Regione Umbria - Assemblea legislativa


TERZA COMMISSIONE: AUDIZIONE PUBBLICA SULLA PROPOSTA DI LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA – MOLTI PARTECIPANTI E SCHIERAMENTI CONTRAPPOSTI

In sintesi

Stamani, a Palazzo Cesaroni, si è svolta l'audizione pubblica della terza commissione sulla proposta di legge “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale”, di iniziativa dei consiglieri regionali del Partito democratico Gianfranco Chiacchieroni, Giacomo Leonelli e dello stesso presidente della commissione, Attilio Solinas. Ampia spaccatura fra i numerosi partecipanti: da una parte coloro che salutano con favore una legge che stabilisce misure di contrasto all'omofobia e chiedono che non resti un pezzo di carta inattuato; dall'altra le perplessità di chi la vede come una discriminazione al contrario, penalizzante per ampie maggioranze di persone che non ritengono di introdurre per legge queste tematiche nelle scuole, e temono che si tratti di un modo per finanziare le associazioni che se ne occupano.

(Acs) Perugia, 18 settembre 2015 – La Terza commissione consiliare, presieduta da Attilio Solinas (PD), ha ascoltato stamani i pareri di associazioni, cittadini e rappresentati di enti pubblici sulla proposta di legge “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale”, di iniziativa dei consiglieri regionali del Partito democratico Gianfranco Chiacchieroni, Giacomo Leonelli e dello stesso Solinas.
La proposta di legge intende contrastare l'omofobia agendo nei campi dell'istruzione, della formazione professionale e dell'integrazione sociale, consentire l'assistenza sanitaria anche a persone che non risultano nello stato di famiglia del malato, potenziare i centri anti-violenza e creare un Osservatorio regionale che monitori i comportamenti in materia, anche utilizzando il Corecom, per migliorare costantemente l'attuazione della legge.

Gli interventi hanno mostrato che la società regionale sull'apertura a questi temi è spaccata in due: da una parte coloro che salutano con favore una legge che stabilisce misure di contrasto all'omofobia e chiedono che non resti un pezzo di carta inattuato; dall'altra le perplessità di chi la vede come una discriminazione al contrario, penalizzante per ampie maggioranze di persone che non ritengono di introdurre per legge queste tematiche nelle scuole, e temono che si tratti di un modo per finanziare le associazioni che se ne occupano.

Di seguito la sintesi dei numerosi interventi, divisi per pro o contro:

FAVOREVOLI ALLA PROPOSTA DI LEGGE

ANDREA MAORI (Radicali.org): “LA PROPOSTA È PERFETTIBILE, MA NEL COMPLESSO COSTITUISCE UN PUNTO DI PARTENZA DI VALORE. Sono molti gli episodi di omofobia, discriminazioni e violenze in danno di gay, lesbiche e transgender, inoltre in Umbria ci sono quasi 100mila persone provenienti da 150 diverse nazioni molte delle quali considerano l'omosessualità illegale e punibile con carcere, pena di morte, lapidazioni. Il cuore della proposta di legge è l'istruzione. La formazione sia fatta anche per il personale degli enti locali”.

ALESSANDRO LUCIBELLO (Amnesty international): “Parere positivo sul disegno di legge, per Amnesty international la violenza per orientamento sessuale è una violazione dei diritti umani. Occorre AGGIUNGERE LE PROBLEMATICHE DELLE PERSONE INTERSESSUATE”.

MICHELA SEMERARO (Famiglie arcobaleno): “il nostro parere su una legge che previene ogni forma di discriminazione è positivo. COME ASSOCIAZIONE DI GENITORI OMOSESSUALI RIVENDICHIAMO IL DIRITTO ALLA GENITORIALITÀ. L'omosessualità non è un disvalore”.

MICHAEL CRISANTEMI (Associazione “E se domani”): “Colpisce l'assenza della parola omofobia nell'articolato. Non sono usati i termini gay, lesbica, bisessuale, transessuale, ma ciò che non ha nome non esiste. Bene i corsi di formazione nelle scuole: i ragazzi non diventeranno certo gay se vengono informati sui gay, ma impareranno a rispettare le diversità. La politica faccia attenzione, in particolare il PD: IL FALLIMENTO DI QUESTA LEGGE SAREBBE IL VOSTRO FALLIMENTO E NON POTREBBE CHE DETERMINARE CONSEGUENZE SULLE FUTURE SCELTE DEGLI ELETTORI”.

