella con lo stipendio più basso e il lavoro più precario. Abbiamo bisogno di più possibilità, come per l'accesso al credito. Ma anche di più responsabilizzazione, con ruoli di maggiore responsabilità in contesti come i partiti o le associazioni di categoria. La legge propone strumenti base, ma il piano deve saper osare, con un impatto concreto sul territorio. Dobbiamo creare spazi e contesti in cui i giovani abbiano un ruolo centrale, siano protagonisti. Qui è in gioco non solo una generazione che rischia di essere perduta, ma il futuro dell'intera comunità. È il tempo di rendere i giovani umbri in grado di osare e di rischiare. Il nostro invito è di un'applicazione pratica di questa legge per dare la possibilità ai giovani di essere realmente protagonisti e autonomi. Solo il 30 per cento dei giovani partecipa a forme associative. Dobbiamo individuare strategie che possano permettere una nuova partecipazione giovanile”.
ANDREA BERNARDONI (Legacoop Umbria): “Da parte nostra c'è condivisione per questa proposta di legge e un giudizio positivo sul testo. Abbiamo partecipato al percorso della sua costruzione e dato il nostro contributo. Vogliamo lanciare una proposta più legata al mondo dell'impresa giovanile: pensare di dotarci come Paese e come Regione di uno strumento assimilabile al prestito d'onore per i giovani che intendono diventare imprenditori, meglio se in forma collettiva. Esistono già alcune esperienze pilota di alcuni gruppi bancari per accompagnare i giovani nel loro corso di studi. Tutti ne danno un giudizio positivo, visto che hanno un tasso di default vicino al 2 per cento. Questa iniziativa potrebbe essere ancorata a percorsi di finanziamento dei giovani che intendono diventare imprenditori in forma collettiva, elemento che i dati ci dicono porta ad una migliore riuscita e a risultati imprenditoriali. Questo potrebbe integrarsi con misure legate alla programmazione finanziaria 2014-2020. Lavoriamo per creare un meccanismo per dotare la Regione di uno strumento che potrebbe essere il capitale impresa giovani”.
RICCARDO PASCOLINI (Conferenza episcopale Umbria): “Come coordinatore regionale oratori, che in Umbria conta 115 strutture, non posso non sottolineare che la proposta di legge parla di oratori nel testo dell'articolo 15, ma non li cita nel titolo dell'articolo. Credo che questo aspetto possa essere specificato meglio. Altro aspetto non secondario, la legge parla di associazioni giovanili e di associazioni che si occupano di politiche giovani. Non sono la stessa cosa e credo che sia possibile normarle meglio. La nostra proposta è di creare un elenco regionale delle associazioni giovanili. Il tavolo di coordinamento lo vedo come un organo molto politico, come probabilmente deve essere. Ma ci sono altri strumenti in Regione che già si occupano di questo come il forum degli studenti, quello dei giovani o quello degli oratori. La consulta mi sembra abbia un ruolo un po' carente, solo di proposta, che potrebbe essere ampliato”.
ALDO MANUALI (Arci e Informagiovani Umbertide): “Come pedagogista trovo che la legge sia un passo importante ma sia uno strumento. Quando parliamo di giovani di chi parliamo? Leggendo il testo trovo questa difficoltà. Manca una visione. La proposta di legge si riferisce ai giovani dai 14 ai 35 anni. Il trentacinquenne potrebbe essere il padre del quattordicenne. Di chi parliamo? Inoltre c'è un disaccordo con altre misure: nell'imprenditoria giovanile si è giovani fino a 32 anni, per il servizio civile fino a 28. Serve capire di cosa stiamo parlando. Questa è una riflessione da fare. In altri contesti, come l'Emilia romagna o la Toscana, si parla di continuità informativa. Anche qui dobbiamo farlo, altrimenti il rischio è di costruire un'altra riserva indiana. Esistono già tanti portali in Regione, serve di più avviare un processo per costruire visione comune. La rappresentanza è importante ma ho paura che andiamo a rappresentare i soliti rappresentati. I ragazzi che non sono in questi contesti esistono comunque. Senza risorse non si va da nessuna parte e il questa legge ne vanno messe di più. Altrimenti rimane uno strumento che non avvia processi”.
FRANCESCO FRANCESCAGLIA (Assessorato regionale politiche giovanili): “Nella proposta di legge siamo obbligati ad inserire una previsione finanziaria, e questo testo è arrivato a bilancio già approvato. Quindi abbiamo scritto la cifra disponibile, ma contiamo di integrarla non solo con risorse regionali, ma anche con quelle nazionali ed europee che entreranno in questo fondo, la cui spesa sarà decisa con il piano. Basti pensare che la Regione Umbria negli ultimi tre anni ha investito in questo campo oltre un milione e 300mila euro”. DMB/