Regione Umbria - Assemblea legislativa


INCENERITORI 'SBLOCCA ITALIA': IL SINDACO DI TERNI DI GIROLAMO È L’UNICO A POTER SALVARE LA CITTÀ – LIBERATI (M5S): “ASSESSORI CECCHINI E PAPARELLI FANNO PERICOLOSA DISINFORMAZIONE”

In sintesi

Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati torna sul tema inceneritori a Terni e sulle “140 mila tonnellate di rifiuti da bruciare quale quota individuata dal Governo a carico della Regione Umbria”. E per il capogruppo pentastellato è il sindaco di Terni,  Di Girolamo, “l’unico a poter salvare la città da questo disastro, ricorrendo ad un Regio decreto del 1934”. Nel rimarcare come gli inceneritori siano infatti “industrie insalubri di prima classe in un territorio dove sussiste una vera e propria emergenza sanitaria di carattere ambientale”, Liberati punta il dito sulle dichiarazioni degli assessori regionali Cecchini e Paparelli  che “dimostrano una preoccupante mancanza di cognizione di causa nella trattazione dell’argomento”.

 

(Acs) Perugia, 5 agosto 2015 - “Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo è l’unico a poter salvare la città da questo disastro, ricorrendo al Regio decreto n. 1265 del 1934. Gli inceneritori sono infatti industrie insalubri di prima classe in un territorio dove sussiste una vera e propria emergenza sanitaria di carattere ambientale, così come ampiamente documentato dallo studio 'Sentieri' dell’Istituto Superiore di Sanità e dalla contaminazione riscontrata nelle analisi della filiera alimentare”. È quanto scrive il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati secondo il quale “l’articolo 217 della stessa legge permette al Sindaco di disporre le specifiche e adeguate misure a tutela della salute pubblica”.
Nella nota, firmata congiuntamente con il consigliere comunale di Terni Thomas De Luca viene rimarcata la necessità che “tutte le soluzioni vengano poste sul tavolo per difendere la salute dei cittadini”.

Per Liberati, “le dichiarazioni di ieri dell’assessore all’Ambiente Fernanda Cecchini e del vicepresidente della Giunta regionale Fabio Paparelli dimostrano una preoccupante mancanza di cognizione di causa nella trattazione dell’argomento. L'assessore Cecchini - ricorda il capogruppo pentastellato -, ha detto che 'la Giunta non ha autorizzato né intende autorizzare l’arrivo di alcuni rifiuti provenienti da fuori regione', eludendo che il comma 6 dell’articolo 35 dello Sblocca Italia afferma che '...deve comunque essere assicurata priorità di accesso ai rifiuti urbani prodotti nel territorio regionale fino al soddisfacimento del relativo fabbisogno e, solo per la disponibilità residua autorizzata, al trattamento di rifiuti urbani prodotti in altre regioni'. Ad essere bruciati – aggiunge Liberati - saranno quindi prioritariamente rifiuti prodotti all’interno della nostra regione (140mila dei circa 250mila rifiuti indifferenziati prodotti) a prescindere dalle circa 60mila tonnellate di CSS che potranno comunque essere prodotte così come da piano regionale”.

“Altra nota dolente – prosegue la nota -  sarà la totale assenza di controlli, successivamente a quando i siti verranno dichiarati strategici, quindi sotto il diretto controllo del Governo. Ancor più estemporanee – rimarca Liberati - appaiono le dichiarazioni del vicepresidente della Giunta regionale Paparelli, secondo il quale 'il PD, che governa la Regione ed il Comune di Terni non consentiranno che venga bruciato a Terni alcun rifiuto', dimenticandosi che a Terni già si bruciano rifiuti, pulper, carico di plastica e acqua che abbassa la temperatura dei forni”.

“Il prossimo 9 settembre – fa sapere Liberati -  la Regione Umbria avrà il primo incontro tecnico in sede ministeriale. Se questo è il modo in cui il Partito Democratico intende affrontare il tema della salute pubblica dei cittadini, e del futuro di una comunità – conclude - allora è il caso che preparino le valige perché stavolta la gente non sarà più disposta a farsi prendere in giro”. RED/as
 


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