ROBERTO MAURI (Omphalos): “La proposta di legge va bene, purché diventi legge. COME LGBT (LESBICHE, GAY, BISESSUALI, TRANSGENDER) DISCONOSCIAMO LA TEORIA DEL GENDER: NON ESISTE. NESSUNO VUOLE 'GENDERDIZZARE' I BAMBINI. Il bambino che gioca con le bambole non può essere un problema. C'è differenza tra orientamento sessuale e identità sessuale. Non esiste solo la famiglia tradizionale”.

ORNELLA BELLINI (Gylania): “E' UN DISEGNO DI LEGGE DI GIUSTIZIA E CIVILTÀ, CHE INTERCETTA UN BISOGNO FONDAMENTALE. MA MI RACCOMANDO LA TEMPISTICA: CHE NON FACCIA LA FINE DELLA PRECEDENTE LEGGE PER UNA CIVILTÀ DI NUOVE RELAZIONI TRA UOMINI E DONNE, arrivata a inizio legislatura ma mai approdata in Aula. L'Osservatorio previsto dalla legge però sia ampio, vista anche la massiccia partecipazione di stamani. Chiediamo di recuperare il ruolo delle consigliere di parità e che si possano inserire sanzioni pecuniarie nei casi di discriminazione sessuale nei luoghi di lavoro”.

FEDERICA PASCOLI (Basta il cuore): “Come associazione di volontariato che si occupa prevalentemente di discriminazione nelle scuole e bullismo possiamo affermare che i bambini non discriminano, giocano con tutti e con tutto, IL GENDER NON ESISTE MA ESISTE PER CERTI GENITORI”.

ANDREA MARCONI (Udu – Unione studenti universitari): “Gli studenti universitari esprimono parere favorevole sul progetto di legge perché un intervento normativo è necessario. E' DALLE REGOLE CHE SI INIZIA A TUTELARE I DIRITTI DI TUTTI, QUINDI QUESTO È UN BELLISSIMO GESTO POLITICO, MA SERVE CELERITÀ NELLA TEMPISTICA”.

MARTINA DOMINA (Giosef – Giovani senza frontiere): “Bene la proposta perché è ora che la politica si prenda le sue responsabilità. L'OMOFOBIA VA COMBATTUTA A PARTIRE DAI LUOGHI DEL SAPERE”.

MARINA BRINCHI (Ordine degli psicologi): “LA PROPOSTA DI LEGGE RAPPRESENTA UN MOMENTO MOLTO ALTO DELLA POLITICA UMBRA. PERÒ A VOLTE LE COSE NON SI REALIZZANO, QUINDI SIATE VELOCI. E preoccupatevi poi anche della reale attuazione della legge. Come psicologi segnaliamo che il cyberbullismo omofobo è un enorme pericolo. Occorre ripensare i centri antiviolenza”.

MAURO VOLPI (Università degli Studi di Perugia): “SOSTENIAMO UNA LEGGE CHE È SCELTA DI CIVILTÀ, CE N'È UNA NECESSITÀ EFFETTIVA. C'È CARENZA LEGISLATIVA SU UNIONI CIVILI E OMOFOBIA, E PARLIAMO DI DIRITTI INVIOLABILI SANCITI DALLA COSTITUZIONE, DALLA CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL'UNIONE EUROPEA, PER ARRIVARE ANCHE ALLO STATUTO DI QUESTA REGIONE. Qui non si vuole privilegiare qualcuno, la scuola pubblica non è ideologica ma fatta da una pluralità di posizioni da parte degli insegnanti che sono le più disparate fra loro. Bisogna riconoscere la diversità. Chi ha un orientamento sessuale diverso da noi non è malato. L'Osservatorio riferisca all'Aula periodicamente sui dati in suo possesso, rendendo edotta la comunità regionale”.

CARLA STANCAMPIANO (in rappresentanza della consigliera per le Pari Opportunità, Elena Tiracorrendo): “La legge rappresenta un passo in avanti importante per il contrasto alla discriminazione, ma DOVREBBE PREVEDERE LA COLLABORAZIONE CON LA CONSIGLIERA PER LE PARI OPPORTUNITÀ. Bisogna specificare meglio le competenze dei centri antiviolenza”.

FEDERICA INVERNIZZI CALORI (Associazione “Mente e corpo”): “Come associazione di psicologi ricordiamo che l'omosessualità è scientificamente una variante normale dell'atteggiamento sessuale. I pregiudizi omofobici sono molto diffusi. E' NECESSARIO ANDARE AVANTI. LA LEGGE È POSITIVA”.

SARA PASQUINO (“Liberamente donna”): “Lavoro per il centro antiviolenza di Terni. OLTRE 400 DONNE IN UMBRIA HANNO CHIESTO AIUTO AI CENTRI DI PERUGIA E TERNI, DOVE LAVORANO VOLONTARIE COME ME A 3 EURO E 50 CENTESIMI L'ORA, ANCHE SE I FONDI PREVISTI GIACCIONO ANCORA NELLE CASSE DEI COMUNI DI PERUGIA E TERNI. Le istituzioni debbono farsi carico di tutto ciò. Questa legge è un passo verso la civiltà e servirebbe anche la legge sulle politiche di genere”.

LEONARDO SIMONACCI (Rete studenti medi): “Informare gli studenti sull'omofobia è tutelare le vittime di discriminazione. GLI STUDENTI NON DIVENTERANNO TRANSGENDER AUTOMATICAMENTE SE VENGONO INFORMATI e hanno chiesto alla Regione, con una petizione consegnata nella scorsa legislatura, provvedimenti contro l'omofobia”.

STEFANIA CURTI (Associazione Rete delle donne antiviolenza): “Tutti devono poter esprimere quello che si è. I limiti sono costituiti dal rispetto verso le altre persone. Per realizzare ciò, occorre dotarsi di strumenti come questa legge. AUSPICHIAMO CHE VADA AVANTI ANCHE QUELLA SULLE POLITICHE DI GENERE”.


CONTRARI ALLA PROPOSTA DI LEGGE

SIMONE PILLON (Consultorio “La dimora” - Forum delle famiglie): “Non accettiamo bugie come quella che l'ideologia gender non esiste. Se non esiste, allora non insegniamola a scuola. QUESTA LEGGE, CUI SIAMO CONTRARI, NON DIFENDE DALLA DISCRIMINAZIONE GLI OMOSESSUALI MA PROMUOVE ECONOMICAMENTE LE ASSOCIAZIONI CHE SI OCCUPANO DI QUESTE MATERIA. LA REGIONE NON PUÒ APPOGGIARE UN'IDEOLOGIA A SCAPITO DI ALTRE. L'aspetto educativo non può essere demandato in questa maniera, passando sulla testa dei genitori. La scuola non è la scuola del partito di governo ma è la scuola di tutti”.

VINCENZO SILVESTRELLI (Movimento per la vita): “Siamo contrari a ogni discriminazione e violenza, noi aiutiamo le donne che non riescono a portare avanti la gravidanza. Le leggi regionali devono garantire tutti, anche in materia di disoccupazione, maternità, disabilità. SI STA CERCANDO DI SMINUIRE LA PORTATA DELL'OPERAZIONE DI DIFFUSIONE DELL'IDEOLOGIA GENDER E INTANTO LA PORTIAMO A SCUOLA. LA SCUOLA È FONDAMENTALE PER LO STATO, MA QUI C'È RISCHIO DI IDEOLOGIA, QUINDI DI UTILIZZO DI STRUMENTI DI DOMINIO. Quando la famiglia è forte, anche lo Stato lo è”.

MARIA RITA CASTELLANI (studiosa in campo pedagogico): “La scuola italiana è di qualità, l'educazione spetta ai genitori. La politica deve collaborare in questo, non imporre. Nella proposta di legge non c'è un progetto educativo esaustivo. SI VOGLIONO IMPORRE DALL'ALTO NORME SU TEMI COSÌ DELICATI CHE ARRIVANO A CONTRAPPORRE VISIONI DELL'UOMO MAI ESAMINATE IN PRECEDENZA. Contenuti così importanti non possono non essere condivisi da professori e genitori e lasciate alla libera scelta di docenti e famiglie. Chi non si trova ad essere conforme deve poter esercitare la propria obiezione di coscienza. Mancano prerogative essenziali per la condivisione di tale progetto”.

ERNESTO ROSSI (Forum associazioni familiari): “Siamo in una fase in cui ancora indaghiamo su materie che non conosciamo a fondo, ma LA LEGGE PROPONE UNA VISIONE DELLA REALTÀ TOTALMENTE DERIVANTE DALL'IDEOLOGIA DI GENERE. Nel particolare, l'Osservatorio deve rappresentare tutte le identità, serve uno scatto enorme in avanti perché diventi materia condivisibile da tutti. Poi se si vuole finanziare associazioni che lottano contro la discriminazione, allora servono fondi anche per realtà che promuovono gli stessi principi di non discriminazione, come le associazioni familiari”.

LENIDA CARNEVALI (associazione genitori Perugia-Corciano): “Come psicologa e come genitore posso dire che ai bambini non interessano le questioni di genere quanto piuttosto la gentilezza e la disponibilità di chi hanno vicino in classe. CHIEDO ATTENZIONE PER LA SENSIBILITÀ DI TUTTE LE FAMIGLIE E CHE LA PROPOSTA DI LEGGE PREVEDA LA PRESENZA DI ESPERTI IN MATERIA. Sarebbe utile creare una rete di associazioni per capire come rispettare la sensibilità di tutti”

MIRCO CASCIARRI (Agesci-Associazione genitori scuole cattoliche): “Nessuno deve discriminare e i più deboli debbono essere protetti ma, per quanto riguarda questa proposta di legge, VI SCONGIURO, RIPENSATECI! Non bisogna stravolgere attraverso l'imposizione di una ideologia. Ben vengano le riunioni e i confronti ma sulla proposta di legge, vi scongiuro ripensateci”.

CHIARA TOMASSINI (Manif pour tous): “UNA LEGGE INUTILE, UNA DISCRIMINAZIONE AL CONTRARIO. RIGUARDA SOLO DETERMINATE CATEGORIE DI PERSONE E FINISCE PER DISCRIMINARE LE ALTRE. L'attività pensata per le scuole sembra un tranello fatto apposta per confondere le future generazioni sulla dicotomia maschio-femmina. L'intento era nobile, ma crea problemi identitari”.

PIERPAOLO SERVILLO (Associazione famiglia, verità e persona): “Contrari alla legge. LA POLITICA NON DEVE IMPORRE QUOTE OMO E TRANS NELLE AZIENDE. INSERIAMO PIUTTOSTO QUOTE RISERVATE AI POVERI O AGLI ORFANI. Non rifinanziate la legge sulla famiglia, non togliete le tasse che gravano sulle famiglie e fate una legge in favore di un'ideologia senza futuro. Ogni artificio verrà smascherato quando sarà evidente che avete recepito direttive da potenti lobbies europee”.

ANGELO FRANCESCO FILARDO (Centro amore e vita): “LEGGE ANTI-DISCRIMINAZIONE CHE FINISCE PER DISCRIMINARE GRANDI MAGGIORANZE CHE NON LA PENSANO COSÌ. Queste sono idee distruttive della società e dell'umanità. La teoria gender ha origini lontane, proviene da un progetto mondiale destabilizzante. L'UMBRIA HA MOLTI ALTRI PROBLEMI, TUTTI PIÙ URGENTI DI QUESTO. LA REGIONE DEVE SOSTENERE LE FAMIGLIE E CONTRASTARE LA POVERTÀ”.

Al termine dell'audizione, il presidente della commissione Attilio Solinas ha ringraziato tutti i presenti per i contributi apportati, il consigliere Giacomo Leonelli (PD), fra i proponenti della legge, ha detto “siamo pronti a recepire e fare tesoro delle proposte migliorative che abbiamo ascoltato”, mentre il consigliere Sergio De Vincenzi (RP) ha detto che il dibattito in commissione “sarà sull'onestà intellettuale e soprattutto sui dati che fotografano la situazione”. PG/
 


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